Stephen Elop pronto a vendere Xbox e chiudere Bing

Dopo le dimissioni di Ballmer è iniziato il giro di candidature per la carica vacante di CEO di Microsoft. Fra gli altri, spicca la candidatura di Stephen Elop, ex CEO di Nokia (già, proprio colui che sperava nel quasi fallimento dell’azienda per svenderla a Microsoft) che, secondo Bloomberg, in un incontro con la dirigenza di Redmond per esporre il suo piano di business, avrebbe dichiarato che la sua Microsoft non potrà più contare né sulla divisione Xbox né sul motore di ricerca Bing.

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Per quanto concerne quest’ultimo, è notorio che sia l’unico vero rivale di Google nel campo dei motori di ricerca, ma, nonostante le numerose ottimizzazioni intervenute nel corso degli anni, non riesce ancora a spodestarlo o a porsi come sua valida alternativa (nonostante anche Apple lo apprezzi tanto da usarlo come engine predefinito per Siri, anche per dare un po’ di fastidio a Big G).

La divisione Xbox, invece, stando a quanto dichiarato dal giornalista di Bloomberg, nonostante costi a Microsoft più di 2 miliardi di dollari all’anni, è in salute e, negli anni, è divenuta uno dei pilastri dell’azienda. Di certo, una dichiarazione del genere a soli 13 giorni dal lancio ufficiale della console, non potrà che far desistere i gamer dall’acquisto, stante il futuro incerto del prodotto che potrebbe finire in altre mani o, addirittura, essere relegato nel dimenticatoio.

I piani di Elop, dunque, sarebbero rivolti allo sviluppo di Office 365 e degli altri servizi di Microsoft, rendendoli disponibili su quante più piattaforme possibili (leggi: iOS e Android), nonché mantenere il business della telefonia mobile dopo l’acquisizione della “sua” Nokia.

In ogni caso, alcuni analisti hanno accolto con particolare favore il piano di Elop, altri, invece, credono che sia una sorta di suicidio annunciato. È innegabile, però, una piccola riflessione sul punto: nell’era in cui i due principali competitor di Microsoft, Apple e Google, forniscono i propri servizi e le proprie applicazioni gratuitamente (almeno nelle funzionalità basilari per l’utenza media) cercando di guadagnare il più possibile sulle vendite hardware la prima e sull’indotto pubblicitario la seconda, può ritenersi la mossa di Elop valida? Oppure dovrebbe, come credo farebbe chiunque altro, semplificare le linee di prodotti, rendendo il software più accessibile economicamente o addirittura gratuito, puntando su Xbox, un terminale Windows Phone fatto veramente bene, dismettere i Surface visto il loro scarso successo e sfruttare il marchio Office per attrarre quanti più utenti nel proprio ecosistema?

A volte, le ricette semplici sono le più efficaci, così come ci hanno insegnato Apple e Google negli scorsi anni.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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