Recensione: Sony SmartWatch 2, un ottimo compagno per terminali Android

Il prossimo campo di battaglia che si profila all’orizzonte dei vari competitor dell’elettronica è quello dei dispositivi indossabili. Ben lungi dai primi timidi tentativi di Nintendo negli anni ’80 (chi si ricorda del Virtual Boy o del Power Glove?), i nuovi device, per quanto ancora dipendenti dai cellulari e/o dai tablet, si ritagliano una sempre più grande fetta di mercato.

Da più di due settimane sto testando il nuovo SmartWatch 2 di Sony, successore del primo che aveva riscosso tanto successo fra gli appassionati. Il suo sistema operativo è basato su Android ed è espandibile attraverso alcune app che possiamo trovare nel Play Store.

Il design è sobrio ed elegante: al centro della cassa in alluminio nero satinato (per la verità, molto leggera e altrettanto robusta) si staglia il suo display touch da 1.6″ e da una risoluzione pari a 220 pixel per 176, abbastanza luminoso in qualsiasi occasione, alla base del quale troviamo tre tasti a sfioramento: indietro, home e opzioni, che possiamo riconoscere facilmente poiché ricalcano le rispettive icone in Android. Il display è sempre attivo, ma la retroilluminazione entra in funzione solo se sblocchiamo l’orologio con due click sul pulsante di accensione, permettendo di risparmiare parecchia energia.

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Lo schermo è molto reattivo e il processore da 800 mhz riesce a star dietro a tutte le applicazioni provate, fra le quali vi consiglio gli extender per Gmail, Whatsapp e K-9 Mail. All’interno della confezione è incluso un cavetto mini usb (molto corto a dir la verità) che andrà inserito nella presa nascosta dallo sportellino sul lato sinistro del dispositivo. Nonostante questa sua caratteristica, stante l’ottimo incastro dello stesso, lo SmartWatch 2 ha ricevuto la certificazione IP57 (per chi non lo sapesse significa International Protection, la prima cifra indica la protezione contro la polvere, la seconda, invece, indica la protezione dall’immersione temporanea). Sul lato sinistro della cassa troviamo, invece, il pulsante di accensione e di spegnimento nello stesso stile di quello dei Sony Xperia. Il cinturino è in gomma (è disponibile anche una versione in alluminio) ed ha una dimensione di attacco in larghezza pari a 22mm, quindi è possibile cambiarlo con un altro di nostro gradimento da qualsiasi orologiaio.

Per iniziare a utilizzare il dispositivo dobbiamo installare il software SmartConnect di Sony direttamente dal Play Store e poi avvicinare il retro dello SmartWatch a quello del nostro terminale per il pairing tramite NFC dopo aver attivato il bluetooth su entrambi i dispositivi: ad abbinamento avvenuto, nel centro notifiche ne apparirà una permanente che ci darà l’accesso al software di gestione, dal quale possiamo scaricare tutte le app che ci servono per interfacciare i due dispositivi.

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Lanciando le app sull’orologio, tramite il pulsante opzioni, sarà possibile o cancellarle tutte o, in alternativa, visualizzarle per intero (se l’app lo permette) e lanciare l’app corrispondente sul telefono per visualizzare il contenuto. Ovviamente, tramite l’extender per il telefono, è possibile avviare telefonate e rifiutarle, anche con un messaggio di scuse. Una vibrazione abbastanza potente ci avvertirà dell’arrivo di telefonate e di altre notifiche che, comunque, saranno raggruppate nel piccolo centro notifiche del dispositivo, accessibile tramite uno swipe verso il basso o dalla relativa app.

Un’ottima soluzione software è stata messa appunto da Sony: il bluetooth va lasciato acceso sul telefono, ma esso sarà attivo e funzionante solo nel caso in cui debba comunicare con l’orologio. Questo semplice accorgimento permette di risparmiare molta energia, tanto che il mio Nexus 5 arriva a ben 12 ore di autonomia, mentre lo SmartWatch arriva anche a quattro giorni di funzionamento con una sola ricarica.

Conclusioni

Il Sony SmartWatch 2 si distingue dalla concorrenza per la sua semplicità e per le sue funzionalità: niente fotocamera, niente altoparlante con microfono (che, più che Dick Tracy, ci farebbe sembrare dei rimbambiti in giro per la città) niente display OLED, ma un semplice LCD che ci permette di accedere con immediatezza e facilità a tutte le funzionalità che ci servono. Peccato per la mancanza di supporto per iOS, per il quale il Pebble rimane l’unica vera possibilità di scelta (l’i’mWatch sembra essere problematico con i dispositivi della mela morsicata). Ovviamente, non è un acquisto indispensabile, ma sicuramente può dar tante soddisfazioni agli appassionati di tecnologia o a chi, per varie esigenze, ha bisogno di controllare al volo il cellulare senza tirarlo fuori dalla tasca. Un piccolo plus: nella confezione è incluso un codice per scaricare gratuitamente l’app Run Keeper per Android, per utilizzarla da subito con l’orologio. Se avesse avuto anche il supporto per iOS avrebbe guadagnato la quinta stella senza batter ciglio. Potrete acquistarlo su Amazon a 146,90€ (anche se il prezzo, spesso, scende intorno ai 130,00€).

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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