Nelle scorse è arrivato un annuncio storico, da parte di Microsoft, molto più importante di un prodotto rilasciato. Si è chiuso infatti il lungo regno di Steve Ballmer, logica e al tempo stesso controversa (per come si è sviluppata) prosecuzione di quello del fondatore Bill Gates. Era tra i candidati sin dall’annuncio improvviso del ritiro di Ballmer nello scorso agosto. Ha dovuto confrontarsi con opzioni esterne, come Alan Mullally che poi ha confermato la sua permanenza in Ford; con opzioni interne, tra cui l’ex-CEO dell’assorbita Skype, Tony Bates; anche coi rientri, come quello di Stephen Elop che avverrà non appena l’acquisizione dei dispositivi Nokia sarà completata nel giro di qualche mese. Ma alla fine ha convinto il consiglio di amministrazione di trovarsi davanti alla persona giusta. Il nuovo capitano a Redmond è Satya Nadella.

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Image from Microsoft, via Twitter.

Quasi 39 anni e tre soli CEO, nella foto sopra, a dimostrare come, nonostante la situazione attuale non veda in Microsoft la leonessa del mercato, le fondamenta sono rimaste solide nel tempo. Ad affiancarli, sulla sinistra, John W. Thompson, eletto sempre oggi presidente del CDA, in sostituzione di Gates. Nato nel 1967 in India, Nadella si è trasferito negli USA alla fine degli anni ’80, dopo aver conseguito una laurea in ingegneria elettronica all’università di Manipal. Il suo percorso di studi americano ha visto l’ottenimento sia di una seconda laurea, in informatica nel Wisconsin, sia di un master in Business Administration a Chicago. Contemporaneamente iniziò a lavorare nel settore IT, inizialmente in Sun Microsystems e poi, nel 1992, in Microsoft. I ruoli che ha ricoperto sono i più disparati, dallo sviluppo di Windows NT nei primi anni per finire alla divisione Server & Tools, passando attraverso i servizi online come Bing e Azure. Un curriculum di tutto rispetto, quindi, che racchiude in un “pacchetto completo” istruzione elevata, esperienza e storia in azienda.

Naturalmente, ciò non significa automaticamente trovarsi davanti alla persona che risolverà tutti i problemi di Microsoft. Le sfide che dovrà affrontare sono ardue: internamente, sarà da portare a definitivo compimento la grande riorganizzazione intrapresa nel 2013, che ha visto elementi chiave cambiare di ruolo e divisioni create, eliminate o fuse con altre; bisognerà inoltre occuparsi dell’amalgama tra l’ex-divisione Dispositivi di Nokia con quella della stessa Microsoft, garantendosi la piena collaborazione del suo prossimo Vicepresidente Elop, di fatto considerabile retrocesso in graduatoria. Sia interne che esterne sono le questioni riguardanti Windows 8, che non ha portato i frutti sperati e ancora con 8.1, per quanto siano occorsi dei miglioramenti, stenta a decollare; l’imminente Update 1 potrebbe dare una mano ad alleviare la situazione, ma si tratta di un passo nel complesso percorso di riabilitazione del sistema operativo, per recuperare popolarità e fiducia tra gli utenti insoddisfatti dei cambiamenti garantendosi al contempo un avanzamento in linea con un trend sempre più sulla mobilità. Puramente esterna è invece la più grande minaccia, ossia Google. A Mountain View proseguono nel guadagnare quote di mercato sia nei nuovi campi trascurati per troppo tempo da Microsoft prima di reagire (smartphone e tablet), sia in quelli dove proprio quest’ultima è stata tradizionalmente più forte, inclusi i sistemi desktop dove Chrome OS si sta arricchendo di funzionalità e ha sempre più appoggio da parte degli OEM. Tra le note positive, su cui Nadella potrà contare, si trovano Office, Xbox e Windows Phone. Per quest’ultimo in particolare, il compito principale sarà fare in modo che il buon momento prosegua, anche e soprattutto grazie all’integrazione di Nokia.

Almeno per i primi tempi il nuovo CEO non sarà da solo: un istruttore di eccezione per imparare a guidare il colosso sarà Bill Gates, che ha abbandonato la presidenza del consiglio di amministrazione per tornare a un ruolo più attivo come consulente tecnico. Non si tratterà probabilmente di una situazione a lungo termine, soprattutto visto e considerato come l’impegno maggiore dello “zio Bill” rimarrà nella filantropia, attraverso la sua fondazione. Durerà quanto basterà, affinché Nadella assuma il pieno controllo di Microsoft e inizi a darle una nuova fisionomia di sua totale iniziativa, slegandola dall’ingombrante passato dell’era Ballmer.

A Satya Nadella i nostri migliori auguri per il grande e difficile ruolo accettato, auspicando che possa riportare l’azienda di Redmond ai vertici, rivaleggiando al meglio con le altre grandi. La competizione è un bene per tutti, e una Microsoft nuovamente rafforzata potrebbe contribuire ad evitare il ripetersi di un monopolio, di cui proprio essa fu protagonista negli anni ’90 e che oggi porterebbe invece il nome di Google.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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