Anche Google sotto accusa per gli acquisti in-app

Dopo Apple anche Google si trova ad affrontare il problema degli acquisti in-app troppo semplici. Su Android la password può essere memorizzata e per i successivi 30 minuti si possono effettuare acquisti in-app con un semplice tocco. Grazie a questa facilità del processo ed alle app gratuite studiate per indurre ad acquistare elementi dopo il download, alcuni genitori negli Stati Uniti hanno messo in piedi una class action contro Google tramite lo studio Berger & Montague.

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Questa causa arriva circa un anno dopo quella Apple, che ha visto l’azienda ripagare le spese e impegnarsi nel revisionare il processo d’acquisto, mentre solo il mese scorso Google aveva modificato la fase di installazione delle app per segnalare all’utente quelle che richiedono acquisti in-app. Evidentemente questo semplici passaggio informativo non è sufficiente a mettere a freno la possibilità di cause contro l’azienda per cui vedremo come risponderanno da Mountain View a queste accuse.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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