L’effetto dell’usabilità: l’iPad è il tablet preferito per la navigazione

Se penso alla parola “usabilità” correlata ad un dispositivo mi vengono in mente molte caratteristiche che questo dovrebbe avere per possederla. Di contro l’effetto di un prodotto veramente usabile è molto semplice, ovvero che lo si usa, con piacere e costanza. Leggiamo spesso le statistiche di diffusione dei prodotti e grazie a queste sappiamo che ormai i dispositivi con Android superano nettamente quelli con iOS. Era inevitabile che questo succedesse con il tempo, ma Apple continua a mantenere dei primati interessanti, come abbiamo visto qualche giorno fa in merito le vendite sul suo store di app. Quantità non è sinonimo di qualità e a Cupertino stanno riuscendo a mantenere molto elevati i volumi di vendita senza perdere di vista i pregi e le peculiarità dei propri prodotti. Un altro esempio vincente ci viene da una recente statistica di Chitika, condotta su decine di milioni di tablet negli Stati Uniti e in Canada. Non si tratta di una visione globale, ma il campione è sufficientemente ampio per darci un’idea del trend nel secondo trimestre del 2014.

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Da questi dati risulta che dai tablet Apple provenga oltre il 77% del traffico web, relegando tutti gli altri produttori su risultati incredibilmente più bassi e mai superiori alle due cifre. Anche sommando tutti i tablet Android e Windows non si raggiunge neanche la metà del traffico generato dagli iPad e Samsung, rivale di sempre, si ferma all’8,3%. Bisogna anche considerare che per quanto riguarda i tablet non esiste la supremazia di numeri a favore di Android che vediamo negli smartphone, ma il risultato dell’analisi parla chiaro: gli iPad stimolano i possessori all’utilizzo e la navigazione web e uno degli ambiti in cui sono i preferiti.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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