Per Apple non tutte le copie vengono per nuocere, se fanno bene all’ambiente

La spinta “ambientalista” di Apple, avviatasi già da qualche tempo, si intensifica ancor di più. Dopo aver acquistato un’intera centrale idroelettrica per il data center in Oregon e offerto a Wired USA un tour tra i vasti gruppi di pannelli solari piazzati in prossimità di un altro data center in Nevada, oggi in occasione della Giornata Della Terra ha annunciato un’espansione del suo programma americano di riciclo coinvolgendo anche gli iPad. Il tutto concedendosi un’azione mediatica, che ha in parte il sapore di una punzecchiatura alla sua migliore nemica.

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Su 9to5Mac è stata infatti riportata la pubblicità cartacea che l’azienda di Cupertino ha fatto mettere su vari quotidiani, non solo negli USA ma anche in altre parti del mondo (niente Italia). Il titolo è piuttosto esplicativo di per sé: “Ci sono alcune idee che vogliamo vengano copiate da ogni azienda”. Nel testo principale spiega più nei dettagli dove invita a prendere spunto:

C’è un ambito attualmente dove incoraggiamo gli altri a imitarci. Perché quando ognuno dà priorità all’ambiente tutti ne traiamo beneficio. Saremmo più che felici di vedere ogni data center alimentato al 100% da fonti di energia rinnovabili. E attendiamo con ansia il giorno in cui ogni prodotto sarà fatto senza le tossine dannose che abbiamo già rimosso dai nostri.

Naturalmente sappiamo che possiamo fare ancor di meglio. Ci siamo posti obiettivi ambiziosi per ridurre il nostro impatto sui cambiamenti climatici, facendo i nostri prodotti con materiali più ecologici e preservando le limitate risorse del nostro pianetà. Perciò, la prossima volta che ci verrà in mente una grande idea che possa aiutarci a lasciare il mondo meglio di come l’abbiamo trovato, non vedremo l’ora di condividerla.

Una piccola diversione rispetto al rapporto poco collaborativo e molto conflittuale che solitamente Apple ha con le più dirette concorrenti. Diversione che, appunto, ha permesso di cogliere la palla al balzo per una nuova stilettata all’indirizzo di Samsung. Interpretando in maniera più schietta e un pochino maliziosa il messaggio, potrebbe risultare così: “se volete copiarci, fatelo dove potete rendervi utili, ovvero le iniziative ambientali”. Il tutto mentre prosegue l’ennesimo processo, fatto di brevetti violati e cifre dai tanti zeri (2 miliardi di $ quantificati dagli esperti di Apple come risarcimento, 38 milioni invece secondo i calcoli di Samsung) che vedrà ancora una volta l’ormai famosa Lucy Koh decidere il verdetto finale.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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