Apple nel 2014: cambiamenti sotto la guida di Cook

I prodotti che hanno segnato la recente fortuna di Apple iniziano tutti per “i” e sono iPod (con iTunes), iPhone ed iPad. Ognuno di questi ha letteralmente stravolto il mercato di riferimento andando a creare un vero spartiacque tra il prima e il dopo. Nessuno era il primo del suo genere, ma tutti hanno rappresentato una svolta, seguita a ruota dagli altri produttori. Grazie agli “iCosi” Apple ha guadagnato un distacco importante dai competitor, ha macinato impressionanti numeri di vendita ed ha ottenuto il favore dei mercati mondiali. Da quando se n’è andato Jobs c’è stato il Mac Pro come primo vero segnale innovativo, ma di prodotti in grado di ottenere quei risultati non se ne sono visti. Il titolo Apple galleggia tra un incremento ed una diminuzione, ma siamo ancora in attesa di vedere il primo grande prodotto dell’era Cook.

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In questa suspanse generale il nuovo CEO ha fissato comunque una road map ambiziosa per il 2013, che è stata poi rispetta completamente, con aggiornamenti su tutte le linee ed il già citato Mac Pro completamente rinnovato. Sembra quasi che la dichiarazione di intenti sia servita come camomilla per il mercato e qualcosa del genere l’ha fatta anche Eddy Cue nella recente intervista alla Code Conference con i giornalisti Walt Mossberg e Kara Swisher. Si è parlato apertamente dei tentativi di realizzare una televisione a marchio Apple, per il momento in stallo per le difficoltà incontrate nella scelta di una tecnologia di riferimento e per gli accorti con le molte (troppe) emittenti. Difficilmente nell’era Jobs un alto dirigente si sarebbe messo a discutere di un progetto in cantiere e anche questa mossa sembra indirizzata a far capire che Apple sta lavorando dietro le quinte in cerca della prossima rivoluzione. Una rassicurazione, questa, che è stata seguita ad una ancora più esplicita, ovvero che entro la fine del 2014 Apple avrà la migliore offerta di prodotti degli ultimi 25 anni.

Spostando l’attenzione verso la fine dell’anno si diradano rapidamente anche i molti rumor sui prodotti che potrebbero vedere la luce alla WWDC, l’ultimo quello del nuovo iMac. Questo era stato previsto anche dall’analista Kuo nella sua road map 2014 di Apple, che si era spinto a collocare l’aggiornamento dell’all-in-one tra il secondo ed il terzo trimestre dell’anno, presumibilmente anche con una versione lowcost (di cui aveva parlato anche l’anno precedente). Prendendo per buone le parole di Cue ci aspettiamo invece una WWDC particolarmente incentrata sul software e sulle novità dei nuovi sistema operativi, con qualche aggiornamento hardware marginale. L’attesa si sposta dunque per la fine dell’anno, dove le presunte novità cominciano a diventare numericamente consistenti. Oltre a tutti gli aggiornamenti per MacBook Pro Retina, iMac e Mac mini, ci potrebbero essere novità come un iPad da 12,9″, un MacBook da 12″ e forse anche il tanto decantato iWatch. Avevo ricevuto una indiscrezione per il nuovo iPhone da 4,7″ alla WWDC, ma ci credo poco, sia per la tempistica che per il fatto che ancora deve essere rilasciata la prima beta di iOS 8 ed il prossimo OS non è quindi ancora pronto per essere sfoggiato sul nuovo device.

Un altro segno dei tempi che cambiano può essere ricondotto alla recente acquisizione di Beats, decisamente diversa dalle altre. Intanto è la più corposa in termini di esborso, superando anche quella di NeXT, ma soprattutto è differente nella sostanza. Per la prima volta dopo tanto tempo Apple non ha messo le mani su una piccola azienda, su una startup e sui suoi uomini, ma ha puntato ad un marchio particolarmente in voga. Non solo, normalmente i prodotti ed i servizi delle aziende acquisite venivano immediatamente ritirati dal mercato per poi essere ripresentati in forma diversa e sotto il logo Apple; questa volta, invece, la dichiarazione di Cupertino è che i prodotti Beats continueranno ad essere presenti sul mercato ed anche le versioni Android e Windows Phone della propria app di streaming musicale, la quale affiancherà per il momento iTunes Radio senza sostituirsi. Allo stato si presenta come un’acquisizione davvero strana per Apple, la quale sembrerebbe aver ottenuto un vantaggio solo nella collocazione dei vertici di Beats nel pool dirigenziale (in quale posto non è ancora chiaro), ma anche l’acquisizione di tutto lo staff editoriale e tecnico che ci lavora. Forse è ancora presto per conoscere il frutto di questa mossa, ma per il momento non possiamo che constatare la sua particolarità rispetto le altre acquisizioni operate da Apple.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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