Recensione: Beats Pill, una cassa portatile stilosa e ben costruita

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Qualche tempo fa ho provato il Bose Soundlink Mini (recensione) e da allora lo considero il re della categoria di casse portatili. Si tratta di un prodotto stupefacente per qualità costruttiva a ricchezza del suono, il quale difficilmente può essere eguagliato. Tuttavia ho voluto mettere alla prova un altro dei contendenti al trono, il Beats Pill. È più leggero del Soundlink Mini ed anche più piccolo, ma è costruito comunque molto bene e restituisce un piacevole senso di qualità. La forma è quella di una pillola, da qui il nome, con contorni arrotondati e 4 piccoli altoparlanti coperti da una fitta griglia a fori circolari. Al centro il logo Beats è impresso in un tasto, il quale si illumina di rosso quando è acceso ed ha la funzione di play/pausa.

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Alla base c’è una superficie piatta, realizzata con un comodo materiale antiscivolo che gli conferisce un’ottima presa per l’appoggio. Su di questa si trova una serigrafia con il logo beats pill. Il prodotto è disponibile in diverse colorazioni, noi abbiamo scelto per la recensione quella grigia/alluminio.

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A differenza del Bose qui abbiamo anche una custodia per il trasporto inclusa nella confezione, pratica ed utile per portarlo con noi. In dotazione c’è un cavo di connessione per ricevere il suono da una sorgente audio in standard 3,5mm ed un cavo di ricarica per la batteria. Purtroppo l’alimentazione presentava una presa non italiana, per cui ho dovuto utilizzare il caricabatterie USB dell’iPad per completare la ricarica, la quale ha richiesto all’incirca un paio d’ore. Da segnalare che il cavo stesso include un LED nel connettore, che si illumina di rosso durante la ricarica e diventa verde quando questa ha raggiunto il 100%.

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Sul retro, al centro troviamo il tasto di accensione, i due connettori in/out 3,5mm sulla sinistra e, sulla destra, un LED di notifica per la connessione bluetooth e la porta micro USB per la ricarica. Poco più in alto si trova l’icona del tag NFC, il quale risulta particolarmente utile per effettuare il paring con smartphone che ne sono dotati. Ad esempio ho provato con il Nexus 5 (recensione) e mi ha consentito di effettuare il collegamento con il beats pill semplicemente avvicinandolo al tag NFC, senza dover fare nulla sul telefono: molto comodo.

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Per quanto riguarda il controllo del volume è sempre doppio, una parte controllata direttamente dallo smartphone ed una parte che agisce sull’amplificazione integrata del beats pill: per mandarlo a tutto regime devono essere impostati entrambi al massimo. I due tasti volume +/- si trovano in cima e sono piuttosto facili da raggiungere e premere.

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Parliamo ora del suono, l’aspetto più importante in questo genere di prodotti. Il volume è piuttosto sostenuto, anche se salendo ad alti regimi si avverte della distorsione in particolare nei bassi. Va meglio con la connessione via cavo, che fa ottenere sia più volume che una maggiore pulizia. Anche via bluetooth si difende bene, ma si avverte una forte carenza sui bassi in confronto al Bose Soundlink Mini. La definizione è accettabile, sia sugli alti che sui medi, ed anche presenza e senso spaziale sono buoni considerando la dimensione. L’ascolto risulta particolarmente piacevole finché non superiamo il 70% del volume complessivo e così configurato riesce a riempire tranquillamente anche una stanza di 30mq. Nella zona frontale si trova anche un microfono, il quale ci consente di passare dall’ascolto musicale alle telefonate in vivavoce senza problemi e questa è una caratteristica non presente nel Bose.

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Conclusioni

Per quanto le premesse del beats pill siano ottime non è un prodotto che mi ha convinto al 100%. Probabilmente la causa del mio disappunto è principalmente quella di possedere il Soundlink Mini e di poter dunque fare dei confronti. Il punto debole di questa cassa è nella riproduzione dei bassi: non solo non è all’altezza del Bose ma risulta generalmente scadente ed incide sulla qualità di ascolto introducendo della distorsione. Dal punto di vista funzionale si è invece dimostrato un ottimo prodotto, con una buona autonomia (ho raggiunto più o meno le 10h) ed una buona ricchezza di funzionalità. Interessante la presenza di una custodia da trasporto e ottima l’idea di avere un’uscita audio che può trasformare il pill in un ricevitore bluetooth da collegare ad un impianto stereo casalingo. In più c’è anche la possibilità di utilizzarlo come vivavoce per le telefonate, funzionalità non necessaria ma che aggiunge un qualcosa in più. Complessivamente è un prodotto buono e svolge il suo dovere, ma i suoi limiti nella riproduzione dell’audio gli fanno ottenere un voto di poco superiore alla sufficienza. Il prezzo è in linea con prodotti analoghi ma piuttosto elevato se si considera che di listino è posizionato a 199€. Per fortuna con le offerte di Amazon si può avere a meno, per cui aspettate che scenda almeno intorno ai 160€ per completare l’acquisto. Onestamente considerando che il Soundlink Mini si trova spesso a 158€ in offerta a livello di qualità sonora non avrei dubbi: si perde qualcosa in termini di funzionalità e portabilità ma si guadagna molto nell’ascolto. In conclusione beats pill è una cassa molto completa e con un livello di ascolto piacevole ma non del tutto convincente per la particolare carenza dei bassi.

PRO
Buona qualità costruttiva
 Dimensioni particolarmente compatte
 Semplicità di connessione, specie tramite NFC
 Tasti semplici da usare ed azionare
 Autonomia nella media
 Presenza di una custodia da trasporto
 Possibilità di collegamento ad una sorgente via cavo
 Possibilità di collegare l’uscita audio ad un impianto stereo
 Presenza di un microfono per le chiamate in vivavoce

CONTRO
Bassi poco presenti e distorti
 Alimentazione non italiana (almeno nella nostra confezione)
 Portata del Bluetooth non eccezionale

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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