Quando i bimbi iniziano a mugugnare le prime sillabe i genitori attendono scalpitanti la loro prima parola: sarà mamma o papà? Purtroppo secondo uno studio pubblicato ieri dall’Ansa, in Inghilterra la prima parola è tablet una volta su otto. Una percentuale importante che evidenzia il ruolo centrale che questi dispositivi stanno assumendo nelle nostre vite, anche per i bambini. A quanto pare quattro genitori su dieci consentono ai propri figli di giocare con il tablet almeno un’ora al giorno, mentre nel 7% dei casi il tempo trascorso con il dispositivo è addirittura di tre o quattro ore.
La ricerca ha coinvolto 3614 persone ed è stata commissionata da una azienda che realizza accessori per la protezione. Questi ultimi sono particolarmente importanti quando il tablet è affidato ai piccoli, che a quanto pare lo rompono nell’81% dei casi e molto spesso in automobile, più che in casa. È vero che ad utilizzare il tablet sono più di frequente i giovani in età scolare, ma dalla ricerca emerge che il 12% dei genitori li fa utilizzare anche ai più piccoli, con età inferiore a due anni.
In molti sono convinti che le onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi elettronici connessi ad una rete Wi-Fi siano potenzialmente dannose, ma non ci sono evidenze scientifiche a dimostrarlo. Di certo i tablet e gli smartphone attraggono molto i bambini, grazie alle immagini colorate visibili sui display e per l’interazione touch che stimola le loro giovani menti. Forse possono anche essere utili al loro sviluppo intellettivo, ma se la prima parola deve essere “tablet” allora forse è meglio evitare anche di farglieli vedere finché non saranno più grandi.