Il caso #bendgate, iniziato su YouTube ad opera del canale Unbox Therapy, sembrava quasi essersi ormai esaurito dopo i test di Apple e l’apertura dei laboratori in cui sottopone gli iPhone a delle vere e proprie torture, ma qualche ora fa anche Consumer Reports ha voluto dire la sua.
Una delle associazioni dei consumatori più grandi degli USA (e sappiamo quanto il diritto dei consumatori sia sentito da quelle parti), Consumer Reports, ha effettuato altri test di laboratorio chiamato “three point test”: dopo aver appoggiato lo smartphone su due supporti, è stata applicata con un macchinario Instron una pressione crescente al centro del cellulare.
I risultati non sono stati sorprendenti, ma hanno confermato ciò che chiunque, con l’esperienza d’uso comune e un ragionamento obiettivo e non schierato, può semplicemente constatare: tutti i cellulari sono molto più solidi di quello che Unbox Therapy ha fatto credere e, soprattutto, hanno tutti dei punti di rottura molto alti.
Per i meno avvezzi al sistema anglosassone, un pound corrisponde a circa 0.45 chilogrammi.
Il primo dato che salta subito all’occhio è la maggior resistenza alle sollecitazioni del test effettuato da Consumer Reports di iPhone 6 Plus rispetto al 6 e ad un terminale molto simile per design e materiale della scocca, il nuovo HTC One. Inoltre, i terminali con scocca in plastica si sono mostrati più resistenti alla pressione esercitata, a causa delle differenti proprietà del materiale. Da rilevare, infine, che lo spessore di iPhone 5 e 5S li rende più resistenti rispetto ad Lg G3, meno spesso ma in plastica.
Ovviamente, quale che sia lo smartphone scelto, è caldamente sconsigliato a tutti di portare il proprio dispositivo nella tasca posteriore dei pantaloni: basta pesare poco più di 70 chili per vedere anche il resistente Galaxy Note 3 (l’unico ad avere il punto di deformazione pari a quello di separazione della scocca) rompersi.