iPhone 6 e 6 Plus, i preordini nei primi paesi convincono

Ormai è una storia a cui assistiamo ogni anno. La presentazione dei nuovi iPhone divide utenza e stampa, sia nel mondo Apple sia al di fuori. Tanti aspetti apprezzati, soprattutto l’introduzione di NFC che, seppur tardiva, saprà dare ulteriore spinta ai nuovi metodi di pagamento già sviluppatisi, ora che tutte e tre le piattaforme dispongono finalmente della tecnologia necessaria. Altri ambiti invece sono stati oggetto di critiche, a partire dal telefono stesso sarcasticamente paragonato al Nexus 4 del 2012, per arrivare alle singole caratteristiche, presenti (come la fotocamera, che per quanto sia migliorata è stata derisa per non aver superato gli 8 Megapixel) e non (come l’atteso vetro zaffiro, ancora non prodotto in quantità sufficienti, l’impermeabilità e la ricarica wireless, presenti in vari prodotti Android e Windows Phone d’alta gamma). Ovviamente, non si può concludere senza citare il prezzo tra i fattori roventi; i pareri negativi si dividono tra il pessimismo degli affezionati rimasti delusi e l’odio di chi proprio Apple vorrebbe vederla presentare istanza di fallimento.

Eppure, questa negatività sembra non scalfire affatto Apple, al pari delle consuete fluttuazioni in Borsa post-evento. E come ogni anno viene data quella sensazione di catastrofe imminente, di “giorno del giudizio” per l’azienda di Cupertino, altrettanto ogni anno arrivano le notizie dal fronte vendite che riportano realtà diverse.

iphone6and6plus

I preordini avviati nelle scorse ore nella prima ondata di paesi coinvolti, tra cui USA, Gran Bretagna, Francia e Germania, sono da record, come ha confermato a Re/code un portavoce Apple. Il mercato di casa rimane come da tradizione il più forte, coi 4 operatori mobili nazionali inondati dall’alta richiesta. AT&T afferma di dover far fronte alla domanda iniziale di iPhone più forte di quella negli scorsi due anni, con una situazione non molto dissimile per Verizon che ha ricevuto ordini a tal punto di allungare pesantemente le date di consegna; i siti di Sprint e T-Mobile hanno addirittura avuto vari momenti di fuori servizio per l’eccessiva affluenza. Per quanto riguarda l’Apple Store Online, la velocità è stata fondamentale per coloro che hanno prenotato: è bastato poco tempo affinché le tempistiche di spedizione si portassero a 3-4 settimane. La situazione ha costretto a notificare via email molti clienti della necessità di confermare l’acquisto entro 24 ore dal preordine iniziale, pena la sua cancellazione e conseguente perdita di ogni priorità per il primo lotto di dispositivi.

In Europa? Non c’è stata la stessa ressa statunitense, ma di certo il Vecchio Continente non sta deludendo le aspettative di Tim Cook e del suo gruppo. Un quadro sull’andamento viene fornito da Tom’s Hardware: è l’iPhone 6 Plus che sta andando per la maggiore. In Francia tutte le sue varianti presentano tempi di consegna tra le 3 e le 4 settimane esattamente come Oltreoceano, mentre per il modello da 4,7″ questo discorso è valido solo per la variante da 64 GB, con le altre due che non superano i 10 giorni per poterlo ricevere. Il grigio siderale è il colore prediletto. Tale situazione è replicata in modo esatto pure in Regno Unito e Germania. Guardando ai preordini tramite gestori telefonici, non sono mancati anche sul suolo europeo disservizi a causa del grande flusso, colpendo soprattutto O2 UK e EE.

Attualmente non vengono forniti numeri ufficiali da Apple, ma si tratta pure questa di una prassi già occorsa in precedenza. Si parlò subito di ottimi risultati al lancio di iPhone 5s, ma la cifra esatta di 9 milioni venne divulgata solo qualche giorno dopo. Poiché in quel di One Infinite Loop amano molto snocciolare trionfalmente le quantità, come fanno nella parte iniziale di molti keynote, non dubitiamo sul ripetersi dello stesso percorso di annunci. Con buona pace di chi sperava il contrario, ancora una volta sembra che il mercato stia premiando Apple.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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