La difficile vita della Canon 7D Mark II: ha senso acquistarla ora che c’è la 6D?

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Qualche giorno fa Canon ha presentato al Photokina la EOS 7D Mark II. Come il precedente modello, che risale ormai al 2009, si tratta di una reflex top di gamma con sensore APS-C, dedicata ai professionisti o agli amatori evoluti. Viste le ottime specifiche tecniche (e il fatto che sia appena stata presentata) il prezzo di listino è importante: 1.846€ per il solo corpo. Per cui in molti ci stanno chiedendo se un modello del genere abbia senso di essere acquistato vista la presenza di Full Frame a costo più basso, come la EOS 6D (recensione) per rimanere in casa Canon. Escludiamo dalla valutazione la condizione in cui un utente abbia già un parco ottiche Full Frame o APS-C, perché in quel caso si sarà invogliati ad affrontare una scelta per mantenere attivo l’investimento fatto, e concentriamoci sul confrontare questi due modelli come se si trattasse di un primo acquisto.

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Rapporto segnale/rumore

I vantaggi del sensore 35mm della 6D sono evidenti essenzialmente in due ambiti: migliore resa ad alti ISO e minore PdC (profondità di campo) a parità di lunghezza focale equivalente ed apertura. In sostanza con una Full Frame si hanno immagini più pulite a parità di sensibilità e si ottiene un maggiore “effetto tridimensionale”. In realtà quest’ultimo fattore per alcuni impieghi può essere considerato uno svantaggio, perché su APS-C abbiamo la possibilità di usare la stessa apertura che adoperiamo su una Full Frame ed avere più aree a fuoco. Tutto dipende dal risultato che vogliamo ottenere, ma comunque si tratta sempre di una differenza tra i due mondi. Diciamo che se per ragioni di necessità siamo soliti scattare con ISO superiori ai 3200, allora la 6D ottiene un primo vantaggio importante.
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Canon 6D: 1

Velocità operativa e capacità di calcolo

La 7D Mark II possiede un doppio processore DIGIC 6, superando persino la 1D X che è equipaggiata con due DIGIC 5+. La 6D, al contrario, possiede un solo DIGIC 5+, esattamente come la 70D (recensione). Uno dei vantaggi di tutta questa potenza di calcolo è una velocità operativa eccezionale, ma c’è anche la raffica che raggiunge i 10fps contro i 4,5fps della 6D. Grazie ad un discreto buffer si possono archiviare fino a 1090 scatti in sequenza con il formato JPG e 31 in RAW (la 7D si fermava a 94 JPG e 25 RAW). Inoltre la 6D ha una massima velocità di scatto di 1/4000, mentre la 7D Mark II arriva a 1/8000.
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Canon 6D: 1

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Motore di messa a fuoco

Nella 6D Canon ha risparmiato sull’AF, inserendo un modulo con soli 11 punti con una rosa anche piuttosto ristretta nel centro del frame. Con la 7D Mark II, al contrario, ha superato persino le più costose 5D Mark III e 1D X (61 punti). C’è infatti un motore di messa a fuoco con ben 64 punti tutti a croce ed un punto centrale sensibile fino a f/8 per potere essere usato con obiettivi dotati di extender. Eredita inoltre la tecnologia ‘Intelligent Tracking and Recognition’ (iTR) direttamente dalla EOS 1D-X. Altra novità della 7D Mark II è il Dual Pixel CMOS AF, già visto nella 70D, che offre una messa a fuoco in Live View molto più veloce e persino la possibilità di adoperare il fuoco continuo nella registrazione dei filmati. Su questo aspetto il confronto con la 6D è vinto senza se e senza ma.
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Canon 6D: 1

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Corpo ed ergonomia

La 7D Mark II ha un corpo praticamente identico a quello della professionale 5D Mark III. Il passo in avanti rispetto la Mark I è evidente ed è migliorata anche la tropicalizzazione di 4 volte secondo Canon. La 6D è più piccola, cosa che per alcuni potrebbe essere positiva, ma è certamente meno professionale, ergonomica e bilanciata con obiettivi pesanti. Inoltre sulla 7D Mark II la quantità di controlli fisici è molto superiore e offre più praticità nella modifica dei parametri avanzati, come il bilanciamento del bianco o la compensazione (che nella 6D non hanno accesso diretto) e il punto AF (grazie alla presenza del joystick).
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Mirino e Display

Il display posteriore è praticamente identico: 3″ Clear View II TFT LCD con 1.040.000 punti. In entrambe le macchine è fisso e non è touchscreen, per cui su questo aspetto si potrebbe preferire la Canon 70D (recensione) dove è snodato e sensibile al tocco. Riguardo al mirino abbiamo su tutte e due un pentaprisma, ma se nella 6D la copertura è del 97%, nella 7D Mark II è del 100%, offrendo una maggiore precisione nell’inquadratura.
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Canon 6D: 1

Video

Oltre alla presenza del già citato Dual Pixel CMOS AF, che migliora la velocità e l’efficienza della messa a fuoco nei filmati, la 7D Mark II possiede anche un altro vantaggio nel campo video, ovvero la possibilità di registrare in FullHD a 50fps, possibilità che nella 6D si ha solo scendendo alla risoluzione di 720p. Inoltre la 7D Mark II ha l’uscita video HDMI non compressa ad 8bit 4:2:2 e, per la prima volta, la correzione delle distorsioni dell’obiettivo anche nella registrazione dei filmati.
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Memorizzazione

Nella 6D Canon ha previsto un solo slot per le SD, mentre nella 7D Mark II ci sono due slot: uno Compact Flash e l’altro SD. Oltre alla possibilità di utilizzare le più professionali CF c’è il grosso vantaggio di poter lavorare in backup sulle due schede, una cosa che farà felici molti fotografi visto che si limita il rischio di perdere il proprio lavoro a causa della rottura di una memoria. Nella 7D Mark II il collegamento USB è di tipo 3.0, mentre nella 6D è USB 2.0.
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Canon 6D: 1

Connettività

La Canon 6D è equipaggiata con Wi-Fi e GPS, mentre nella 7D Mark II c’è solo il GPS. Quindi assegniamo un punto alla 6D per la maggiore completezza e la possibilità di essere controllata in remoto da smartphone e tablet.
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Flash

Nelle fotocamere Full Frame di Canon storicamente non è presente un flash integrato. Al contrario nella 7D Mark II c’è ed ha anche la possibilità di controllare altre unità flash via wireless, cosa che può risultare molto utile visto che non richiede l’acquisto di un trigger.
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Canon 6D: 2

Prezzo

Attualmente la Canon 6D si trova a 1.390€ mentre la 7D Mark II arriverà a novembre ad un costo di 1.846€. Ovviamente il fatto che sia nuova la porta inevitabilmente ad avere un prezzo iniziale più alto di quello che avrà tra qualche mese, ma in ogni caso costa, ed è destinata a costare, più della 6D. Ci sarebbe da considerare anche che gli obiettivi Full Frame costano di più, ma come già anticipato vogliamo concentrarci specificatamente sui corpi in questa comparativa.
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Dopo quasi 5 anni dalla 7D in molti pensavano che Canon non avrebbe aggiornato la sua fotocamera in questo segmento, il quale è diventato molto più difficile da quando ci sono Full Frame “economiche” come la 6D, la Nikon D600/D610 (recensione) ed anche la Sony A7 (recensione). Se si considera il sensore 35mm come uno step successivo all’APS-C, allora ecco che trovarsi con un corpo Full Frame a prezzo minore sembrerebbe essere una condanna per la 7D Mark II. Tuttavia questa ha essenzialmente il corpo di una 5D Mark III con sensore APS-C, quindi è per moltissimi versi superiore ad una 6D. Abbiamo cercato di elencare la maggior parte dei punti salienti dei due corpi e una volta messi a confronto la 7D Mark II ne esce vittoriosa per 7 punti a 3. Ovviamente è solo uno dei possibili punti di vista e come sempre vanno considerate le priorità del singolo fotografo, perché per alcuni la sensibilità ad alti ISO potrebbe essere una discriminante decisiva, mentre per altri il motore di messa fuoco, la raffica o altro ancora. Di certo però la 7D Mark II ha senso di esistere in quanto per il segmento APS-C è molto più professionale di quanto non sia la 6D rispetto al Full Frame. In casa Nikon sembrano invece pensarla diversamente, perché da quanto è stata presentata la loro Full Frame economica (la D600, ora D610) non hanno più aggiornato la APS-C professionale e la D300s risale al 2009. In pratica nel segmento APS-C si sono fermati alla D7100 (recensione) che costa di meno della D610, ottenendo una lineup forse più logica, ma privandoci di un corpo APS-C veramente professionale.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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