Dall’acquisizione di Beats Electronics e Beats Music, molti si chiedono cosa Apple intenda fare delle sue nuove due sussidiarie: mentre nel primo caso sembra voler mantenere brand e prodotti inalterati (e, forse, iniziare a sfruttare il know how aziendale per migliorare la qualità audio dei suoi prodotti e, perché no, migliorare l’esperienza utente di un possibile e futuro televisore made in Cupertino), nel secondo il destino di Beats Music sembra incerto.

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All’atto della fusione, Apple aveva assicurato che il servizio non sarebbe stato interrotto nemmeno per gli utenti Android, ma la storia ci insegna che spesso il futuro potrebbe riservare alcune sorprese: sappiamo che la società californiana ha molto a cuore il suo ecosistema chiuso e che, dall’altro lato, potrebbe non accontentarsi di avere un servizio di streaming musicale in abbonamento solo in USA.

Negli ultimi anni, infatti, è cresciuto a dismisura il mercato di chi preferisce avere musica illimitata a fronte del pagamento di una quota mensile fissa che di solito si aggira attorno ai 9,99 €: servizi come Spotify e Deezer crescono sempre più, mentre Pandora (che differisce dagli altri poiché non è possibile avere una propria libreria musicale, ma solo ascoltare delle stazioni virtuali basate su generi, album o brani selezionati a monte), principale rivale di iTunes Radio, continua ad avere il suo zoccolo duro di utenti.

Apple, che ha sottovalutato il problema dello streaming musicale ritenendolo solo una bolla passeggera, si trova indietro proprio nel mercato che l’ha fatta rinascere.

A rilanciare l’idea e il rumor di una possibile integrazione fra Beats Music e iTunes Radio è il blog Re/Code, a cura di Walt Mossberg (giornalista molto vicino ad Apple, tanto da aver annunciato la presentazione di Apple Watch per il 9 settembre come sicura), che già in passato aveva preventivato una possibile fusione fra i due servizi (ricevendo, però, poco dopo la secca smentita di Cupertino): dopo aver rimesso in ordine le posizioni ridondanti fra Beats Music e il reparto iTunes, Apple sarebbe in trattativa con le case discografiche per ridurre il costo unitario dei brani da corrispondere loro all’ascolto dello stesso da parte degli utenti, in modo da poter offrire un servizio meno costoso rispetto ai rivali (o, conoscendo la dirigenza, forse più remunerativo per le casse aziendali). Il minor costo unitario, inoltre, permetterebbe ad Apple di aggredire i mercati extra USA con più facilità e guadagnare il terreno perso in favore di Spotify e simili.

Le trattative sarebbero già incominciate e a Cupertino sperano di poter rilanciare il servizio Beats Music (non si sa se rebrandizzato iTunes Radio come app a sé o con un nuovo nome) entro febbraio in tempo per i Grammy Awards, gli Oscar della musica. Peraltro, Apple potrebbe lanciare il servizio anche per Android, attirando ulteriormente a sé una fetta di mercato che si è dimostrata interessata all’azienda grazie al lancio di iPhone 6 Plus.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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