Gli operatori europei respingono la Apple SIM

Con il lancio di iPad Air 2 è stata introdotta la “Apple SIM”, questa permette di sottoscrivere un piano dati o di cambiare operatore senza dover sostituire fisicamente la scheda. Il tutto a vantaggio dei consumatori che potranno scegliere in base al prezzo, alla copertura, ecc. In teoria questo potrebbe comportare anche un miglioramento dei servizi dovuti alla maggiore concorrenza, visto che un utente avrà la possibilità, in qualsiasi momento, di scegliere un operatore che più si adatta alle sue esigenze. Tuttavia la situazione per rendere questo standard disponibile a tutti, come riporta il Wall Street Journal, è molto complicata al momento. Negli USA, AT&T, Sprint e T-Mobile supportano la Apple SIM, mentre Verizon è fuori e la stessa AT&T blocca la SIM sul proprio network nel momento in cui viene sottoscritto un contratto con la stessa compagnia. In Europa solo la EE inglese offre la possibilità di sottoscrivere un servizio tramite Apple SIM. Un portavoce di Vodafone UK interrogato sull’argomento ha affermato che stanno lavorando per creare uno standard globale di SIM utilizzabile con ogni operatore. Gli altri gestori di telefonia UK (Telefònica, O2 e Hutchison Whampoa) non hanno rilasciato dichiarazioni.

Apple-Sim

Sempre nel vecchio continente la francese Orange ha affermato che non intende supportare la Apple SIM per ragioni legate alla sicurezza dei consumatori. Anche in Germania Deutsche Telekom evita di rilasciare un commento, invece Telefònica German ha affermato che analizzerà l’impatto di Apple SIM sul mercato nelle prossime settimane, ma che sono intenzionati a mantenere il contatto diretto con il cliente. I nostri operatori non si sono ancora espressi sulla questione. Il percorso per arrivare ad avere una SIM universale sembra ancora lungo e ricco di ostacoli visto che gli svantaggi per gli operatori sono molti. Apple ci sta provando, come fece Steve Jobs nel 2010 quando brevettò una SIM virtuale provando che la tecnologia per renderla disponibile c’era già, l’unica soluzione, a questo punto, potrebbe essere quella di spingere sui legislatori per regolamentare in tal senso la materia.

Salvatore Tirino

Junior Editor - Praticante avvocato, appassionato di tecnologia a 360 gradi, in particolare di tutto ciò che riguarda il mondo Apple.

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