Note 4? Prestazioni grafiche inferiori rispetto iPhone 6 e 6 Plus

Se siete appassionati di benchmark e gaming, non potete perdevi l’ultimo articolo di AppleInsider. Il noto blog ha messo alla prova le GPU di alcuni top di gamma Android, confrontandole con quelle di iPhone 5s, 6 e 6 Plus. Apple crea i suoi SoC in casa, ma analizzando le specifiche tecniche si noterà che possiedono meno core e frequenze più basse rispetto Galaxy S5, Note 3/4 e HTC One M8. Tuttavia i risultati con le librerie grafiche OpenGL hanno evidenziato un netto vantaggio degli iPhone rispetto ai top di gamma Android. Pensate che persino l’iPhone 5s ha superato il Galaxy S5, mentre gli iPhone 6 lo hanno proprio stracciato. Interessante anche il confronto con l’ultimissimo Note 4 (con GPU Mali), che secondo la nota testata è riuscito a raggiungere al massimo 10,5fps nei test dove il 6 Plus ha superato i 20fps.

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Dato che a parità di hardware spingere uno schermo con più pixel richiede più energie, il 6 ha quasi sempre superato il 6 Plus, anche se i risultati sono quasi allineati. Samsung ed HTC non riescono a reggere il passo neanche con schermi di pari risoluzione al 6 Plus (FullHD), mentre il Note 4, che raggiunge i 2650×1440, si trova in seria difficoltà nei medesimi test. Questa è l’ennesima prova che pompare l’hardware non è la soluzione per raggiungere risultati migliori e che il bilanciamento delle specifiche tecniche e l’ottimizzazione software, rappresentano ancora una volta la chiave del successo di Apple. Inoltre Samsung utilizza piattaforme diverse, a volte Qualcomm Snapdragon con Adreno, altre Exynos 5 con GPU Mali, per cui non può ottimizzare il software come hanno fatto a Cupertino con le librerie Metal, che consentiranno agli sviluppatori di ottenere prestazioni grafiche ancora superiori nei loro titoli.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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