Recensione: iPhone 6, non solo più grande, è più tutto

Leggi la recensione dell’iPhone 6s.

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L’iPhone segue ormai da tempo un ciclo di aggiornamenti costante: un anno abbiamo un progetto tutto nuovo e quello successivo un update dell’hardware interno. Escluso il primo modello, rimasto unico, è avvenuto così per 3G/3GS, 4/4S, 5/5s. Ovvio che arrivati al 6 ci si aspettava un design rinnovato, ma fino all’ultimo giorno prima della presentazione c’era chi sperava che quello visto nei numerosissimi leak non fosse reale. Ciò che non è piaciuto a moltissimi, me compreso, sono le strisce di plastica che attraversano la zona superiore ed inferiore del retro. Guardandole nei vari mockup che giravano per il web sembravano grossolane e “imperfette”, qualcosa di posticcio che (vi prego di perdonarmi l’espressione inflazionata) non ti aspetteresti da Apple. Questi inserti di policarbonato sono necessari per far funzionare le antenne, che altrimenti verrebbero schermate dal metallo, ma sono tutt’altro che belli. Intendiamoci, una volta viste le foto di alta qualità mostrate da Apple già sono apparsi meno fastidiosi e osservando il terminale dal vivo l’effetto è ancora meno spiacevole, tuttavia se dovessi dare un giudizio estetico direi che ancora oggi preferisco il design del retro di iPhone 5 e 5s (anche se onestamente non ne faccio un dramma). Mi sono abituato rapidamente al nuovo look, ma continuo a pensare che da dietro ricordi molto l’HTC One Mini. Comunque sia queste caratteristiche strisce sono di colore grigio scuro nel modello grigio siderale, leggermente più chiare in quello argento e quasi bianche in quello oro (dove sono effettivamente più evidenti). Io ho scelto il grigio siderale, che su iPhone 6 mi è sembrato il più bello, ma ovviamente questa è una questione puramente di gusto personale.

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È importante ricordare che quest’anno Apple ha presentato due modelli che principalmente si distinguono per la dimensione dello schermo: 4,7″ nel 6 e 5,5″ nel 6 Plus. In realtà quest’ultimo ha altre due migliorie: la prima è lo stabilizzatore ottico nella fotocamera, la seconda è la batteria più grande (che vuol dire maggiore autonomia). Arriverà a breve anche la recensione dell’iPhone 6 Plus, ma per il momento ci concentriamo sul 6 da 4,7″. Questo può essere considerato come l’iPhone di quest’anno, il progressivo upgrade rispetto il 5s, mentre il 6 Plus rientra di diritto nella categoria dei phablet e con i suoi 5,5″ rappresenta un cambiamento più drastico per l’utente che ha sempre utilizzato iPhone. L’ultima premessa prima di iniziare è che in questa recensione eviterò di riportarvi come caratteristiche del nuovo modello quelle che in realtà sono delle aggiunte dovute ad iOS 8, che peraltro è disponibile come aggiornamento anche per iPhone 4S/5/5c/5s. Perciò non esamineremo l’introduzione dei widget nel centro notifiche, le estensioni per le app o le tastiere personalizzabili, giusto per citare le prime tre che mi sono venute in mente. Tutte queste cose, ed altre ancora, dipendono da iOS 8 e non sono quindi utili a valutare l’iPhone 6.

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Design ed ergonomia

Nell’introduzione ho già anticipato una caratteristica estetica che non apprezzo particolarmente del nuovo iPhone, ovvero le strisce sul dorso, ma ci sono ancora molte cose da dire sul suo design e sull’ergonomia. La cosa più evidente è che i profili sono ora completamente arrotondati, un po’ come negli ultimi iPod touch e iPad. A differenza di questi, però, anche il bordo del vetro è smussato, creando una piacevolissima sensazione al tocco. Non si tratta di una caratteristica che qui vediamo per la prima volta, ma Apple ha fatto bene ad adottarla perché rende molto più comode tutte le gesture che iniziano dal bordo dello schermo, come gli swipe laterali, sempre più utilizzati per andare indietro nelle schermate. Visto che il display è cresciuto, passando da 4″ a 4,7″, anche il terminale ha dimensioni più generose, precisamente di 138 x 67 x 6,9 mm. Per confronto il 5/5s era 124 x 58,6 x 7,6 mm, quindi la superficie frontale è cresciuta del 27% mentre lo spessore si è ridotto di 0,7mm. Sembra poco, ma grazie ai bordi smussati il nuovo iPhone appare molto più sottile del precedente, sia esteticamente che in quanto a sensazione nel palmo della mano. Il peso è passato da 112 gr. a 129 gr., per cui è cresciuto di meno rispetto alla dimensione e possiamo considerarlo un buon risultato.

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Abbiamo dato un po’ di numeri, ma resta una domanda importantissima a cui rispondere: com’è l’ergonomia? Inizio col dire che le sensazioni che si provano impugnandolo sono indiscutibilmente di livello premium, non solo per l’alluminio ed il vetro, ma anche per la struttura perfettamente assemblata e completamente priva di spigoli. Mentre iPhone 5 e 5s hanno un profilo piatto che crea angoli a 90°, in questo caso abbiamo una curvatura che si appoggia dolcemente nel palmo della mano. A perfetto completamento di questa sensazione c’è il vetro smussato, che rende piacevolissima l’interazione con il display ed anche il semplice appoggio del pollice lungo il bordo.

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Ho letto di qualcuno che lo reputa “scivoloso”, ma personalmente ho avuto la sensazione opposta. Mi sembra molto saldo nell’impugnatura, proprio perché si avvolge comodamente, e a livello di ergonomia lo trovo di gran lunga superiore ad iPhone 5/5s. Più avanti parleremo di usabilità con una mano, inevitabilmente cambiata rispetto al passato, ma per il momento concentriamoci sui fattori estetici e strutturali. Dato che il Touch ID è ormai una caratteristica distintiva dell’iPhone, il tasto home è rimasto al suo posto, così come tutto lo spazio che richiede. In teoria si sarebbe potuto lavorare per ridurre la cornice superiore dello schermo, ma difficilmente Ive avrebbe firmato un progetto in cui non ci fosse una perfetta simmetria ed esteticamente sarebbe stato sicuramente meno gradevole. L’aspetto negativo è che l’iPhone 6 non ha un ottimo rapporto tra superficie e display, esattamente come i precedenti. Per fare un esempio è qualche mm più alto del Nexus 5 pur possedendo uno schermo più piccolo (4,7″ vs 5″). Tuttavia il Touch ID così ampio è l’unico che consente di effettuare la scansione dell’impronta digitale con un solo tocco, mentre sul Galaxy S5, ad esempio, è necessaria una strisciata, che è più lenta, scomoda e non altrettanto precisa. Insomma le cornici intorno allo schermo dell’iPhone 6 non sono certamente tra le più sottili, ma c’è una ragione se sono così e il design della parte frontale è ancora vincente nella sua elegante simmetria.

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I tasti del volume sono stati ridisegnati, con uno stile che ricorda – ancora una volta – quello di iPad e iPod touch. Non sono più circolari ma lunghi e parzialmente incassati, grazie ad un incavo nella scocca laterale. Sono comunque leggermente sporgenti, facilissimi da localizzare con il pollice e si azionano con un clic preciso senza basculare. Poco più sopra si trova il tradizionale interruttore della vibrazione, leggermente più sottile ma sostanzialmente immutato rispetto ai modelli precedenti.

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La parte superiore è completamente liscia, perché il bottone di accensione e spegnimento è stato spostato sul lato destro. Questa è la prima differenza evidente che incontriamo rispetto lo “standard” dell’iPhone, che a livello di localizzazione dei pulsanti non era mai cambiato fin dal primo modello. Apple ci tiene a mantenere una rigorosa continuità nell’esperienza d’uso con il suo smartphone, eppure in questo caso si è trattato di un cambiamento necessario. Con lo schermo più grande le dimensioni aumentano e raggiungere con l’indice il pulsante in cima sarebbe stato inevitabilmente più difficile. A dire la verità nel 4,7″ è ancora una cosa fattibile (almeno io ci riesco senza difficoltà), ma visto che c’è anche un modello da 5,5″ era obbligatorio pensare una diversa collocazione di quel pulsante affinché fosse comodo da azionare con una mano. Tenendo l’iPhone con la sinistra l’indice arriva facilmente a premerlo (lo vedete tre immagini sopra), mentre impugnandolo con la destra il pollice ci cade perfettamente sopra. Insomma questa nuova soluzione, peraltro adottata da tempo da altri produttori che hanno superato per primi la soglia dei 4″, è comoda e naturale. Non nego che per qualche ora ho avuto l’istinto di premere in cima, ma vi assicuro che ci si abitua rapidamente.

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In basso non c’è nessun cambiamento importante da segnalare, abbiamo sempre l’uscita audio per il jack da 3,5mm (compatibile con gli auricolari Ear Pods con controlli e microfono presenti nella confezione), il microfono, la porta Lightning e lo speaker, il quale si trova dietro una fila di sei fori (mentre su iPhone 5s c’è una griglia più fitta composta da due file).

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Altra cosa che ha fatto molto discutere è la fotocamera sporgente. Onestamente vi dico che non ho capito perché tante critiche su questo aspetto: evidentemente il modulo fotografico richiedeva uno spessore maggiore e la conseguenza naturale è che risulti sporgente. Ho un Nexus 5 in cui sporge e non ho mai sentito lamentele a riguardo, e anche andando a vedere altri smartphone in famiglia Android/Windows Phone questa è una caratteristica molto frequente. Tutti i produttori cercano di utilizzare sensori più grandi e obiettivi più luminosi e chiunque abbia un minimo di conoscenza in ambito fotografico sa che tutto ciò si traduce in maggiori dimensioni. Avreste preferito una fotocamera peggiore? Io personalmente no. Inoltre è coperto con vetro zaffiro e per chi si stancasse di cercare informazioni in merito vi riporto questa frase da Wikipedia: “È inscalfibile e avendo una durezza di 9 mohs può essere rigato solo dal nitruro di boro o dal diamante”. Visto che il nitruro di boro non è che si trovi in tutte le case e dando per scontato che non abbiate l’abitudine di poggiare l’iPhone su un letto di diamanti (in tal caso, beati voi), anche il rischio che si possa rigare è fuori questione. L’unica critica che posso capire è relativa al fatto che con la sporgenza il retro dell’iPhone non è livellato e quando si poggia su un piano “balla” se ci premete sopra. Se per voi è una prassi interagire con lo smartphone acceso mentre è adagiato su un piano, sappiate che tappando con un po’ di forza sullo zona sinistra dello schermo questo si muove. Sarà un grosso problema? Sta a voi giudicarlo perché a me non capita mai di usarlo in questo modo e quindi non ho proprio notato la cosa finché non ho fatto delle prove appositamente per la recensione. Va detto, altresì, che se intendete utilizzare una cover, anche le più sottili (come le 0,3mm viste qui e qui) livellano completamente la sporgenza e quindi addio al traballamento.

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Display

Oltre ai bordi arrotondati, l’altro elemento che distingue immediatamente l’iPhone 6 dal precedente è lo schermo da 4,7″. Il passaggio dal 4″ non è affatto esiguo e ci offre un’area visibile decisamente più ampia. I 0,7″ di differenza corrispondono a circa 1,77cm in più sulla diagonale, 0,85cm in orizzontale e 1,6cm in verticale. La risoluzione è salita da 1136×640 a 1334×750 pixel, mantenendo la stessa densità di 326ppi. I pixel aggiuntivi sono stati utilizzati sulla home per aumentare la spaziatura orizzontale tra le icone ed inserire una sesta riga di app oltre a quella sul Dock (c’è anche una modalità zoom per chi preferisse avere la stessa facciata del precedente, quindi con icone e testi più grandi, che può essere utile per gli ipovedenti).

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Anche se la tecnologia utilizzata per il pannello è sempre IPS, Apple chiama il nuovo display Retina HD e non più semplicemente Retina. In effetti ci sono alcune migliorie da segnalare, come il contrasto (tipico) che sale da 800:1 a 1400:1. Ad occhio nudo non ho notato differenze particolarmente evidenti nei confronti fotografici, ma il display dell’iPhone 6 rende benissimo anche sotto la luce solare diretta. Il sensore di luminosità e lo smartphone sono molto reattivi nell’adattarsi alle differenti condizioni di illuminazione e lo schermo risulta sempre perfettamente visibile. Inoltre nel Retina HD ci sono i “pixel a doppio dominio”, tecnologia che secondo Apple consente di avere un angolo di visione più ampio. In effetti una banalissima prova con i display inclinati (impostati alla medesima luminosità), mostra che quello dell’iPhone 6 mantiene luminosità e colori molto di più di quanto non faccia quello dell’iPhone 5s.

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La resa cromatica è rimasta molto naturale e piacevole, caratteristica tipica degli IPS, e il display è in grado di riprodurre tutto lo spettro dei colori dello standard sRGB. Come già anticipato la densità è di 326ppi, la stessa che ritroviamo nei precedenti iPhone con schermo Retina. Allo stato attuale sono frequenti smartphone con densità maggiori (lo stesso iPhone 6 Plus ha 400ppi), ma alla distanza normale di visione la qualità è ottima e i pixel non si vedono affatto. Vi vorrei far notare, con uno scatto macro, che per trovare scalettatura nei testi occorre andare ad ingrandire notevolmente caratteri piccolissimi. Il fatto è che nella vita reale nessuno mai avvicina la faccia a 5mm dallo schermo solo per andare a leggere un testo minuscolo, perché ha molto più senso ingrandirlo con il pinch-to-zoom. E con un carattere effettivamente leggibile alla normale distanza di visione i pixel sono indistinguibili. Tutto questo discorso serve per giungere ad una conclusione: è ovvio che più definito è meglio, ma vi sfido a notare ad occhio nudo i pixel su questo display. Se non ci riuscite (e credo sia impossibile anche avendo 10/10) a che serve avere una risoluzione maggiore? Forse più avanti arriverà, ma per il momento non ho rimpianti visto che la qualità percepita è così elevata.

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CPU / GPU / RAM / Sensori

Normalmente chi acquista uno smartphone Apple si preoccupa relativamente poco delle specifiche tecniche e dà più importanza all’esperienza d’uso. Questo comportamento non è dovuto all’incuria ma alla consapevolezza che non è sufficiente conoscere le specifiche di CPU/GPU/RAM per determinare la sua efficienza. Ad esempio la prima reazione dei più tecnici alla presenza di un solo GB di RAM è stata il disappunto, eppure abbiamo visto che l’iPhone 6 nel multitasking si comporta meglio di rivali ben più carrozzati come il Galaxy S5 e l’HTC One M8. Il SoC è l’Apple A8, ovvero un dual-core a 64bit che gira a 1,40GHz, mentre il precedente A7 dell’iPhone 5s aveva solo 0,10GHz in meno (1,30GHz). Ovviamente i miglioramenti sono anche nell’architettura, per cui l’incremento di prestazioni misurato con Geekbench 3 è del 15%, ma grazie ad una frequenza molto simile non si incide negativamente sui consumi.

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All’atto pratico l’iPhone 6 risulta velocissimo in tutte le operazioni, dall’apertura al passaggio tra le app, sempre scattante e fluido. iOS 8.0.2 (la versione più recente disponibile nel momento in cui scrivo) non è ancora perfettamente rodato e i pochi problemi che si notano usandolo (a me si è riavviato da solo una volta) sono imputabili alla gioventù di questo OS, che maturerà con le prossime release (gli sviluppatori stanno già testando la 8.1). Nel comparto grafico notiamo un evidente miglioramento dell’aspetto di alcuni giochi compatibili con iOS 8, ma questo è merito delle nuove librerie Metal che rendono più efficiente anche l’A7 dell’iPhone 5s. I test eseguiti con GFXBench evidenziano comunque un salto in avanti nella capacità della GPU, la quale riesce ad ottenere fps più elevati nella riproduzione di scene 3D complesse. In parole povere il gaming su iPhone 6 è assolutamente godibile e lo schermo maggiorato rispetto al passato offre un’esperienza decisamente più immersiva e giocabile (anche per lo spazio ridotto occupato da eventuali controlli touch).

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È ovviamente presente anche il tradizionale co-processore di movimento, qui giunto alla sua versione M8. Questo consente di monitorare i vari sensori ed accelerometri (ce ne sono due su iPhone 6) senza utilizzare la CPU principale, la quale è più esosa di energia. Una novità è la presenza del barometro, che calcola l’altitudine sulla base della pressione dell’aria. Non c’è nessuna app nativa che lo sfrutta (almeno io non ne ho trovate), ma la sua funzione può essere integrata in altre applicazioni, in modo particolare quelle destinate agli escursionisti. Tuttavia se volete provarlo già oggi potete usare la semplice app Barometer for iPhone 6 / 6 Plus (gratuita) o la più curata Barometer++ (0,89€).

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Nell’iPhone 6 è stato aggiunto anche il chip NFC, ma purtroppo è vincolato al solo utilizzo della funzione Apple Pay. In pratica in USA sarà possibile aggiungere una carta di credito o di debito all’interno di Passbook e pagare direttamente con lo smartphone avvicinandolo ad un POS Contactless. Sappiamo che VISA sta già lavorando per importare questo ottimo sistema in Italia, ma per il momento non possiamo che limitarci ad osservare l’impatto che avrà sul mercato statunitense, dove dovrebbe essere reso operativo dal 17 ottobre.

Foto e Videocamera

Se andassimo a vedere solo le specifiche tecniche, la fotocamera dell’iPhone 6 dovrebbe essere identica a quella dell’iPhone 5s: sensore CMOS BSI (retroilluminato) da 1/3″ con 8MP (pixel da 1,5µ) ed obiettivo grandangolare con apertura f/2,2. Tuttavia Apple ha aggiunto due precisazioni su questa fotocamera, la prima è semplicemente la parola “nuova”, la seconda è la presenza del sistema Focus Pixel. Andiamo a vederla più da vicino.

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Esteticamente ci sono due differenze rispetto l’iPhone 5s, ovvero la sporgenza (di cui abbiamo già parlato approfonditamente) e il Flash LED True Tone, che ora è di formato circolare pur mantenendo il doppio colore bianco/giallo (ricordo che questa caratteristica consente di avere scatti con il flash dai toni più naturali). Quando Apple dice “nuova fotocamera” intende che questa è stata completamente riprogettata: nel sensore, nell’ottica e nel processore d’immagine. Mi aspettavo un miglioramento netto in quasi tutte le circostanze, invece devo ammettere che in piena luce non si nota un grande cambiamento rispetto l’iPhone 5s.

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Non è un test rigorosamente scientifico, ma la mia impressione è che il dettaglio della nuvola riportato qui sopra, evidenzia nell’iPhone 6 una maggiore nitidezza lungo i contorni ed una gamma dinamica più estesa che mantiene più informazioni anche nelle zone sovra-illuminate. La stessa cosa però non la noto nel crop centrale delle case, dove le differenze sono impercettibili. Considerando la diversa collocazione di case e nuvole nel fotogramma, la mia personale conclusione è che sia migliorata la nitidezza ai bordi dell’obiettivo, cosa che lo rende comunque migliore rispetto a quello presente nel 5s. Dove il cambiamento è più evidente è di sera, con poca luce. Salendo con la sensibilità l’iPhone 6 produce immagini con meno rumore, così come si può notare nella foto sottostante.

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L’immagine è stata catturata con un differente bilanciamento del bianco, ma questo è stato un caso perché solitamente si comportano in modo del tutto analogo. Passando ai crop al 100% si nota immediatamente che il 5s ha più rumore, specie nelle aree scure, ma con un’analisi attenta si vedrà che nel 6 c’è meno incisività. In pratica le immagini sono più pulite, ma sono anche più “soffici”. Andando a trarre le conclusioni devo dire che il cambiamento più evidente nella resa ad alti ISO non è dovuto tanto al sensore quanto ad una diversa elaborazione dell’immagine, più aggressiva nell’applicare la riduzione del rumore. Una differenza evidente che ho riscontrato riguarda la resa dell’obiettivo con sorgenti di luce.

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L’iPhone 5s crea dei fasci luminosi sulle luci e la definizione decade notevolmente nelle aree circostanti. Il crop al 100% dell’insegna nella zona centrale parla chiaro: l’obiettivo dell’iPhone 6 è decisamente più performante e meno incline al flare. Di seguito vi propongo una foto scattata di giorno che se cliccate potete scaricare a dimensione originale (8MP). Per quanto riguarda la fotocamera frontale FaceTime è rimasta da 1,2MP con qualità video HD 720p, ma l’apertura è passata da f/2,4 a f/2,2 (quindi l’obiettivo è più luminoso). Le prestazioni sono tutto sommato equivalenti a quella del 5s, tuttavia ha guadagnato in più lo scatto a raffica.

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Passando al settore video ci sono due novità nell’iPhone 6: la prima è la possibilità di catturare dei filmati a rallenty fino a 240fps (sono 120fs nel 5s) e la seconda è la funzione video a 60fps, selezionabile nelle Impostazioni / Foto e fotocamera.

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Con il doppio dei fotogrammi la moviola è più lenta, amplificando il suo effetto spettacolare, pur mantenendo la massima risoluzione di 720p. I filmati così ottenuti possono essere modificati direttamente dall’app foto, decidendo in quale punto iniziare e terminare la moviola, il tutto semplicemente spostando gli indicatori neri che si trovano lungo la time-line.

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L’effetto finale può essere più o meno spettacolare a seconda del soggetto inquadrato. Il mio esempio è piuttosto banale, ma potete vedere le potenzialità offerte da questa funzione in tre splendidi video. Una caratteristica che non è una novità dovuta all’iPhone 6 ma che ha senso ricordare parlando di video, è la possibilità di creare facilmente dei Time-Lapse dall’app fotocamera. Abbiamo già spiegato come questo funziona e per completezza vi mostriamo un video così creato. Questo effetto dà il meglio di sé puntando l’obiettivo su panorami mozzafiato e includendo anche il cielo per far vedere il movimento delle nuvole. Purtroppo panorami così dalle mie parti sono più rari dei capelli di John Locke, per cui ho dovuto ripiegare su un piccolo stagno popolato da qualche anatra.

La compressione di YouTube fa perdere molta della qualità del filmato. Non che sia un capolavoro, ma per apprezzare meglio la resa in termini di nitidezza vi consiglio di scaricare il video e di vederlo direttamente sul vostro computer: iPhone 6 TimeLapse (80MB).

Per quanto riguarda la possibilità di registrare filmati a 60fps c’è da considerare due cose. Con il doppio dei fotogrammi rispetto l’iPhone 5s i video appaiono più fluidi, in particolare nei pan veloci, tuttavia questi occuperanno inevitabilmente più spazio (possiamo stimare circa il doppio). Per questo motivo Apple non ha reso l’opzione predefinita e per attivarla bisogna andare in Impostazioni / Foto e fotocamera. Il mio personale consiglio è di mantenere i 30fps, che sono più che sufficienti nella maggior parte dei casi, per poi passare a 60fps solo se avete bisogno di maggiore qualità. Ovviamente la scelta rimane comunque a vostra completa discrezione, ma considerate che YouTube, ad esempio, li converte comunque in 30fps.

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Per quanto riguarda la messa a fuoco la tecnologia Focus Pixel ha dato i suoi frutti perché è praticamente istantanea. In sostanza si tratta di un AF per rilevazione di fase, simile a quello presente sulle reflex, ma effettuato utilizzando i pixel del sensore (similmente al Dual Pixel CMOS AF di Canon). Questo è utile nelle fotografie, dove possiamo sfruttare anche un rilevamento dei volti migliorato rispetto al 5s, ma è drammaticamente evidente nei video, dove offre una messa a fuoco continua degna delle migliori videocamere. Si può passare da un soggetto sullo sfondo ad uno in primissimo piano e l’iPhone 6 metterà rapidamente a fuoco in modo fluido e preciso. La seconda caratteristica specifica dell’iPhone 6 è la stabilizzazione video che Apple definisce “cinematografica”. Si tratta sempre di una elaborazione software (solo il 6 Plus ha quella ottica), ma i risultati sono davvero sorprendenti. Potete apprezzare sia la stabilizzazione che la velocità dell’AF in questo breve video:

Connettività

L’iPhone 6 ha sempre il Bluetooth 4.0, mentre il Wi-Fi ha subito un miglioramento, passando dallo standard 802.11n a quello 802.11ac (come sui recenti Mac). Sulla carta l’incremento di prestazioni è triplo, con una una banda teorica che sale dai 450Mbps della versione n agli 1,3Gbps dell’ac. Ovviamente per sfruttare la maggiore velocità anche il router Wi-Fi deve essere compatibile con lo standard ac, come lo sono ad esempio la base AirPort Extreme e la Time Capsule di ultima generazione. Avevo già pubblicato un confronto con l’iPhone 5s effettuato da iClarified, ma ho voluto comunque testare con mano la differenza. Ho utilizzato l’app Copybin (gratuita), che consente di inviare un file dal Mac all’iPhone o viceversa. Ho così spedito un filmato di 100MB prima sull’iPhone 5s e poi sul 6. L’operazione ha richiesto 30 sec per il primo (via Wi-Fi n) e solo 16 per il secondo (Wi-Fi ac), confermando un netto miglioramento delle prestazioni. Si tratta di una prova empirica ma che dimostra che con il Wi-Fi 802.11ac si viaggia più o meno a doppia velocità. Come già detto in altri casi, non crediate che questa differenza comporti una navigazione più veloce, perché la connessione internet è più lenta e fungerà sempre da collo di bottiglia.

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Per quanto riguarda lo scambio dati in mobilità, abbiamo il GSM/EDGE, UMTS/HSPA+, DC-HSDPA e 4G LTE.

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Ricezione e Audio

La ricezione dell’iPhone 6 mi è parsa completamente allineata rispetto quella del 5s. Personalmente con il mio operatore non ho alcuna difficoltà nelle zone in cui mi muovo e nei pochi punti dove il 5s perdeva la linea la perde anche il 6 (evidentemente si tratta di aree non coperte). Non ho alcuna lamentela a riguardo ed anche l’audio in chiamata è forte e chiaro. Forse leggermente carente di toni bassi, ma questa è la qualità degli operatori nostrani. Davvero molto buono l’audio dall’altoparlante integrato, che pur essendo mono risulta forte e migliore di molti altri smartphone. Già il 5s si comportava bene, ma il 6 ha una marcia in più sia per quanto riguarda il volume che la definizione. L’audio è meno “inscatolato”, più forte e cristallino.

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Ovviamente stiamo sempre parlando di uno smartphone, quindi non ci si può aspettare dei miracoli, specie in quello spessore, ma il miglioramento c’è e l’iPhone 6 è uno dei migliori in quanto ad altoparlante, sia per le chiamate in vivavoce che per la musica. Di seguito vi propongo delle registrazioni effettuate con un microfono professionale posizionato alla stessa distanza dallo speaker. Potete passare dall’una all’altra per notare le differenze tra iPhone 6 e 5s. Ci vuole un’orecchio un minimo allenato per sentirle, ma l’onda sonora che vedete sopra è altrettanto esplicativa.

[audio:https://saggiamente.com/wp-content/uploads/audio/iPhone6-audio.mp3|titles=Audio iPhone 6] [audio:https://saggiamente.com/wp-content/uploads/audio/iPhone5s-audio.mp3|titles=Audio iPhone 5s]

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Batteria

All’interno dell’iPhone 6 trova spazio una batteria da 1810mAh. Ovviamente la maggiore dimensione del corpo ha reso possibile un incremento della capacità, che sul 5s era di 1560mAh. Tuttavia c’è anche un display più grande a rubare energia e quindi i miglioramenti nell’autonomia non sono poi così evidenti. Con il mio uso ho stimato una media del 15% di durata in più rispetto al 5s e facendo un rapido sondaggio sula mia timeline di Twitter ho letto per lo più pareri positivi dovuti a questo cambiamento. Io lo uso ormai da circa 2 settimane e sono sempre riuscito ad arrivare alla sera senza alcun problema. Di chiamate telefoniche non ne effettuo moltissime, circa 1 ora al giorno, ma ho 6 caselle di posta in PUSH e tutte le notifiche per i vari Twitter, Facebook, Whatsapp, Messenger, Skype, Instagram, Flickr, Viber, Hangouts, Dropbox, ecc.. Uso moltissimo Mail e Safari, Plex con AirPlay ed ho anche giocato un po’ con titoli come Real Racing 3 o Iron Man 3 per simulare un uso completo (di solito non gioco molto). Prima di arrivare a dover caricare ho sempre raggiunto almeno 24 ore di standby con un tempo di utilizzo effettivo compreso tra 7 e 10 ore.

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L’autonomia è una delle cose più soggettive che esistano, per cui è molto difficile dare dei dati certi. Gli screenshot di sopra dimostrano che si può arrivare ad utilizzarlo anche 10 ore (quindi con schermo acceso ed app attive), ma ovviamente dipende da cosa si fa. Se si sta tutto il giorno fuori utilizzando esclusivamente 3G, si fanno 3 ore di telefonate, si utilizzano PUSH e notifiche complete, si naviga tanto e si vuole anche giocare per ore ed ore, allora potreste aver bisogno di ricaricarlo a metà giornata. Io penso di collocarmi in quello che spesso si definisce come uso medio, perché adopero in parte il Wi-Fi in parte il 3G/4G, uso molto la posta e le notifiche di tante app e perdo del tempo su Facebook e Twitter un po’ come tutti. Chi usa lo smartphone relativamente poco e lo spegne di notte potrebbe raggiungere anche i due giorni, chi lo spreme fin dalla mattina potrebbe non arrivare a sera. In tutti i casi c’è un tangibile miglioramento rispetto il 5s ed ancora di più in relazione al 5. Da segnalare che l’iPhone 6 supporta la ricarica 2.1A, ma in dotazione c’è il classico caricatore da viaggio 1A da 5W. Tuttavia se avete (o volete acquistare) un caricatore dell’iPad a 12W potrete sfruttare una ricarica più veloce.

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Usabilità

Ho lasciato per ultime le riflessioni sull’usabilità, perché richiedono un po’ più di attenzione. Sappiamo che nel promuovere smartphone da 3,5″ e 4″ Apple ha sottolineato più volte i vantaggi dell’uso ad una mano e chiunque abbia avuto un iPhone sa che si tratta davvero di una comodità. Con un display da 4,7″ le cose sono inevitabilmente cambiate e l’aver spostato il pulsante di accensione lateralmente è un chiaro indicatore di come le nuove dimensioni comportino un ripensamento dell’ergonomia. L’iPhone 6 sta ancora comodamente nel palmo, anzi è forse migliorato da questo punto di vista grazie al bordo curvo, ma non è altrettanto facile adoperarlo con una mano sola. La larghezza comunque è aumentata di poco, meno di 1cm, e quindi la tastiera in verticale si usa ancora bene con il pollice, potendo raggiungere tranquillamente sia la Q che la P.

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Quello che riesce più difficile è toccare l’angolo estremo opposto al pollice, che mediamente si troverà un cm più in là delle vostre possibilità (mm in più, mm in meno). Quando lo smartphone è tenuto con il peso sul dorso si possono utilizzare le dita sul posteriore per farlo ruotare in avanti e coprire questa distanza, anche se non è comunque naturale come con il 5s. La stessa cosa non si può fare se lo tenete dal basso verso l’alto, ad esempio a letto, dove è necessaria una impugnatura più stretta per non farvelo cadere in faccia e non si ha quindi la possibilità di “giocare” con le dita d’appoggio. Può essere un po’ complicato da spiegare e per togliersi ogni dubbio la cosa migliore è quella di provarlo con mano, ma tutto sommato è molto meglio di quello che immaginavo. Inoltre nel caso in cui si posseggano mani più piccole o non ci trovi nella condizione di impugnare diversamente l’iPhone, esiste la funzione Reachability, una novità del 6 e del 6 Plus. In pratica con un doppio tap sul tasto home (quindi senza cliccare), tutta la parte superiore dello schermo scende fino a metà display, consentendoci di raggiungere più comodamente i pulsanti posti in cima. Onestamente non sono un fan di questa funzione, perché richiede un passaggio in più che rende quasi più semplice allungare l’altra mano, tuttavia è una possibilità che in casi estremi può risultare utile. C’è chi dice che usandola spesso quel doppio tap diventa un automatismo, ma personalmente ne ho fatto volentieri a meno e quindi non mi sono abituato ad adoperarlo. Visto che con un pizzico in più di attenzione sull’impugnatura riesco ad usarlo con una mano, ho trovato più comodo questo che Reachability. Di seguito vi propongo un brevissimo video che dimostra il mio uso.

Come avrete notato ho evitato di parlare di #BendGate, fenomeno mediatico su cui abbiamo già pubblicato numerosi articoli. Tutti quanti abbiamo visto foto di iPhone 6 piegati e Consumer Reports ha effettuato dei test rigorosi chiarendo che, vista la sottigliezza ed i materiali utilizzati (l’alluminio è plastico e non elastico), è uno degli smartphone top di gamma più facili da piegare (al pari di HTC One M8). Ci vuole indubbiamente un po’ di accortezza nell’uso, evitando di sedercisi sopra o di applicarvi forze superiori ai 30Kg, ma se vi si dovesse deformare naturalmente (ovvero senza che lo facciate di proposito) Apple lo sostituirà in garanzia.

ip6-volume-front

Conclusione

Siamo così arrivati alla fine di questa lunga recensione, che spero abbia risposto a tutti o almeno alla maggior parte dei vostri interrogativi. L’iPhone 6 è uno smartphone eccellente sotto molti di punti vista, che si fa usare con una tale naturalezza che è impossibile non apprezzarlo. A livello software iOS 8 non è stato un cambiamento drastico, ma ha apportato una serie di aperture che mancavano da tempo in questo ecosistema. Forse le tastiere personalizzate sono sopravvalutate, specie viste le migliorie di quella integrata, ma alcune cose come i widget e le estensioni sembrano già molto utili. In particolare queste ultime, che consentono di interagire tra le app in modo più rapido. Ad esempio ora si può inserire una login di 1Password in Safari, esattamente come si fa sul Mac, oppure inviare una foto dal rullino direttamente ad un’altra app. Sembrano banalità per chi conosce il mondo Android, ma per gli utenti Apple sono a tutti gli effetti una novità che verrà apprezzata sempre di più con il passare del tempo. Gli sviluppatori troveranno infiniti modi per sfruttare queste possibilità e già dopo pochi giorni abbiamo widget ed estensioni interessanti. Purtroppo molte app non sono ancora ottimizzate per la nuova risoluzione dell’iPhone 6 e si vedono ingrandite e sgranate, speriamo che gli aggiornamenti arrivino presto per poter godere al meglio di questo ampio schermo. 4,7″ non sono tantissimi, ma sono già tutto un’altro guardare rispetto ai 4″, tant’è che dopo poche ore il 5s sembrerà improvvisamente troppo piccolo. Dal mio punto di vista anche l’ergonomia è un punto a suo favore, risultando molto comodo nel palmo della mano e tutto sommato non eccessivamente grande. Della velocità non si può che esserne soddisfatti, indubbiamente all’altezza degli standard a cui Apple ci ha abituato ed ancora un passo in avanti rispetto al 5s. Un po’ tutti i comparti hanno subito dei miglioramenti, dal Wi-Fi all’audio passando per la fotocamera. D’accordo, quest’ultima non è drasticamente cambiata rispetto la precedente, ma noterete che ogni scatto sarà usabile. Le foto in notturna sono ben ripulite dal rumore, il nuovo obiettivo è più incisivo ai bordi e nei video la stabilizzazione cinematografica e l’AF ultraveloce si fanno apprezzare. Ogni aspetto di questo smartphone è convincente, con l’unica eccezione del retro, che forse poteva essere più aggraziato (mio parere personale). Il prezzo è rimasto invariato rispetto il 5s e sono richiesti 729€ per la versione da 16GB. Purtroppo Apple ha deciso di partire ancora da 16GB, un taglio che onestamente reputo ormai troppo stretto per un dispositivo aperto ad un così vasto mondo di app e giochi e con un comparto multimediale degno di un iPod. La nota positiva è che al prezzo del 32GB (che è stato eliminato dal listino) oggi si porta a casa quello da 64GB (839€) e con 110€ in più c’è quello da 128GB (949€). Probabilmente se fossero partiti dal 32GB molti di quelli a cui i 16GB non bastano si sarebbero accontentati di quello e così avrebbero guadagnato di meno sui tagli successivi (perché 110€ per un raddoppio di memoria continuano ad essere tanti). Più avanti pubblicheremo anche la recensione del modello 6 Plus con un opportuno video confronto, per il momento non possiamo che assegnare un voto molto positivo all’iPhone 6.

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PRO
Display IPS dalla resa cromatica e luminosità eccellenti
Costruzione di elevatissima precisione
Materiali premium
Molto sottile
Comodo nel palmo della mano grazie al bordo arrotondato
Vetro frontale con cornice smussata
Touch ID sempre efficace e comodo
Fotocamera velocissima e di elevata qualità
Focus Pixel offre una AF rapidissimo
Ottima stabilizzazione nei video
AF continuo nei filmati estremamente reattivo e preciso
Moviola fino a 240fps
Fluidità perfetta nel multitasking
Ottima velocità ed efficienza energetica dell’A8
Batteria migliorata
Wi-Fi 802.11ac

CONTRO
 Prezzo elevato per il 16GB (sarebbe dovuto essere da 32GB)

DA CONSIDERARE
Il design del retro non piace a tutti

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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