Recensione: Sony Xperia Z3 Compact, il piccolo che va come un grande

Chiunque segua SaggiaMente sa che ci interessiamo principalmente di due ambiti: Apple e Fotografia. Chi scrive gli articoli su questo sito usa prevalentemente Mac, iPhone e iPad, ma essendo appassionati di tecnologia a 360° non lasciamo chiusa nessuna porta. La maggior parte di noi ha almeno un device Android e spesso utilizza Windows per lavoro o svago. Per questo motivo avete letto sulle nostre pagine anche alcuni test di smartphone e tablet non prodotti da Apple. Certo non sono tanti quanti quelli che potreste trovare su un sito generalista, ma i prodotti che reputiamo davvero interessanti finiscono per essere recensiti. Quest’anno ho trovato più di uno smartphone Android che mi ha colpito e nel periodo pre-natalizio cercherò di testare i migliori. Il primo della lista è il Sony Xperia Z3 Compact, che offre un interessante connubio di compattezza e prestazioni. Da qualche anno la tendenza nel mondo Android è di inserire l’hardware migliore nei phablet (5,5/6″), mentre Sony ha pensato bene di realizzare un prodotto compatto che non abbia nulla da invidiare ai più quotati top di gamma.

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Caratteristiche principali

In realtà lo Z3 Compact è una variante dello Z3, presentato sempre all’IFA 2014 da Sony, ma l’hardware è praticamente lo stesso. C’è qualche differenza nelle finiture (lo Z3 ha il bordo in metallo ed è leggermente più sottile), ma sostanzialmente il Compact è lo stesso smartphone solo con schermo da 4,6″ invece che 5,2″. All’interno abbiamo uno SnapDragon 801 quad-core da 2,5GHz con GPU Adreno 330 e 2GB di RAM. La memoria è di 16GB ma c’è lo slot per l’espansione tramite microSD. La fotocamera principale è da 20,7MP e può registrare filmati in 4K, mentre quella frontale è da 2,2MP con video FullHD. C’è la Radio FM integrata con RDS, Wi-Fi a/b/g/n/ac Dual Band, NFC e Bluetooth 4.0 LE. Non mancano il supporto per le reti 3G/4G, A-GPS + GLONASS e i vari sensori “base” come il giroscopio o quelli per luminosità e prossimità. Da sottolineare le certificazioni IP65 e IP68 che consentono allo smartphone di resistere a polvere ed acqua, più precisamente può sopportare immersioni fino a 1,5m per 30 minuti. Il sistema operativo al momento è Android 4.4.4 KitKat, ma è già previsto l’aggiornamento a Lollipop (probabilmente per la fine del 2014 / inizio 2015).

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Design ed ergonomia

La cosa interessante è che le cornici dello Z3 Compact sono davvero esigue, per cui le dimensioni solo leggermente più grandi di quelle dell’iPhone 5/5s anche se questo possiede uno schermo da soli 4″. Per continuare il confronto con gli smartphone Apple si può notare che l’iPhone 6 ha una superficie nettamente più ampia anche se il display cresce soltanto di 0,1″. Ovviamente bisogna considerare anche il rovescio della medaglia, ovvero che lo Z3 Compact non ha tasti fisici, quindi la pulsantiera di Android occupa una riga alla base dello schermo. Tuttavia questa sparisce con i giochi o guardando una foto o un video, quindi alla fine lo schermo viene sfruttato bene quando necessario. Insomma, ci sono aspetti positivi e negativi, ma complessivamente il rapporto tra display e cornici è ottimo ed offre una visualizzazione ampia e piacevole pur rimanendo particolarmente compatto.

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Parlando di numeri la dimensione è di 127 x 65 x 8,6 mm con un peso di 129 grammi. Le superfici frontale e posteriore sono ricoperte di vetro (un po’ come i vecchi iPhone 4/4s) e il dispositivo restituisce un’ottimo senso di solidità. La cornice di plastica non è bella come quella in alluminio dello Z3, ma offre una buona presa ed ha un trattamento translucido dall’aspetto molto gradevole.

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Lo smartphone appare abbastanza sottile ed ha una forma piatta con angoli e bordi arrotondati. Vista la sua impermeabilità la maggior parte delle porte sono nascoste dietro due sportellini protettivi, disposti entrambi sul lato sinistro. Al centro tra i due si trova il connettore per il cavo magnetico (da acquistare separatamente), molto comodo perché consente di ricaricare lo smartphone più facilmente.

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Porte e connessioni

Lo sportellino in basso nasconde principalmente il vano per la scheda telefonica: c’è un piccolo carrellino che bisogna estrarre e che ospita una nano SIM. È una soluzione standard per gli smartphone che non hanno la back cover apribile, ma in questo caso non è richiesto nemmeno l’uso di uno spillo. Il carrellino in plastica, però, non ha un incastro molto preciso per la scheda e bisogna maneggiarlo con molta attenzione per non farla cadere. Comunque si cambia poche volte quindi non è un grosso problema e rimane il vantaggio di poter fare tutta l’operazione con le mani.

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Lo sportellino superiore nasconde invece la porta micro USB e lo slot per la microSD. Questa soluzione è obbligatoria per mantenere l’impermeabilità del telefono e per fortuna la maggior parte delle connessioni non si utilizzano tutti i giorni, ma questo non vale per la micro USB visto che serve per la ricarica. Inoltre lo Z3 Compact supporta la connessione di periferiche USB tramite il cavo OTG in dotazione.

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L’apertura degli sportellini richiede l’uso delle unghie e pur non essendo difficile è comunque una cosa scomoda. Per questo motivo consiglio l’acquisto del cavo magnetico, grazie al quale, una volta installata la SIM e la microSD, nell’uso di tutti i giorni ci si può completamente dimenticare degli sportellini.

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Infatti la porta da 3,5mm per le cuffie, che è l’altra cosa che si usa spesso, è posta in cima al dispositivo e non ha nessuna protezione. Evidentemente è fatta in modo da poter resistere all’acqua ed è un bene perché avere anche qui una copertura rimovibile sarebbe stata una scomodità.

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Sul lato destro troviamo tutta la pulsantiera. Verso il centro c’è il tasto circolare di accensione e spegnimento, che è un po’ più in basso rispetto a dove te lo aspetteresti, ma in realtà si aziona molto comodamente e la sua forma circolare e sporgente lo rende facile da raggiungere ed identificare. Vicino a questo c’è il bilanciere per il volume, il quale è forse un po’ troppo piccolo ma si aziona comunque con molta precisione. Più defilato si trova il tastino per la fotocamera, che è un’aggiunta molto apprezzata in molti Xperia. Questo ha una doppia corsa come nelle macchine fotografiche: una leggera pressione aziona la messa a fuoco e il clic completo lo scatto. Inoltre in qualsiasi momento, anche a schermo spento, una pressione prolungata consente di avviare l’app fotocamera.

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In basso troviamo solo l’aggancio per il laccetto da polso (che non è incluso nella confezione) e il microfono. Mentre le casse sono due e disposte frontalmente, una cima e una in basso.

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Display

Lo schermo dello Z3 Compact è di tipo HD, ovvero possiede 1280 x 720 pixel, che su 4,6″ corrispondono ad una densità di 319ppi. In pratica la definizione è leggermente inferiore a quella che abbiamo nell’iPhone 6 (326ppi) con una resa che a mio modo di vedere è molto buona. Ad occhio nudo i pixel non si notano affatto, se non nei testi più piccoli che comunque non si riuscirebbero a leggere senza prima effettuare uno zoom. Il pannello IPS ha una luminosità buona, ma la resa del bianco non è molto squillante. Una cosa evidente, che si nota anche nel seguente confronto con iPhone 6, è che il bianco è molto freddo, quasi tendente all’azzurro (sono entrambi a massima luminosità).

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Nelle Impostazioni / Display c’è la possibilità di modificare manualmente il bilanciamento del bianco, però si procede solo aggiungendo colore, con il risultato che questo diventa più scuro. Per essere più chiari non si può sottrarre il blu per spostare la dominante sul suo complementare (cioè il giallo) e si è costretti ad incrementare di pari livello rosso e verde per ottenere lo stesso risultato. Il problema è che in questo modo si ottiene sì una tinta più neutra, ma il bianco è ancora meno squillante. In definitiva l’ho lasciato nella posizione base che comunque non dispiace.

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La luminosità automatica reagisce velocemente e bene, al chiuso come all’aperto, e lo schermo è visibile anche di giorno. Il nero è ben riprodotto e bisogna essere proprio al buio per vederlo tendere al grigio. Complessivamente lo Z3 Compact ha un buon display che si comporta adeguatamente in ogni circostanza e restituisce immagini vivide e sufficientemente definite. Andandolo a confrontare con quello dell’iPhone 6, che è probabilmente il migliore IPS su piazza, si nota un livello leggermente inferiore di contrasto, luminosità e visibilità dagli angoli, però c’è da dire che quest’ultimo ha un prezzo di listino decisamente superiore.

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Nelle Impostazioni si possono anche attivare le modalità “X-Reality for mobile” e “Super-vivid”, che hanno effetto sui colori di immagini e video ma non cambiano il punto di bianco. La prima si comporta bene e non è particolarmente invasiva, la seconda invece l’ho trovata eccessiva. Inoltre c’è la funzione definita “controluce Smart” che, se attivata, mantiene lo schermo acceso mentre lo si guarda, anche se si supera il tempo del blocco automatico.

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Audio

Nello Z3 Compact ci sono due casse frontali per un audio stereo. La posizione è ottima, perché il suono non si attutisce poggiandolo sul dorso e si diffonde bene nell’ambiente, ma durante le chiamate in vivavoce si utilizza solo lo speaker inferiore (e si sente). La pressione sonora è nella media, con un volume non particolarmente elevato ma sufficiente. Non ci si aspetta alta fedeltà dalle casse di uno smartphone, tuttavia la riproduzione musicale è un po’ ovattata e non brilla né per gli acuti né per i bassi. Maggiore attenzione è stata dedicata all’audio in cuffia, anche questo non particolarmente forte, ma con una qualità leggermente sopra la media. Gli auricolari in-ear in dotazione sono abbastanza standard, ma con prodotti di migliore qualità la resa si apprezza maggiormente. Anche se le casse non sono molto potenti il livello di impostazioni disponibili è molto dettagliato ed offre molta personalizzazione. Abbiamo alcune funzioni per l’ascolto in movimento (come l’avvio automatico dell’app Walkman alla connessione degli auricolari), la possibilità di adattare il suono alle diverse cuffie Sony (con e senza riduzione del rumore) e il supporto per DAC USB via OTG come il SoundBlaster E3 (recensione). Inoltre è possibile attivare la funzione ClearAudio+ che rende l’audio più incisivo, oppure andare su Effetti Sonori e configurare manualmente un equalizzazione e l’effetto surround.

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Foto e videocamera

20,7MP in uno smartphone? Esagerati, ho pensato immediatamente. Poi sono andato a guardare le specifiche ed ho visto un sensore Exmor RS da 1/2,3″ (dimensione da fotocamera compatta) con obiettivo Sony G da 25mm e apertura f/2. Insomma le caratteristiche promettono molto bene e Sony è un asso con i sensori, che troviamo in tanti smartphone e fotocamere, anche le professionali di altri brand come Nikon e Olympus.

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La larga bocca dell’obiettivo si vede sul retro, affiancata alle specifiche tecniche serigrafate e al piccolo flash LED (non dual-tone). Iniziamo col dire che l’app della fotocamera si avvia un po’ lentamente la prima volta, molto meglio le successive. Il layout non è niente male perché parte in modalità intelligent auto (icona gialla in basso) che è molto semplice e offre la possibilità di scattare foto o catturare video con due pulsanti affiancati. Dal lato opposto abbiamo l’icona per attivare/disattivare il flash e quella per passare alla fotocamera frontale. Mentre inquadriamo una scena appaiono anche delle piccole icone in basso, come la candela per la bassa luce o il fiore per il macro, scene che la fotocamera sceglie automaticamente in base alla foto che stiamo per fare.

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Cliccando sull’icona con tre puntini si passa alle impostazioni, dove si può scegliere la proporzione della foto, l’autoscatto, l’otturatore col sorriso e cose di questo tipo. Premendo sul pulsante della modalità (ovvero l’icona gialla se attiva l’intelligent auto) si accede a tutti gli altri modi disponibili, che includono il manuale, divertimento AR (che aggiunge oggetti virtuali alla scena), Timeshift (ovvero rallenty) e simili. Ci sono tante modalità, alcune utili, altre meno, e se ne possono anche scaricare di nuove, ma vi prego di tenere a mente quella che vedete in basso a sinistra con il nome “Video 4K”, più avanti vi spiegherò perché.

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Ci sono almeno due cose che trovo profondamente sbagliate nell’approccio di Sony con questa fotocamera. La prima è che nel modo auto la massima risoluzione si ottiene scattando in 16:9 a 3840 x 2160 pixel, ovvero solo 8,3MP. Si deve necessariamente passare al manuale e poi andare nelle impostazioni per poter scegliere il formato 20,7MP 4:3 a 5248 x 3936 pixel. Oltre a non capire il perché di questo limite, trovo sbagliato che dopo aver impostato il manuale ogni volta che si lancia l’app fotocamera con il pulsante fisico parte sempre in auto, mentre si ricorda il modo giusto passando dall’icona. E non fatevi ingannare dalla parola “manuale”, non è che si possa cambiare tempo, apertura o ISO (ma non dico che mi sarebbe stato particolarmente utile), si può semplicemente impostare il bilanciamento del bianco o scegliere una scena… ma attenzione, anche per quest’ultima si deve avere selezionato il formato massimo di 8MP. Come notate nell’immagine seguente, attivando i 20,7MP l’icona SCN (scene) è proprio disabilitata.

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La seconda scelta che trovo sbagliata riguarda il video, ancora una volta per il formato di registrazione. Anche scegliendo la modalità manuale e attivando il filmato, con la piccola icona sotto il pulsante di scatto che si illuminerà di azzurro, si potrà scegliere al massimo il FullHD a 30/60fps. Per attivare il video 4K si deve proprio cambiare modalità e selezionare quella che vi ho fatto vedere prima chiedendovi di tenerla a mente. Come se fossero due cose separate.

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Mi sono interrogato sul perché di queste due “limitazioni” e dopo un po’ di analisi sono giunto ad identificare un colpevole almeno per il discorso del video: la stabilizzazione digitale. Infatti ho notato che nei filmati fino al FullHD funziona molto bene mentre con quelli 4K è praticamente inesistente. In sostanza la mia conclusione è che Sony utilizza il resto della risoluzione per la stabilizzazione digitale. Me ne sono accorto effettuando un confronto dell’angolo di campo per il video in FullHD e in 4K, il quale ha confermato che lavorando con il primo l’app fotocamera utilizza una lunghezza focale maggiore (quindi visione più stretta) così da sfruttare il resto del quadro non visibile per la stabilizzazione digitale, mentre in 4K si ha una visione più grandangolare ma non c’è stabilizzazione.

Dopo aver analizzato l’app e le funzioni parliamo di risultati. La prima cosa che si nota è che il bilanciamento del bianco automatico è spesso tendente un po’ al freddo. Ho fatto molti scatti di prova a confronto con l’iPhone 6 e devo dire che tecnicamente è più giusto il comportamento dello Z3 Compact, anche se non sempre l’effetto finale è migliore.

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La gamma dinamica non è particolarmente estesa e spesso le immagini appaiono leggermente piatte e prive di contrasto. Inoltre l’obiettivo soffre un po’ troppo di flare e quando inquadriamo in contro luce la nitidezza scende drasticamente. Per quanto riguarda il dettaglio i 20,7MP si sentono e consentono di poter vedere anche particolari molto piccoli al 100% con una buona definizione.

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La cosa davvero fastidiosa è che l’utente medio probabilmente utilizzerà la fotocamera in automatico, non accorgendosi della grande differenza nei risultati. Il fatto che solo in manuale si possa accedere alla piena risoluzione di 20,7MP è davvero un peccato e non essendo neanche spiegato chiaramente sono convinto che molti acquirenti di questo smartphone ignoreranno questa possibilità e scatteranno ad 8MP pur avendo un sensore da 20,7MP. Di seguito potete vedere la stessa immagine catturata alle due differenti risoluzioni e se guardandola complessivamente potreste non notare molta differenza, analizzandola al 100% il maggiore dettaglio è evidente.

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Con il sensore da 1/2,3″ e l’apertura da f/2 si riesce ad ottenere anche un discreto sfocato, ma solo nelle foto macro avvicinandosi molto al soggetto principale ed avendo un background distante.

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Quando la luce scarseggia e aumentano gli ISO, il sensore reagisce in modo discreto. I risultati offerti sono generalmente sufficienti ma il livello di dettaglio è particolarmente offuscato dalla riduzione del rumore. Comunque tutto sommato non si comporta male e considerando i 20,7MP mi aspettavo di peggio.

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La fotocamera frontale offre invece un buon connubio di foto a 2,2MP e video in FullHD, perfetta sia per i selfie che per le videochiamate. Inoltre si può usare insieme alla fotocamera frontale per creare degli scatti che coinvolgano anche noi che siamo dietro lo smartphone.

Passando al comparto video una cosa che non mi è piaciuta molto è che dopo aver attivato la registrazione trascorrono quasi due secondi prima che lo smartphone inizi effettivamente a registrare. La qualità è molto buona anche se notiamo gli stessi limiti delle foto, in particolare in controluce un eccessivo appiattimento delle immagini con perdita di definizione. La stabilizzazione digitale effettua un ottimo lavoro nei filmati in FullHD. Ho eseguito un confronto al passo con iPhone 6 e devo dire che offrono risultati sostanzialmente analoghi e di ottimo livello.

Selezionando il modo 4K si ottiene la massima qualità e si ha anche un grandangolo più spinto, ma a quanto pare si perde completamente la stabilizzazione. La qualità del girato è decisamente buona per uno smartphone, ma senza un minimo di stabilizzazione le riprese fanno venire il mal di mare. Insomma, per sfruttarlo adeguatamente serve necessariamente un supporto come il Glif (recensione). Di seguito alcune sequenze girate in 4K a mano libera con audio originale.

Prestazioni

Quando ho detto che questo smartphone non teme confronti con gli altri top di gamma non scherzavo. Iniziamo con analizzare i risultati di Geekbench 3 a confronto con gli altri terminali Android che ho in questo momento sotto mano. Solo il Samsung Note 4 riesce a tenere testa allo Z3 Compact, che comunque nelle prestazioni multi-core mi ha dato un risultato migliore.

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Mettendo da parte i benchmark l’esperienza d’uso di questo smartphone è molto appagante. Il launcher è davvero veloce, il task manager si avvia in un istante, le app partono rapidamente e non ci sono lag in nessuna circostanza. Le animazioni sono fluide e la risposta è sempre reattiva. Insomma, Android 4.4.4 viaggia che è una meraviglia sullo Z3 Compact e i 2GB di RAM sono più che sufficienti a mantenerlo scattante anche con l’uso in multitasking. La GPU Adreno 330 non è la più veloce (il Note 4 ha la 420), ma grazie ad un display non troppo risoluto le prestazioni sono davvero ottime. Di seguito i test che ho effettuato con GFXBench sempre sugli stessi quattro terminali Android.

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Ho provato alcuni giochi, come Real Racing 3, e la grafica viene sfruttata al massimo. Nelle scene più impegnative (con tante auto) può capitare saltuariamente qualche frame perduto, ma complessivamente la resa è davvero ottima. Lo schermo relativamente piccolo può essere un limite per alcuni, ma si tiene comodamente e le casse frontali regalano una buona atmosfera di gioco.

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Autonomia

All’interno dello Z3 Compact troviamo una batteria da 2600 mAh: non sono tantissimi in senso assoluto, ma vista la dimensione del terminale era difficile chiedere di più. Con il mio uso da smartphone principale, ovvero tante caselle email in PUSH, decine di app con notifiche attive (tra cui Twitter, Facebook, Whatsapp, Telegram, Messenger, ecc..), una mezzora di gioco, tanti messaggi, un’ora di posta/navigazione, un’ora di riproduzione audio e qualche telefonata, riesco tranquillamente ad arrivare a sera con oltre un 30% residuo. Ho provato poi ad usarlo un po’ meno, adoperandolo come secondo terminale affiancato all’iPhone 6, e in quel caso sono riuscito a raggiungere anche 2gg pieni. Tutto questo senza adoperare il risparmio energetico. Dalla gestione batteria si può infatti attivare la modalità Stamina, che consente di spegnere temporaneamente i servizi e le app non utilizzate. Con questa già si recuperano diverse ore di utilizzo, ma volendo c’è anche l’ultra stamina che lascia attive solo alcune app di sistema (mostrando un launcher semplificato) e porta la durata della batteria alle stelle. In pratica con lo Z3 Compact è davvero difficile, se non impossibile, rimanere senza batteria. Già possiede una buona autonomia di suo, in più se in un giorno particolare dovete farne un uso particolarmente intenso, poi potete usare il modo Stamina per far durare molte ore anche un semplice 10%. Inutile sottolineare che sono rimasto molto colpito del comparto batteria di questo smartphone.

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Software e personalizzazioni

Sony ha realizzato un launcher snello, che non modifica di molto l’esperienza di Android stock. Personalmente è un approccio che preferisco e le poche cose che sono state aggiunte non sono neanche male. Ad esempio trovo comodo il menu laterale nel drawer che consente di definire l’ordinamento delle icone o di ricercare le app e mi è piaciuta anche la tastiera (che assomiglia particolarmente a quella di iOS). Non ci sono i numeri in prima funzione (dopotutto lo schermo è piccolo) ma ha i suggerimenti e la correzione automatica che funzionano bene, la possibilità di attivare la scrittura a scorrimento e alcuni stili grafici differenti. Inoltre, cosa carina, spesso suggerisce anche delle emoticons da inserire nel testo.

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La app di sistema sono generalmente molto ben realizzate. Il telefono mostra in una sola schermata il tastierino e le chiamate recenti, consente di salvare dei preferiti, memorizza automaticamente i più usati e possiede la ricerca veloce del nome. Il calendario evidenzia il mese e gli eventi della giornata tutti insieme, con anche le previsioni meteo del giorno attuale e dei quattro successivi. Qui un display più grande sarebbe stato utile, ma il layout è ben congegnato. Ci sono Walkman per la musica e Album per foto/video che hanno un look davvero molto riuscito e sono efficaci e piacevoli da usare. La prima è integrata con il servizio Music Unlimited di Sony e la seconda consente di avere un backup online dei propri contenuti tramite l’account PlayMemories. Personalmente preferisco usare Foto di Google e Spotify per avere accesso a musica e foto su tutti i dispositivi allo stesso modo, ma per chi vuole rimanere nell’ecosistema Sony le app sono ben sviluppate. Per quanto riguarda il browser c’è Google Chrome, mentre per la posta l’app funziona bene sia con le PUSH che con l’aggiornamento manuale, possiede la visualizzazione combinata e supporta l’eliminazione veloce con lo swipe. I contenuti HTML più larghi della pagina non vengono però automaticamente adattati e bisogna effettuare manualmente uno zoom out.

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Anche se lo schermo è piccolo Sony ha pensato di inserire nello Z3 Compact una funzione che ha chiamato “piccole app”. Vi si accede dal task manager, dove si può notare in basso una fila di quattro iconcine. Cliccando sulla freccia a sinistra si accede all’elenco completo che comprende otto app che possono essere eseguite in finestrelle. C’è però il pulsante + in alto a destra, con il quale si accede ad una sezione dello store da cui se ne possono aggiungere di altre. Si può ad esempio avere calcolatrice e browser in piccole finestre fluttuanti sullo schermo e il processore regge bene il carico, l’unico problema è che lo schermo è piccolo per questo genere di implementazione.

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Il telefono ha la comoda possibilità di accensione con due tap veloci sullo schermo e diverse modalità di sicurezza con password, pin e quant’altro. Scorrendo dall’alto si attiva il centro delle notifiche, mentre con un secondo swipe (oppure uno a due dita) si accede alle impostazioni rapide. Queste prevedono un buon numero di toogle, alcuni dei quali possono essere premuti una sola volta per attivare/disattivare (ad esempio Wi-Fi o Bluetooth) oppure in modo prolungato per accede alle impostazioni.

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Complessivamente trovo che lo Z3 Compact offra un’esperienza d’uso molto appagante, che passa anche per la disponibilità di diversi temi selezionabili dalle preferenze. Ovviamente io ho analizzato la dotazione predefinita, poi è ovvio che vista la flessibilità di Android ognuno potrà decidere di utilizzare launcher differenti e personalizzare completamente il telefono. A proposito di telefono, una nota anche per la ricezione, che per assurdo sembra sempre meno interessante negli smartphone visto che li usiamo per tantissime altre cose. Sony ha fatto un buon lavoro con questo smartphone che aggancia la linea velocemente anche nelle zone non perfettamente coperte e offre una qualità di ricezione che ho trovato leggermente sopra la media. L’audio nella capsula auricolare non è molto forte come volume, ma è abbastanza chiaro.

Conclusione

Nel mondo Android l’offerta di smartphone è davvero vastissima per cui la scelta può diventare particolarmente difficile. In questi ultimi anni vanno “di moda” gli schermi grandi, che effettivamente offrono un’esperienza visiva più appagante e, in certi casi, non fanno rimpiangere un piccolo tablet. Lo Z3 Compact è perfettamente in contro tendenza ed unisce prestazioni da top di gamma con un form factor compatto ed uno schermo che non è grande ma non è neanche troppo piccolo. Si usa piacevolmente con una mano e il piacere si estende anche alla sua funzionalità, sempre reattiva e fluida. È costruito anche molto bene, con l’unica caduta di stile nella cornice in plastica. Tuttavia è solido ed ergonomicamente riuscito, con l’ottima aggiunta della resistenza a polvere ed acqua. Sony dedica lo Z3 Compact a chi vuole rimanere al passo con la tecnologia più moderna, ma non ama gli smartphone troppo ingombranti. L’esperimento è certamente riuscito e seppure alcuni aspetti non siano convincenti al 100%, il prezzo di listino ce li fa dimenticare. Infatti partiva con un costo di 499€ ma oggi si può acquistare su Amazon a 410€ con garanzia italiana.

PRO
Buon rapporto dimensioni/display
Ottima costruzione e certificazione IP65/68
Buona dotazione hardware CPU/GPU/RAM
 Buon software a corredo di un Android “quasi” Stock
 Sempre molto fluido e reattivo
Possibilità di ricarica con connettore magnetico (da acquistare separatamente)
Buon display, visibile anche di giorno
Casse stereo frontali (vedi contro)
Supporto per DAC via OTG
Molte impostazioni di personalizzazione del suono
 Buona autonomia
Pratico pulsante di scatto a doppia corsa
Foto da 20,7MP (vedi contro)
Video 4K (vedi contro)
Ottima stabilizzazione video digitale nel formato FullHD
Radio FM con RDS
Prezzo interessante

CONTRO
Il volume dell’audio non è troppo elevato e la qualità solo nella media
In modalità automatica si scattono foto al massimo da 8MP
L’obiettivo ha un’eccessiva tendenza al flare
Accedendo alla fotocamera dal tasto fisico si attiva sempre in auto
Modalità video 4K separata e senza stabilizzazione

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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