YouTube Music Key è ufficiale, streaming musicale su invito

Aumenta la schiera di servizi Google. Dopo tanti mesi di continue indiscrezioni, il debutto ufficiale di YouTube nel mondo dello streaming musicale è realtà. Un rilascio particolare, non tanto per il servizio in sé stesso, quanto per la forma di distribuzione.

youtubemusickey

La peculiarità funzionale è la presenza dei videoclip, com’era lecito attendersi da un prodotto curato direttamente dal team YouTube. Gli accordi con le case discografiche sono stati raggiunti in modo soddisfacente, inclusi quelli con le indie di appena qualche giorno fa. L’accesso a Music Key non richiederà un’app separata da quella principale: una sezione dedicata accoglierà l’utente nel catalogo e le opzioni correlate. Lo stesso avverrà per la versione via web. Oltre a singoli brani, si potranno cercare album e mix speciali, similmente a quanto è fattibile nei concorrenti solo audio e anche in generale all’esperienza d’uso di YouTube nella forma classica. Sempre proseguendo nelle similitudini, si possono creare liberamente proprie playlist. Trattandosi di un abbonamento, non mancano la modalità offline e l’ascolto in background. Riguardo alla qualità audio/video, viene garantita particolare attenzione per fornire la migliore possibile. Quasi superfluo menzionare l’assenza di qualsiasi pubblicità.

Il lancio ufficiale di YouTube Music Key è previsto nel corso dei prossimi giorni, e qui entra in gioco la particolare distribuzione menzionata a inizio articolo. Per questi primi tempi l’accesso sarà infatti a invito, e Google non fa mistero di ritenerla ancora una fase Beta. Sono previsti 6 mesi di fruizione gratuita per coloro che verranno selezionati. Successivamente il costo diventerà di 7,99 € al mese, uno sconto promozionale rispetto ai 9,99 previsti come standard. Particolarmente degno di nota è il fatto che l’abbonamento a YouTube Music Key comprenderà anche l’accesso a Google Play Music Unlimited, rendendo così i due servizi complementari e non diretti avversari interni. A riflettere ciò sarà anche l’introduzione dei video musicali nell’app di Play Music. Prodotto che riuscirà a conquistare il mercato oppure si rivelerà una evitabile ridondanza invece di migliorare quanto già disponibile? Ai posteri l’ardua sentenza.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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