Prosegue senza sosta la rimozione di ogni traccia di Google dalle piattaforme Apple. I rapporti tra le due aziende sono sempre più freddi e non vi è volontà alcuna di ricucirli, dato che ormai pressoché ogni settore al di fuori della ricerca è campo di battaglia. Una delle mosse più recenti da Cupertino è avvenuta via web lo scorso luglio, quando sulla versione Beta di iCloud ha dato il benservito a Google Maps per “Trova il mio iPhone”. Dopo 5 mesi il cambiamento è arrivato pure sul ramo stabile.
Image from Macrumors.
Finora rimane specificatamente limitato alla funzionalità di rintracciamento dei dispositivi, offrendo come unica concessione la possibilità di scegliere tra la visuale cartografica standard, da satellite e l’ibrida. Oltre alle tecnologie proprietarie, anche ottenute nel corso delle acquisizioni, sono coinvolte terze parti come TomTom. Nonostante il passo odierno, rimane un’area del sito Apple dove il servizio di Big G è in uso attivo, ovvero quella relativa agli Store fisici. Per quanto manchi l’indicazione del copyright, l’aspetto non inganna coloro che usano o hanno usato Google Maps.
Non ci è dato sapere il perché di questa permanenza, ma presumiamo sia dovuta alla volontà di rilasciare passo per passo la versione web di Mappe, coinvolgendo innanzitutto servizi non direttamente in primo piano. Se la transizione su “Trova il mio iPhone” si rivelerà davvero positiva, non bisognerà attendere molto affinché l’opera venga completata. Potrebbe essere il via definitivo a un’app da browser dedicata? Se ne parla già da tanto tempo, ma la priorità appare più migliorare il servizio su iOS e OS X dopo un periodo difficile per il team di sviluppo. Gli annunci di lavoro dedicati al crowdsourcing danno segnali positivi. Aspettiamo il 2015 per capire se Apple riuscirà in questo ambito a imboccare finalmente la strada giusta.