I Chromebook superano per la prima volta gli iPad nelle scuole

Apple ha sempre cercato di mettere un piede nel settore scolastico, prima con i Mac e poi con gli iPad. Inizialmente i telegiornali nazionali evidenziavano con servizi puntuali le scuole che, oltre oceano, decidevano di dotarsi dei tablet Apple, ma questa ondata non ha mai raggiunto i livelli che a Cupertino speravano. Il fatto è che ormai esistono tablet più economici, che per le esigenze di uno studente sono già sufficienti, e possiedono una maggiore apertura che rende più semplice la condivisione di documenti. A complicare le cose ci è messo nuovo competitor: Google.

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I Chromebook non hanno ancora preso piede in Italia, ma oltre oceano i risultati sono diversi. Secondo un report di IDC segnalato dal Financial Times, nel terzo trimestre dell’anno in corso per la prima volta le vendite di Chromebook nel settore scolastico hanno superato quelle dell’iPad, con 715.500 unità contro 702.000. Si tratta di un sorpasso di misura, tuttavia evidenzia un trend che nel mercato multi miliardario dell’educazione può essere particolarmente importante. Infatti i Chromebook hanno prezzi generalmente inferiori a quelli dell’iPad, anche considerando lo sconto studenti, ed avendo una tastiera fisica offrono un approccio più tradizionale con il computer. Certo il livello di interazione non è ai livelli di un tablet per l’assenza del touchscreen, ma nel settore scolastico la tastiera è più importante. Google ha ovviamente notato questa nuova tendenza e quest’anno ha lanciato lo store Play for Education, dove sono catalogate tutte le app approvate dagli educatori. Non ci resta che vedere come la situazione evolverà nei prossimi mesi, ma per il momento BigG porta a casa un risultato importante, in un settore potenzialmente molto profittevole. Certo è vero che visti i prezzi di vendita dei Chromebook non ci sono molti margini di guadagno per i produttori, ma possedere una fetta del mercato scolastico è una vittoria particolarmente importante perché si introduce e si afferma la propria tecnologia in una fase determinante nello sviluppo della persona.

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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