Siamo giunti alla fine di un 2014 molto intenso per Apple, fatto di piccoli e grandi cambiamenti, successi da celebrare e problemi da risolvere. Un anno che sta per passare il testimone a un altro, il 2015, che si prospetta ancor più caldo grazie al debutto di un prodotto in particolare. Iniziamo oggi la consueta rubrica su più puntate dedicata agli ultimi 12 mesi di Apple, dando una breve occhiata a ciò che potrebbe succedere nei prossimi 12. Come lo scorso anno, non ci dilungheremo in previsioni, lasciamo il compito agli analisti che hanno maggiore esperienza e competenza per farle (almeno nella maggior parte dei casi). La variazione è nel numero di parti, che diventeranno tre: hardware, software e servizi, principali concorrenti. Anche questo è al fine di dare una maggiore qualità a questo appuntamento, preferendola alla quantità talvolta deleteria. La parte di oggi è tutta dedicata ai prodotti fisici: Mac, iDevices, Apple Watch, Apple TV, Beats.

Mac

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Non giriamoci attorno: il re del 2014 per questo ambito è l’iMac Retina. Il suo 27″ a risoluzione 5K non passa certo inosservato, e se si considera che al suo interno non vi è solo il display ma un intero computer il lavoro svolto dagli ingegneri di Cupertino è stato notevole. Il prezzo non è affatto male se rapportato all’iMac 27″ top di gamma con le opportune opzioni, con un ricarico piuttosto contenuto per il solo schermo. Le potenzialità sono già emerse ed essendo la prima generazione di questo prodotto le cose non potranno che migliorare, sia con le prossime GPU mobile (non c’è spazio né ci sarà mai per metterne una di classe desktop) sia con una maggiore maturità dei driver.

Guardando agli altri Mac, il pesante ritardo accumulato da Broadwell ha essenzialmente bloccato ogni movimento di rilievo sui portatili, con MacBook Air e Pro sottoposti solo a un lieve speed bump, per quanto gradito, soprattutto per la revisione in positivo dei prezzi. Una volta che i nuovi modelli di CPU saranno resi disponibili sul mercato da Intel è garantito ci sarà da ballare, e terremo d’occhio la situazione in particolar modo per il tanto chiacchierato Air Retina da 12″, se vedrà davvero la luce o si rivelerà un mero rumor.

Ottobre ha visto finalmente la riscossa del povero Mac mini, che riceve solo ogni tanto le attenzioni che invece dovrebbe avere vista la sua interessante funzione di porta d’accesso al mondo di OS X. Speriamo che in futuro per un cambio di processore non occorra attendere altri due anni. Concludiamo questa sezione con un cenno al Mac Pro nero. Lanciato a fine 2013 con grandi fanfare, ora è ritornato il silenzio. Eppure la gamma Haswell-E è disponibile, così come le più recenti Radeon. Anche qui, l’auspicio è che non intendano tirarla troppo per le lunghe.

iDevices

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La scelta sul prodotto Apple del 2014 tra gli iDevices era più dura, ma alla fine ricade sulla coppia iPhone 6/6 Plus. I nuovi Melafonini hanno cambiato in modo sensibile la situazione, aumentando la competitività dell’azienda e dell’ecosistema iOS. Per quanto le vendite dei predecessori siano state più che buone, in un mercato che chiedeva di andare ben oltre i 4″ era necessario adeguarsi, pena un ridimensionamento pressoché inevitabile. La scelta ha premiato, come dimostrano le quote globali in deciso rialzo. Oltre agli schermi è certo degna di nota l’introduzione di NFC, che pur con qualche anno di ritardo rispetto ai diretti concorrenti grazie ad Apple Pay ha destato molta più attenzione sui pagamenti contactless di quanta già non ce ne fosse prima. Occorrerà ancora tempo e soprattutto il superamento di varie resistenze da parte degli enti “alla vecchia maniera” però per decretare il successo del nuovo sistema.

L’altro candidato al titolo di prodotto migliore era l’iPad Air 2. Un prodotto davvero completo, cresciuto quasi in ogni ambito e con componentistica adeguata a sostenere applicazioni sempre più curate nella realizzazione. Di certo gli ingegneri Apple avranno provato orgoglio nel leggere l’articolo di AndroidPolice in cui l’Air esce vincitore nel confronto col Nexus 9. Vedendola da un punto di vista simil-sportivo, è una vittoria molto importante proprio perché avvenuta in trasferta, col tifo che non è dalla propria parte. Poco da dire invece sull’iPad mini 3, il quale trova nel Touch ID l’aggiunta di maggiore rilievo. Nondimeno rimane un buon prodotto altrettanto apprezzato quanto il fratello maggiore, a dispetto delle ricorrenti “macumbe” che lo vorrebbero presto fuori mercato. Certo i phablet vanno a ridurre il mercato dei mini-tablet, vista la vicinanza di dimensioni, ma le fasce di prezzo sono ben diverse. Togliere l’iPad mini senza predisporre alternative lascerebbe un innegabile vuoto nella gamma. Al contrario, il possibile modello Maxi da 12″ andrebbe a completarla. Tante indiscrezioni diverse tra loro, una matassa che solo Apple potrà dipanare, se davvero prevederà di farlo.

Piccola appendice conclusiva per gli iPod. Ormai appaiono sempre più una nicchia trascurata, con tutti i modelli che ormai da più di due anni non vedono aggiornamenti sostanziali. Anzi quest’anno il modello Classic ci ha definitivamente salutati, a causa della componentistica non più disponibile e dello scarso mercato che avrebbe avuto un eventuale restyling. Un campanello d’allarme che di fatto si estende pure a Shuffle e Nano, il cui carnefice potrebbe essere un certo smartwatch di cui parleremo tra poco. Un futuro potenzialmente migliore appare per l’iPod touch, che rimane tutt’oggi la base per entrare nel mondo iOS, a patto però che non rimanga in questo stato di inerzia tecnica.

Apple Watch

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I primi mesi del 2015 saranno tutti dedicati al debuttante Apple Watch. Un prodotto che rappresenta il debutto della società guidata da Tim Cook nel settore degli orologi smart, dove altri produttori hanno già dato sfoggio delle loro capacità al fine di far decollare il mercato. La discesa in campo di Apple era attesa già da molto prima dell’annuncio di settembre e non farà altro che accendere veramente la battaglia, finora più al livello di scaramucce. Due versioni distinte e un’esperienza d’uso particolare saranno tra i principali punti distintivi della proposta in arrivo, su cui Apple tanto ha detto ma non proprio tutto. Gli sviluppatori di terze parti si stanno preparando grazie alle più recenti Beta di iOS 8.2 e degli strumenti di sviluppo. La macchina produttiva si è messa in moto. Il conto alla rovescia andrà oltre il 1° gennaio, ma l’ora X non appare più così tanto lontana.

Sulla carta la situazione non sembra molto diversa da quelle di altri debutti importanti per Apple. Lettori multimediali, smartphone, tablet: settori che non ha di certo creato ma ha contribuito a cambiare profondamente in poco tempo. Per gli smartwatch la variazione maggiore a questo schema è costituita da una concorrenza stavolta molto più preparata. Vedremo sul campo se l’Apple Watch continuerà la tradizione positiva oppure Tim Cook dovrà rivedere i suoi piani.

Apple TV

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Non c’è tanto da approfondire, se non altro perché è di fatto sempre lo stesso discorso. L’allievo ha le potenzialità ma non si impegna. La Apple TV nella sua attuale generazione avrebbe potuto dire la sua se il software gliel’avesse permesso, ma al di là dell’aggiunta di app-canali sotto stretta supervisione di Apple ben poco è cambiato rispetto allo scorso anno. Ora non basta più intervenire sul sistema, però, occorre pure una revisione hardware. Più e più volte menzionata da diverse fonti, mai arrivata. Eppure l’azienda crede nel prodotto, fortemente cresciuto nelle vendite, non lo considera un hobby come invece accadeva nell’era Jobs. Amazon, Google e Sony hanno mostrato le loro soluzioni per il settore, che si aggiungono a smart TV e console. Attendiamo il 2015. Così come abbiamo atteso il 2014 e ancor prima il 2013.

Beats

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Andiamo in chiusura di questa prima parte parlando brevemente di Beats. La più costosa acquisizione nella storia di Apple continua a mantenere una relativa indipendenza, almeno parlando dell’hardware (sul software ritorneremo domani). Lanciate di fresco le Solo2 Wireless, tutto fa presagire per la prosecuzione del successo conosciuto sinora. La scelta di Cook di non toccare il marchio Beats sembra azzeccata, vista la grande riconoscibilità che ha nel mercato. Ma durerà per sempre? Forse per la risposta occorrerà andare oltre il 2015.

Ed è tutto per quel che riguarda l’hardware Apple. Abbiamo visto nel dettaglio le introduzioni più rilevanti, cercando di cogliere anche qualche piccolo segnale dal futuro. Non abbiamo volutamente approfondito su prodotti come il Thunderbolt Display o la Time Capsule, posizionati ormai sempre più come accessori di secondo piano da aggiornare in modo quasi silente; chissà se l’anno prossimo darà possibilità di riscatto anche a loro. Domani affronteremo invece tutto il discorso relativo a software e servizi. Restate “sintonizzati” su SaggiaMente.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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