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Amazon ha reso noto ieri di aver acquistato la startup israeliana Annapurna Labs. Non sono stati chiariti i termini dell’accordo, ma secondo quanto riporta ExtremeTech l’acquisizione è stata perfezionata con una cifra compresa tra 350 e 375 milioni di dollari. L’azienda in questione è abituata a lavorare in totale regime di privacy, tant’è che pur essendo stata fondata da 4 anni possiede un sito internet praticamente vuoto, con il logo ed una citazione del CEO, un account Twitter inutilizzato ed una pagina su Linkedin in cui ci è scritto “operating in stealth mode”, qualcosa come lavoriamo in segreto. Essendo specializzati in produzione di chip verrebbe da pensare che Amazon sia interessata ad allinearsi con Apple e Samsung, per essere proprietaria dei processori utilizzati nei propri dispositivi mobili. Tuttavia l’ipotesi sembra poco sensata secondo ExtremeTech, perché il colosso dello shopping online ha successo esclusivamente nella fascia entry-level con il Kindle Fire, mentre altri progetti come il Fire Phone sono stati un fiasco colossale. In altre parole spendere così tanto per produrre i propri chip non sarebbe una scelta economicamente vantaggiosa per Amazon. Continuando con le speculazioni, sembrerebbe che Annapurna Labs abbia realizzato dei chip in grado di ottimizzare prestazioni e consumi lato server e che Amazon si sia interessata a loro proprio per questo know-how. L’idea è che le capacità della startup vengano implementate per potenziare il cloud di Amazon Web Services, basato su circa 1,4 milioni di server distribuiti in 28 paesi del mondo.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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