Adobe Photoshop, 25 anni (su Mac) e non sentirli

A cavallo tra gli anni ’80 e ’90, il Macintosh ha assistito alla nascita di numerosi software che tutt’oggi sono leader nel loro settore. Microsoft Word ed Excel, ad esempio, hanno compiuto i primi passi principalmente sulla piattaforma Apple prima di approdare su Windows. Ma bisogna andare in casa Adobe per ritrovare probabilmente il programma più famoso di tutti, ormai diventato sinonimo di “fotoritocco”. Stiamo parlando di Photoshop, che oggi ha compiuto 25 anni.

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A dire il vero, però, contando anche la lunga gestazione Photoshop è più vicino alla trentina. Si tratta infatti dell’idea di uno studente universitario del Michigan, Thomas Knoll, che nel 1987 avvia lo sviluppo di un visualizzatore di immagini per Macintosh. Col primo nome “Display”, vengono effettuate una serie di dimostrazioni presso varie aziende, che rimangono impressionate dalle potenzialità già dimostrate in quella fase primordiale; Thomas, insieme al fratello John, migliora ulteriormente la sua creatura, aggiungendole le prime funzionalità di elaborazione. Fu così che nel 1988 entrò in gioco il nome “Photoshop”. Tra le società più colpite vi fu Adobe, che non perse tempo a stringere un accordo per includerlo nella sua gamma prodotti. La prima versione in vendita libera uscì proprio il 19 febbraio 1990. Si trattò di un successo pressoché immediato, soprattutto per i costi minori rispetto ad altre soluzioni professionali di quel tempo.

Il resto è storia nota. Photoshop, versione dopo versione, è stato dotato sempre più di potenti strumenti, diventando un fedele compagno di molti professionisti nel suo ambito. Con la 2.5, nel 1992, espanse il suo raggio d’azione anche a Windows. Ne sono nati prodotti derivati altrettanto apprezzati, come Photoshop Elements e Lightroom, nonché alcune app per le piattaforme mobili. Dal 2003 al 2013 ha avuto un ruolo centrale nella Creative Suite, mantenendolo poi nell’attuale Creative Cloud, che ha portato al passaggio a una soluzione in abbonamento. La versione corrente è la CC 2014 15.0. Thomas Knoll è rimasto a capo dello sviluppo fino alla CS4, quando ha passato il testimone per concentrarsi su un altro componente importante, Camera RAW. Il codice sorgente della 1.0.1 è stato donato nel 2013 al Computer History Museum, al fine di preservarlo per sempre e dare la possibilità a chiunque di avere una visione diretta delle origini di Photoshop.

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Sono poche le immagini che non sono passate attraverso esso prima di finire in stampa, spesso con grandi risultati, talvolta disastrosi. Photoshop è un prodotto tecnicamente alla portata di quasi tutti, previa la volontà di imparare a padroneggiarlo; non a caso, nel corso degli scorsi anni ha conosciuto una consistente “diffusione casalinga” (pensiamo si capisca a cosa ci stiamo riferendo). Come dice Adobe stessa, il 2015 non dev’essere però la festa per il Photoshop che fu ma per quello che sarà, in un futuro sempre più connesso e fatto di dispositivi dai formati più disparati. Vedremo cosa saprà fare per stupirci ancora nei prossimi 25 anni. Tanti auguri, Photoshop.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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