Recensione: pendrive Lexar Jumpdrive S23 128GB USB 3.0

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Prima della mia recente trasferta a Londra per l’anteprima di Canon 5Ds e 5Ds R avevo acquistato una pendrive da 128GB per portare con me dei documenti e del materiale foto/video. Infatti il MacBook Air da 11″ che uso in viaggio ha un SSD 128GB e non c’è molto spazio libero a disposizione, quindi una pendrive così capiente mi risulta comodissima. Purtroppo nelle due volte in cui ai controlli aeroportuali mi hanno messo le mani in valigia la pendrive è sparita, probabilmente caduta e poi dimenticata. Dopo essermene fatta una ragione (all’inizio l’ho cercata in ogni dove), mi sono accorto che mi era stata davvero utile e ho deciso di acquistarla nuovamente, anche perché non avevo fatto in tempo a recensirla. Si chiama Lexar Jumpdrive S23 ed è disponibile con tagli da 8GB a 128GB, ognuno con una colorazione differente.

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Come già anticipato io ho preso il modello da 128GB, che è bianco e nero. Mi sarebbe piaciuto più di un colore diverso, ma l’idea di associare ogni cromia ad una capienza è interessante, anche perché se ne possediamo più di una possiamo riconoscerle facilmente. Le dimensioni sono molto compatte (4,5 x 2 x 0,6 cm) ed il peso è di soli 5 grammi. Il lato negativo è che è tutta in plastica, anche la porta di connessione, cosa che la rende non molto resistente. Intendiamoci, non è che sia particolarmente delicata, e visto il peso anche una caduta è poco preoccupante, ma se dovesse essere schiacciata resisterebbe meno di una pendrive in metallo.

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La connessione USB 3.0 è a scomparsa, quindi si apre solo quando serve, altrimenti rimane all’interno protetta. Il meccanismo a slitta funziona bene, basta schiacciare e scorrere per aprire e chiudere. Nella confezione c’è anche un piccolo laccetto da attaccare nel forellino in basso, ma io preferisco usarla senza.

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Sul retro ci sono le varie indicazioni sul prodotto, tra cui anche la serigrafia del logo che ci ricorda che Lexar è un marchio di Micron. Io utilizzo anche le SD/CF di questo brand e mi sono sempre trovato molto bene in quanto ad affidabilità, per cui non ho avuto dubbi a sceglierlo anche per una pendrive così capiente. Ovviamente la Jumpdrive S23 è retro-compatibile anche con le porte USB 2.0, ma in quel caso la velocità sarà limitata dalla banda disponibile. Sfruttando la USB 3.0 ho ottenuto prestazioni ragguardevoli, persino superiori a quelle indicate sulla confezione. Infatti in lettura ho raggiunto i 108MB/s e in scrittura i 54MB/s.

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Vista la compattezza dell’unità sono risultati di tutto rispetto, i quali garantiscono copie e spostamenti piuttosto veloci. Con 128GB si potranno inserire molti dati e la velocità di scambio diventa molto importante. La lettura è davvero molto rapida, quindi si riescono ad eseguire anche video molto pesanti e ad alta risoluzione direttamente dalla pendrive. Inizialmente è formattata in FAT32, quindi compatibile con qualsiasi computer o TV, ma l’utente può scegliere liberamente un file system diverso con una inizializzazione. Io l’ho mantenuta così per il momento, al fine di mantenere la massima compatibilità, anche se c’è il limite di grandezza di un singolo file di 4GB.

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Conclusione

In commercio esistono pendrive più performanti, ad esempio la Kingston Ultimate G3 (recensione) che va leggermente meglio sia in lettura che in scrittura, ma in compenso è molto più ingombrante. Complessivamente la Lexar Jumpdrive S23 offre compattezza, prezzo al GB adeguato ed una velocità più che dignitosa. Per questo l’ho trovata molto buona, tant’è che ho deciso di acquistarla nuovamente dopo averla persa. Il prezzo parte da circa 8€ per la versione da 16GB (stranamente quella da 8GB costa di più), mentre il modello in prova da 128GB è costato circa 65€.

PRO
Molto compatta e leggerissima
 Gradevole esteticamente
 Porta a scorrimento nascosta
Connessione USB 3.0 con velocità buone
Costo al GB adeguato

CONTRO
Tutta in plastica

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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