Apple ottiene un altro brevetto per il formato USB-C

USB-C: l’ha fatta Apple oppure no? Tanto tra gli utenti quanto tra la stampa specializzata continuano a esservi visioni opposte. Qualche giorno fa John Gruber ha stupito affermando che secondo i suoi “uccellini informati” il nuovo standard era da attribuirsi direttamente all’azienda di Cupertino. Indiscrezione che ha trovato solo parziali conferme, dal momento che gli approfondimenti effettuati da varie testate, inclusa 9to5Mac, dimostrano come Apple sia parte di una lunga lista di aziende collaboratrici, comprendente pure Google e Nokia (le altre due aziende che hanno già introdotto un prodotto con USB-C),  in un gruppo di lavoro capitanato da Intel e Seagate. Troppo poco per i detrattori per sminuire l’operato di Apple nel contesto e altrettanto troppo poco per i sostenitori per attribuirle tutto il merito, insomma.

Appurato che lo scenario è sostanzialmente differente da quello delle fonti di Gruber, in che modo si può quantificare l’effettivo apporto degli ingegneri guidati da Dan Riccio, SVP per l’hardware? Occorre essere addetti ai lavori per avere una misura precisa, ma per quanto possiamo in pubblico dal punto di vista concettuale il passo era già pronto da tempo.

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Il sito PatentlyApple, specializzato nella ricerca di tutti i brevetti che riguardano in modo primario la società di One Infinite Loop, ha rinvenuto l’ottenimento di una proprietà intellettuale depositata nel terzo trimestre 2013. Dall’aspetto si potrebbe tranquillamente liquidarla come una semplice connessione Lightning, ma il brevetto stesso non lascia dubbi che si tratta di un’invenzione riguardante l’USB. Ovviamente la prima caratteristica è la reversibilità, garantendone sempre l’inserimento nella porta del dispositivo. La seconda fa riferimento a caratteristiche già descritte di recente: una singola porta in grado di accettare USB, HDMI, altri segnali audio e video. Proprio lo scopo che essa ha nel nuovo MacBook.

Un ritrovamento interessante, che si somma all’altro fatto la scorsa estate sempre da PatentlyApple, in cui il connettore USB era ben più riconoscibile. Il formato USB reversibile è stato definito in via ufficiale dal consorzio promotore a fine 2013, con ulteriori ritocchi nei mesi immediatamente successivi al fine di prepararne il debutto commerciale; impossibile che Apple non abbia dato il suo contributo fino in fondo, forte della sua esperienza con formati proprietari ben riusciti come il già citato Lightning. A tal proposito, che per quest’ultimo sia già giunta l’ora della sostituzione? Al momento nessuno sembra voler scommettere sull’avvicendamento da proprietario a standard nei dispositivi iOS e apparirebbe pure un po’ prematuro abbandonare un connettore che ha sostituito il vecchio storico a 30 pin appena a partire da settembre 2012. Tuttavia l’obbligo stabilito dall’Unione Europea di passare dal 2017 alla micro-USB anche su iPhone e iPad potrebbe aver dato un contributo ad Apple per cercare una soluzione che accontenti tutti, togliendo sia il rischio (pur probabilmente remoto) di perdere il Vecchio Continente come mercato sia l’eventuale necessità di includere poco pratici adattatori nella confezione di vendita. Se personalmente dovessi scommettere, punterei sull’inizio della transizione in concomitanza con l’iPhone 7 nel 2016, dando per buono anche per quest’anno dispari il rispetto del ciclo “s”. Ma fino a settembre tutto può accadere.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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