Recensione: MacBook Pro Retina 13″ 2015, più veloce e con Trackpad Force Touch

Nell’evento Spring Forward del 9 marzo 2015 Apple ha annunciato un aggiornamento dei MacBook Pro Retina da 13″. Sono state migliorate CPU, GPU e RAM, raddoppiate le prestazioni del disco PCIe ed inserito il nuovo Trackpad Force Touch. La nota dolente è che il cambio euro-dollaro quasi in pareggio ha comportato anche un aumento dei prezzi, per cui il modello base ora costa 1499€ invece dei precedenti 1329€.

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Esteticamente è lo stesso MacBook Pro Retina di sempre, l’unica differenza la si nota provando a cliccare sul trackpad a computer spento, perché ci si accorge che non succede niente. Poi si accende e, come per magia, ecco che si può cliccare. O almeno, questo è quello che i nostri sensi percepiscono, in realtà la superficie in vetro non si muove ma il Taptic Engine posto al di sotto riesce a restituire perfettamente la stessa sensazione, compreso il rumore del clic fisico (e non uno generato artificialmente dalle casse).

È una situazione di quelle per cui vale la regola “provare per credere”, ma vi assicuro che si tratta di una evoluzione a tutto tondo che non fa rimpiangere in nessun modo il precedente. Uno dei vantaggi della nuova tecnologia è che si può cliccare ovunque sulla superficie del trackpad, mentre prima nell’area superiore era impossibile. Altra novità è la presenza di un nuovo tipo di clic, denominato “Force Click”. In sostanza si tratta di una pressione più profonda dopo il primo clic, la quale consente di avere accesso ad una serie di azioni. Ad esempio un clic deciso su di una parola apre un popup con la definizione sul dizionario, su un link di Safari apre l’anteprima della pagina, sul nome di un file va in rinomina o sull’icona attiva Quick Look. Inoltre i sensori di pressione captano la forza che applichiamo sul trackpad, per cui possiamo decidere se andare più o meno veloce nello zoom su Mappe o nella riproduzione di un filmato su QuickTime. Non solo, grazie a questa tecnologia Anteprima ci consente di firmare i documenti in modo più naturale, perché il tratto diventa più grosso quando applichiamo una forza maggiore. Per ora tutte queste novità sono presenti solo nelle app di sistema, ma le API del Force Touch sono state aggiunte all’ultima versione di Xcode, per cui gli sviluppatori di terze parti potranno sfruttarle aggiornando i loro software. In teoria è perfettamente plausibile che anche le app pittoriche offrano la possibilità di “pennellare” sul trackpad come si farebbe su una tavoletta grafica, si tratta solo di aspettare le future implementazioni. Nel pannello di preferenze del trackpad possiamo decidere la forza del feedback aptico (risposta sensoriale sotto il dito), impostandolo su debole, medio o stabile. Inoltre è possibile disattivare completamente le funzioni del clic deciso (ovvero il Force Click), cosa che ritengo inutile perché aggiunge funzionalità senza comportare nessuna scomodità nell’uso quotidiano. Per maggiori dettagli sul Trackpad Force Touch vi consiglio di leggere le mie prime impressioni, con video annesso.

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Parlando di CPU siamo approdati nell’era Broadwell, con processori leggermente migliorati sia sul fronte della potenza che dell’efficienza energetica. Il modello base e quello intermedio condividono un Intel Core i5-5257U da 2,7GHz, mentre nel top di gamma si passa all’i5-5287U da 2,9GHz. In opzione è possibile scegliere l’i7-5557U da 3,1GHz, che costa 250€ in più della CPU da 2,9GHz (350€ rispetto quella base). In tutti i casi si tratta sempre di dual-core, mentre i quad-core rimangono un’esclusiva dei modelli da 15″. Io ho scelto la versione intermedia, che è identica a quella entry-level per CPU/GPU/RAM, ma possiede un disco da 256GB invece dei “miseri” 128GB. Rispetto al modello 2014 (recensione) la frequenza di clock della CPU è salita di 100Hz, quindi non una differenza molto rilevante. Effettivamente anche il salto di prestazioni è piuttosto contenuto su Geekbench 3, passando da 6696 a 7043 punti (test eseguiti a 64-bit). In pratica c’è un miglioramento di poco superiore al 5%, una misura davvero minima che conferma la natura semplicemente evolutiva del modello early 2015.

geekbench3

Più o meno gli stessi miglioramenti ci sono anche per gli altri modelli rispetto l’anno scorso, perché la CPU intermedia è passata da 2,8GHz a 2,9GHz e quella top (in opzione) da 3,0GHz a 3,1GHz, offrendo incrementi prestazionali compresi tra il 5 e il 6%. Sul fronte GPU, invece, il passaggio da Intel Iris Graphics 5100 a 6100 è più importante. Con Cinebench 15 su OpenGL ho raggiunto i 28fps, mentre col precedente mi ero fermato a circa 20.

cinebench-15

Chiunque segua SaggiaMente da qualche tempo sa che non amo il mondo dei videogame, in quell’ambito sono rimasto ancora agli anni ’90 e per me niente supera Monkey Island o Street Fighter II (lo so, sono generi diversi). Avevo comunque a disposizione due titoli – non molto recenti – che ho potuto provare: Tomb Raider Underworld e The Cave. Con il primo ho giocato alla risoluzione di 1650 x 1050 (antialiasing medio) e nelle scene ricche di tante animazioni e dettagli il frame rate zoppicava, andando notevolmente a scatti. Inoltre in quelle situazioni ho sentito le ventole girare, anche se per poco tempo. È andata molto meglio con The Cave, dove, a parte qualche leggero micro lag, il computer non si è mai surriscaldato. Non sono titoli all’ultimo grido, ne sono consapevole, tuttavia va ben chiarito che il MacBook Pro Retina 13″ non è una macchina videoludica (e forse non lo è nessun Mac). Si può giochicchiare con qualche titolo divertente, ma niente che si possa avvicinare all’hardcore gaming.

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In ambito più professionale il display di questo portatile offre ottime possibilità. La risoluzione Retina nativa è di 2560 x 1600 pixel, ma raddoppiando tutti gli elementi x2 l’area di lavoro corrisponde ad una misera 1280 x 800. Ovviamente la nitidezza è incredibile, ma lo spazio a disposizione è troppo poco per software un attimo più complessi rispetto a quelli di iLife e iWork. Per fortuna esistono anche le risoluzioni ridimensionate selezionabili dal pannello di preferenze Monitor:

  • Testo più grande (1024 x 640)
  • Ideale (1280 x 800) Retina 2x
  • Intermedia (1440 x 900)
  • Più spazio (1680 x 1050)

Quella che utilizzo sempre io è l’ultima, perché con un’area di lavoro di 1680 x 1050 pixel si riescono a gestire sufficientemente bene applicativi importanti come Photoshop, Lightroom o Premiere Pro, che sono quelli che adopero quotidianamente. Il pannello IPS offre un angolo di visuale eccellente, di quasi 180°, e il trattamento anti-riflesso limita un po’ questo fastidioso difetto. Certo il vetro è sempre vetro, quindi con una luce alle spalle e il display spento finisce che ci si specchia, ma nel lavoro quotidiano non è più un grosso problema da quando questo trattamento è stato migliorato (mi sembra un paio di generazioni fa). Ho effettuato una verifica dello spazio colore con lo Spyder 4 Elite ed ho ottenuto una copertura del 98% di sRGB. È un discreto risultato per un portatile, che lo rende potenzialmente adatto anche al lavoro fotografico, previa opportuna calibrazione.

spazio colore

Nel lavoro quotidiano il computer si è dimostrato molto reattivo, gestendo senza problemi anche dieci applicazioni attive contemporaneamente. Ho tenuto sott’occhio gli 8GB di RAM e difficilmente si sono saturati completamente, anche quando ho lavorato con Photoshop e Premiere Pro. Non direi che si possa notare nell’uso, ma va anche segnalato che ora la RAM è più veloce essendo di tipo LPDDR3 a 1866Mhz. Per metterlo un po’ sotto torchio ho montato con Premiere Pro questo video in 4K, realizzato con clip da 100Mb/s con codifica XAVC-S. La time line si editava velocemente e l’anteprima in tempo reale con qualità ad 1/2 ha mostrato rallentamenti in limitate occasioni. L’esportazione in H.264 4K ha richiesto 25 minuti. Non direi che si possa considerare la macchina ideale per questo tipo di lavoro in ambito professionale, ma i suoi limiti arrivano ben oltre l’utilizzo da ufficio.

montaggio-4k

Purtroppo vorrei potervi dire che OS X scorre fluidissimo, ma rimangono ancora visibili i micro-lag dell’interfaccia quando apriamo una pila, portiamo una finestra a pieno schermo e, più in generale, durante le animazioni di sistema. Ci si può convivere? Ritengo assolutamente di sì, ma bisogna farci l’abitudine se si arriva da uno schermo non Retina. Personalmente rimango convinto che il problema sia (ancora!) la mancata ottimizzazione, perché questa scheda gestisce anche i 4K senza problemi. Inoltre ho collegato il portatile al Cinema Display 27″, che ha la stessa risoluzione del pannello integrato (ma non in modalità Retina), e il framerate dell’interfaccia è più veloce e fluido. Se avete 5 minuti da dedicare a questo aspetto, vi suggerisco di leggere questo approfondimento tecnico in cui spiego il mio punto di vista sui Mac con schermo Retina (è del 2012, ma visto che Apple non ha risolto i problemi rimane ancora valido).

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L’ultimo aspetto in cui il modello 2015 differisce da quello 2014 è la memoria flash. Ora vengono sfruttati 4 canali PCIe invece di 3 e questo garantisce all’SSD una banda maggiore. Io ho scelto il taglio da 256GB ed è di manifattura Samsung ma, dalle altre prove che ho visto in giro, sembra che quest’anno lo siano anche i dischi da 128GB (abbandonando i meno performanti SanDisk). Apple ha dichiarato prestazioni raddoppiate e il mio test con QuickBench 4 conferma questa affermazione. Ho rilevato una velocità di lettura fino a 1400MB/s e superiore a 1200MB/s in scrittura. Grazie al nuovo SSD tutte le operazioni che riguardano il disco, come spostamenti e copie di file, avvio del sistema o delle applicazioni, risultano essere più veloci. Inoltre anche lo swap su disco potrà usufruire dei vantaggi della nuova memoria flash, per cui alla saturazione degli 8GB di RAM ci troveremo di fronte ad una memoria virtuale più performante. Insomma, un vantaggio a tutto tondo.

quickbench

Dopo aver parlato di CPU, GPU, RAM e Trackpad Force Touch, le novità del MacBook Pro Retina 13″ di inizio 2015 sono sostanzialmente finite. A livello di connettività abbiamo sempre MagSafe 2, 2 Thunderbolt 2, 1 porta USB 3.0 e il jack per le cuffie sul lato sinistro.

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Mentre a destra c’è una porta USB 3.0, l’uscita HDMI ed il lettore di SD. Quest’ultimo supporta le memorie UHS-I e legge anche le UHS-II, pur non sfruttando la loro maggiore velocità. A livello di prestazioni non ci sono cambiamenti rilevanti rispetto il passato, quindi è probabilmente lo stesso modulo.

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Il Wi-Fi 802.11ac ormai lo conosciamo bene, così come il Bluetooth 4.0. Nessuna sorpresa anche per la tastiera ad isola, che rimane molto comoda nelle digitazione e possiede la retroilluminazione (regolabile) per vedere i tasti anche al buio. La webcam frontale è sempre la FaceTime HD da 720p e ci sono due microfoni per ridurre il rumore ambientale. Una novità riguarda la batteria che guadagna in autonomia a causa dei nuovi chip più parchi di consumi e per un aumento da 71,8Wh a 74,9Wh (grazie a Fiber per la segnalazione). Se il modello 2014 forniva 9 ore di durata in navigazione web, quello 2015 ne raggiunge 10 (dati dichiarati da Apple). Nelle mie prove, con utilizzo intenso del computer, ho raggiunto le 6 ore e mezza, autonomia comunque più che valida per un portatile. Provando invece ad utilizzarlo solo per navigazione e fruizione di filmati e musica, ho effettivamente superato le 9 ore. Il miglioramento non è particolarmente evidente ma c’è, anche se comunque non è merito della batteria ma della migliore efficienza energetica dei nuovi chip Broadwell (leggi schiavi delle batterie).

Conclusione

Se state aspettando una vera rivoluzione del MacBook Pro Retina c’è ancora da aspettare, tuttavia il modello di inizio 2015 apporta una serie di novità rilevanti. Chi possiede il modello precedente non ha ragione di pensare ad un upgrade per i miglioramenti a CPU/GPU/SSD, anche se potrebbe essere stuzzicato da tutto questo unito al nuovo Trackpad Force Touch. Rispetto ad un 2013 o precedente, invece, il salto generazionale inizia ad essere più marcato. Seguendo i progressi di Intel abbiamo ottenuto prestazioni migliori a fronte di un consumo ridotto ed è questo ciò che Apple può fare al momento, anche perché per un nuovo design della linea è ancora presto. L’incremento di prezzi c’è stato solo in Europa, a causa dell’euro debole, ma mi sarei augurato che il modello base avesse un disco da 256GB invece dei tradizionali 128. Questa caratteristica mi invoglia a suggerire l’acquisto della versione intermedia, quella da me scelta, anche se comporta una spesa superiore di ben 200€ (cifra assolutamente esagerata per il passaggio da 128 a 256GB).

Per quanto riguarda la CPU il modello base da 2,7GHz viaggia leggermente meglio di quello top di gamma dell’anno scorso da 2,8GHz ed è forse quello che trovo più indicato per questa macchina. Se ci fossero CPU quad-core le prenderei in considerazione, ma rimando sul dual-core la cifra aggiuntiva richiesta non giustifica il vantaggio prestazionale (che è comunque presente). Tuttavia col top di gamma insieme alla CPU da 2,9GHz si ottiene anche un disco da 512GB, non disponibile come opzione sugli atri modelli. Per cui potrebbe essere la dimensione dell’unità flash a guidare la vostra scelta. La CPU opzionale da 3,1GHz è interessante, ma si arriva a spendere troppo per un 13″ dual-core e, a questo punto, è forse meglio aspettare qualche mese l’aggiornamento dei Retina 15″. Dopotutto se avete bisogno di tanta potenza è probabile che stiate optando per una macchina da lavoro professionale e il display più grande sarà sicuramente gradito.

Se avete voglia di esprimere un apprezzamento per la recensione e supportare SaggiaMente potete effettuare i vostri acquisti sull’Apple Store (e non solo) partendo da uno qualsiasi dei nostri link. Ovviamente il prezzo per voi non aumenterà ma ci verrà riconosciuta una piccola cifra che aiuterà a mantenere elevata la qualità del nostro lavoro, più frequente l’aggiornamento ed evitare di rovinare la vostra esperienza di navigazione con i popup pubblicitari che vedete negli altri siti. Voi aiutate noi, noi aiutiamo voi.

PRO
ico.piu.png Ottima durata della batteria
ico.piu.png Wi-Fi 802.11ac (1GBit)
ico.piu.png Velocissimi SSD PCIe 4 canali
ico.piu.png Due Thunderbolt 2.0
ico.piu.png Sempre la stessa eccellenza di design
ico.piu.png Ottima reattività in ogni condizione
ico.piu.png Prestazioni della GPU Intel Iris Graphics 6100 migliorate
ico.piu.png Eccellente display Retina
ico.piu.png Schermo relativamente piccolo ma con risoluzione adattabile alle diverse esigenze
ico.piu.png Tastiera retroilluminata
ico.piu.png Nuovo Trackpad Force Touch con funzioni aggiuntive
ico.piu.png Doppio microfono per un audio migliore durante le conversazioni
ico.piu.png Lettore SD con supporto per SDXC e UHS-1
ico.piu.png 8GB di RAM anche nella versione base

CONTRO
Pro Impossibile effettuare upgrade in un secondo momento
Pro Nessuna CPU quad-core disponibile, neanche in opzione
Pro Prezzi elevati

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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