Apple brevetta un navigatore satellitare “più umano”

Di Apple e di auto se n’è parlato parecchio, alcune settimane fa. Ma, al di là del possibile debutto con un vero e proprio veicolo nei prossimi anni, un primo passo per entrare in quelli preesistenti l’ha fatto attraverso CarPlay. Il supporto è attualmente ancora limitato, con alcuni modelli che ne prevedono l’integrazione nei loro sistemi di infotainment nonché autoradio di fascia alta nel cosiddetto aftermarket, per coloro che preferiscono accessori di terze parti rispetto a quelli previsti dal costruttore. Nel frattempo a Cupertino si lavora per migliorarlo ulteriormente, con un brevetto (via The Verge) riferito specificatamente alla navigazione satellitare.

carplay

Quanto depositato si concentra soprattutto sulla navigazione assistita a voce. Molti di noi hanno a che fare anche nel quotidiano con le fredde voci robotiche degli attuali sistemi, incluso quello nelle Mappe di Apple. È proprio ciò che quest’ultima vuole cambiare, adottando indicazioni più amichevoli e “umane”. Un tono confidenziale che fa sentire maggiormente a proprio agio il guidatore. Apple ha previsto alcune frasi di esempio nel brevetto, tra cui “La tua destinazione è il complesso di appartamenti con la fontana davanti”, una formulazione inusuale se appunto consideriamo quanto oggi disponibile sul mercato.

Un’altra funzionalità prevista è quella del crowdsourcing, ovvero l’integrazione dei dati ufficiali dalle società attive nel settore con quelli provenienti dagli stessi utenti, una strategia che ha premiato Waze, da diverso tempo proprietà di Google. Ciò consentirebbe di ottenere istruzioni sempre aggiornate e chiare sulla base dello stato dei trasporti in quell’area. L’utilità si estenderebbe anche ai casi di errore umano, con svolte non eseguite o l’imbocco di strade differenti da quella prevista. In tal caso, il navigatore andrà a rassicurare chi è al volante, mentre calcola una nuova rotta. Anche qui si vede l’eventuale tocco di umanizzazione, con una intelligenza artificiale più accondiscendente, che non tende a rimproverare di fatto se si sbaglia.

Trattandosi di una proprietà intellettuale non ci è dato sapere se si tramuterà in un’implementazione reale. Non di rado infatti i brevetti sono più semplicemente presi a protezione, nel tentativo di bloccare analoghe invenzioni della concorrenza. In questo caso però sono ottimista sulle potenzialità concrete del progetto, considerati i continui passi avanti che hanno mostrato anche gli assistenti virtuali come Siri; e non escluderei che proprio a quest’ultima possano essere affidati i compiti previsti dai brevetti, visto che è già dotata di una propria “personalità”. Difficile però dire se già con iOS 9 vedremo qualcosa a riguardo. Tutto può essere, ma ci toccherà attendere il WWDC 2015 dall’8 al 12 giugno per saperlo.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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