In questi giorni abbiamo parlato della fotocamera del Galaxy S6 (recensione), la quale è risultata un netto passo avanti rispetto ad S5 ed una delle migliori sul mercato (anzi, la migliore secondo DxOMark). La concorrenza, però, non dorme sugli allori e quel che ho potuto vedere nella presentazione di LG G4 mi fa pensare che Samsung avrà presto un rivale da temere. Risoluzione e dimensione del sensore sono uguali (16MP e 1/2,6″), ma LG ha dotato il suo ultimo top di gamma di una serie di caratteristiche che lo rendono innovativo e particolarmente appetibile per i fotografi. Uno dei modelli di pre-produzione è stato consegnato al paesaggista Colby Brown, il quale lo ha testato per circa un mese ed ha poi realizzato un breve video che è stato trasmesso ieri, a New York, durante la presentazione del G4. Brown ha realizzato molte foto spettacolari con questo smartphone (ma sì sa, il merito in questi casi è della “mano”) ed ha anche pubblicato un articolo sul suo sito in cui illustra tutte le caratteristiche del modulo fotografico del G4. Vediamo quali sono le principali.

Modalità di controllo manuale

Ormai molti smartphone hanno l’opzione di controllo manuale delle impostazioni, ma non completa come quella del G4. LG ha tentato di riprodurre in tutto e per tutto la flessibilità di una macchina fotografica, offrendo un livello di controllo inarrivato dagli altri smartphone, S6 incluso. Attivando la modalità manuale si potranno modificare tempo, ISO, compensazione di esposizione, fuoco e bilanciamento del bianco (con tanto di gradi Kelvin) e, secondo Brown, la simulazione dell’esposizione in tempo reale è particolarmente attendibile.

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Allungando i tempi sarà ad esempio possibile catturare la scia delle luci delle auto o creare il classico effetto seta su acqua o il movimento morbido delle nuvole in cielo. A completare il quadro positivo, LG ha incluso anche un istogramma della luminosità per verificare la corretta esposizione della foto.

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Luminosità dell’obiettivo

Su questo aspetto i vari produttori si stanno concentrando da anni, consapevoli che più luce si riesce a far passare attraverso l’obiettivo migliori saranno le prestazioni al buio (dove i piccoli sensori degli smartphone faticano molto). Attualmente iPhone ha un’obiettivo f/2,2, mentre S6 è uno dei più luminosi con f/1,9. Il G4 va ancora oltre avendo un’apertura di f/1,8. La differenza rispetto gli f/1,9 di S6 non è moltissima (circa 0,2 stop), ma si tratta dell’obiettivo più luminoso mai montato su uno smartphone fino ad oggi.

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Messa a fuoco

Già il G3 aveva la messa a fuoco laser e questa tecnologia è stata sviluppata ancora meglio con il G4. Si può tappare su qualsiasi punto sullo schermo per mettere a fuoco, ma nella modalità manuale si può selezionare uno dei 9 punti AF preimpostati per una maggiore precisione anche con pochissima luce. C’è il modo AF manuale, impostabile in base alla distanza, ma Brown dice di non averlo mai dovuto usare perché quello laser riesce a mettere a fuoco perfettamente e velocemente anche con pochissima luce.

Stabilizzazione ottica

Ormai ci aspettiamo la stabilizzazione ottica su qualsiasi top di gamma e il G4 non delude le aspettative. Tuttavia l’azienda ha innalzato l’asticella anche in questo settore con due innovazioni importanti. La prima è che la stabilizzazione lavora su tre dimensioni, quindi non solo x ed y ma anche z (cosa che non fanno gli altri smartphone), la seconda è che la concorrenza compensa massimo 1° mentre la fotocamera del G4 fino a 2°. Questo vantaggio come si traduce nel mondo reale? Colby Brown ha fatto diverse prove ed ha riscontrato di riuscire a scattare fino a 1/4 di secondo a mano libera ottenendo immagini perfettamente nitide. Nell’esempio qui sotto vedete una foto con questo tempo, che ha concesso di ottenere l’effetto scia sull’acqua senza avere il mosso sugli altri soggetti.

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Lunghe esposizioni

Quando abbiamo parlato di controlli manuali avrete notato nell’elenco anche il tempo di esposizione. Questo non è modificabile su S6, giusto per citarne uno, mentre nel G4 è possibile portarlo fino a 30 secondi. Ovviamente per tempi più lunghi di 1/4 servirà un treppiedi, ma le possibilità creative sono infinite. Abbiamo già citato la possibilità di creare l’effetto seta sull’acqua o di catturare le scie delle auto, ma una cosa molto importante è che allungando il tempo possiamo ridurre la sensibilità anche di notte. Così Colby è riuscito ad ottenere la fotografia di seguito, dove con un tempo di 8 secondi ha mantenuto l’ISO a 50 per un’immagine più pulita e perfettamente stampabile anche a grandi dimensioni.

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Scatto in RAW

La possibilità di fotografare in RAW (quindi registrando i dati grezzi del sensore) è una delle cose che farà più discutere. Alcuni hanno già detto che è inutile su uno smartphone, ma io la penso diversamente. Intanto LG ha scelto il formato open DNG, per cui potremo elaborare le foto con Photoshop/Lightroom e potenzialmente con qualsiasi app in circolazione che utilizzi questo standard. Poi bisogna capire che questa opzione non è pensata per essere usata tutti i giorni su ogni fotografia. Se stiamo fotografando il piatto di pasta per metterlo su Facebook è sicuramente inutile, ma se ci capita di avere solo lo smartphone sotto mano di fronte ad una scena che va immortalata per la sua bellezza/significato, allora potremo attivare rapidamente il RAW ed ottenere una fotografia più adatta alla post-produzione. Normalmente i JPG hanno più contrasto e colori più ricchi rispetto il DNG appena aperto, ma quest’ultimo contiene più informazioni (pesa 2 o 3 volte di più del JPG) ed offre la possibilità di ottenere un’immagine con più dettaglio oltre che meglio lavorabile per il recupero di luci/ombre. In sostanza se ci capita di fare davvero una bella foto con lo smartphone (e con il G4 non sarà affatto difficile) sarà solo un vantaggio avere anche il RAW (che poi è il negativo digitale).

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Color Spectrum Sensor

Se non avete mai sentito nulla del genere non preoccupatevi, è normale. Il G4 è il primo smartphone al mondo ad essere dotato di questa tecnologia che promette notevoli miglioramenti in due ambiti. Grazie alla lettura dei valori RGB della luce ambientale, lo smartphone sarà in grado di riconoscere se stiamo scattando all’aperto, al chiuso, di giorno, di notte, ecc.. impostando il bilanciamento del bianco perfetto per la massima accuratezza dei colori riprodotti. Inoltre potrà pilotare la temperatura del flash LED per avere un’illuminazione aggiuntiva ben amalgamata con l’ambiente (una soluzione sulla carta superiore al Dual Flash LED di iPhone).

Il software

A completare il tutto LG ha curato molto anche le app fotocamera e galleria (quest’ultima completamente riprogettata). Forse la funzione che consente di scattare una foto da schermo spento con un doppio clic sul pulsante del volume (Quick Shot) non sarà particolarmente utile (perché non possiamo definire l’inquadratura), ma il fatto che l’app fotocamera si attivi in 0,6 secondi è un aspetto certamente positivo. Inoltre è interessante la possibilità di scattare un selfie chiudendo la mano (come fa l’app CamMe di iPhone).

Insomma, nel G4 abbiamo un pacchetto molto completo di funzioni e qualità che proiettano questo smartphone virtualmente al top dei cameraphone. Non ci resta che aspettare di provarlo per vedere se le buone premesse saranno confermate e ci aspettiamo di poterlo fare il mese prossimo.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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