L’Aurora Boreale è uno dei fenomeni naturali più spettacolari ed un perfetto soggetto per le nostre fotografie. Il 18 marzo 2015 c’è stata un’attiva solare talmente intensa da permetterne l’osservazione in alcune zone delle Alpi, ma normalmente è praticamente impossibile vederla alle nostre latitudini e dobbiamo raggiungere zone più vicine al Polo Nord. Se organizziamo un viaggio in queste località è probabile che vorremo portare a casa una testimonianza di tale spettacolo. Si pensa che avere una fotocamera molto costosa sia fondamentale ma in realtà non è così, infatti fotografare l’Aurora Boreale è più semplice, in termini di specifiche tecniche necessarie, rispetto alla Via Lattea. Questa che vedete qui sotto è una foto che ho scattato con un iPhone 5s durante un’aurora di media intensità in Islanda, ovviamente la foto è inutilizzabile, ma se un iPhone (neanche l’ultimo modello) riesce a coglierla, ci sarà qualche possibilità anche per macchine fotografiche non professionali.

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Gli aspetti fondamentali dell’attrezzatura

Il cavalletto è lo strumento più importante, non pensate di scattare una foto decente a mano libera, neanche con fotocamere professionali. La stabilità è fondamentale per poter esporre per qualche secondo senza introdurre il mosso, quindi la seconda caratteristica necessaria è la possibilità di scegliere un’esposizione lunga nella nostra fotocamera, 15-30 secondi sono l’ideale. Questa possibilità è presente in tutti i modelli professionali, ma spesso anche tra quelli molto economici e senza modalità manuale si possono impostare esposizioni lunghe. A volte l’opzione si trova nella selezione delle scene, magari sotto il nome “scena notturna” oppure “fuochi d’artificio”. È comunque consigliabile avere una compatta evoluta (come Sony RX100 o simili) oppure una mirrorless/reflex entry level.

La fase di scatto

Montate la fotocamera su cavalletto e settate almeno 15 secondi, il diaframma più aperto possibile e ISO almeno 1600, nel caso il vostro obiettivo sia meno luminoso di f/2.8 compensate salendo prima con i tempi e poi con gli ISO, in questo modo limiterete la quantità di rumore. Cercate di non superare i 30″ (spesso questo è il massimo valore che potete impostare on-camera senza utilizzare telecomandi) perché oltre è molto probabile che la foto verrà troppo mossa. Ma come, non siamo su cavalletto? Certo, ma l’Aurora è un fenomeno in movimento! Superando i 30″ vi accorgerete che la foto sarà quasi “spalmata” e poco definita, sicuramente diversa da come la stavate osservando e, spesso, poco “attraente”. Oltretutto le stelle risulteranno molto mosse (soprattutto se non avete un grandangolo su full frame) per via del loro moto apparente, quindi evitiamo di strafare con il tempo di esposizione, anche perché l’Aurora è relativamente molto luminosa e c’è il pericolo di sovraesporla bruciando le alte luci. Prendiamo come esempio un’attrezzatura entry level (Nikon serie D5xxx o Canon 650/700/750/100d con obiettivo 18-55 f/3.5-5.6): a 18mm su APS-C impostate 15″, ISO 2500 e f/3.5. Con queste impostazioni potrete fotografare l’Aurora Boreale, mantenendo un rumore accettabile, anche con sensore non all’ultimo grido.

Tip: la messa a fuoco è molto importante e non molto agevole per via della scarsa luce a disposizione, evitate la maf automatica e passate in manuale. Lo scopo è mettere a fuoco all’infinito, ma non fidatevi della scala sull’obiettivo (poi nel 18-55 non c’è), potete segnarvi il punto dove è a fuoco all’infinito con una piccola tacca sul barilotto e sull’anello della maf oppure, di notte, puntate ad una stella molto luminosa e con l’aiuto del live view ruotate la ghiera fino ad ottenere il massimo dettaglio del circolo luminoso della stella. Se avete luci della città in lontananza usate quelle al posto della stella, potete anche puntare ai fari della macchina da una buona distanza (una 50ina di metri vanno bene) e fate diversi tentativi osservando il risultato zoomando nello schermo della vostra fotocamera.

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Nikon D800 – Samyang 14mm f/2.8 @ 2.8 – 14mm – 15″ – ISO 2500

Post-produzione della foto

Nel paragrafo precedente ho dato per scontato lo scatto in RAW, se la vostra fotocamera lo permette, è meglio sviluppare la foto. Senza entrare nel dettaglio e introdurre tecniche troppo lunghe e dispersive, concentratevi sul bilanciamento del bianco, la tinta, luminosità e contrasto della scena. Il bilanciamento del bianco è importante per non avere dominanti troppo fredde o irrealisticamente calde, mentre la tinta vi permetterà di controllare le dominanti magenta, in questo caso virare la tinta verso il verde permetterà di accentuare l’Aurora velocemente, ma evitiamo anche che tutto il resto assuma questa colorazione. La luminosità e il contrasto, magari anche selettivi solo sull’Aurora, possono accentuarla e renderla più visibile, ma anche qui evitiamo di strafare per non introdurre troppo rumore e slavare i colori. Vi invito a leggere l’articolo sulla post produzione della Via Lattea, dove potete prendere spunto per post produrre anche l’Aurora Boreale.

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In questo caso l’Aurora era poco visibile a occhio nudo, la fotocamera è riuscita a cogliere più di quello che poteva l’occhio umano. Per questo motivo le impostazioni sono diverse rispetto allo scatto precedente: 14mm – f/2.8 – 30″ – ISO 4000.

La parte più importante quando vi capiterà di fotografare l’Aurora è, ovviamente, il momento dello scatto. Ricordate di piazzare bene il cavalletto e pensate, in anticipo, a come potete mettere bene a fuoco all’infinito. Gestite manualmente la fotocamera il più possible, o cercate il modo per allungare l’esposizione se avete un compatta. In post-produzione bilanciate lo scatto senza strafare per evitare il rumore. Seguendo queste indicazioni avrete ottime chance di portare a casa un buono scatto ricordo della vostra esperienza.

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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