Guida passo-passo alla lunga esposizione

Questa guida alla lunga esposizione è apparsa per la prima volta su Digital Photography School, testo originale e foto sono di Francesco Gola, che mi ha permesso di ripubblicare, adattare (e in parte aggiungere) il testo in italiano. Io e Francesco abbiamo organizzato diversi Corsi Fotografici insieme, trattando ampiamente la lunga esposizione, questa è una breve guida a questo tipo di fotografia molto affascinante. Organizziamo periodicamente corsi fotografici.

Nel corso degli ultimi anni grazie alla maggiore diffusione di filtri fotografici di qualità a basso prezzo, la tecnica della lunga esposizione è diventata sempre più popolare tra i fotografi. Nonostante possa essere utilizzata in molti ambiti, la fotografia di paesaggio rimane la scelta preferita dai sui utilizzatori. Purtroppo non sempre i risultati rispecchiano le nostre aspettative e questa guida si prefigge lo scopo di fornire un’aiuto nella fase di scatto al fine di ottenere una foto quantomeno bilanciata. In questo articolo sono stati utilizzati Holder e filtri NiSi.

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1. Studia il meteo

Un giorno senza nuvole è ottimo per farsi una birra con gli amici, ma non per una lunga esposizione. Una giornata di pioggia, invece, potrebbe essere adatta. Controlla il meteo, soprattutto le immagini satellitari e i radar per le nuvole, così da sapere se il cielo sarà interessante e se la pioggia smetterà. Si può creare una situazione molto interessante quando la luce filtra tra le nuvole.

2. Studia il luogo in anticipo

Spesso serve molto tempo per trovare una composizione interessante, non è detto che quello che funziona con un’esposizione normale lo faccia altrettanto con una lunga. Quello che vedi ad occhio nudo cambia molto rispetto a ciò che verrà catturato dal sensore. Con l’esperienza riuscirai ad immaginare il risultato, cerca composizioni che includono movimento, come quello delle nuvole, le quali creeranno scie ben diverse a seconda della direzione del loro movimento. Anche l’impetuosità del mare e del vento è importante, un mare troppo mosso potrebbe creare ampie zone bianche (per via della schiuma) mentre troppo vento potrebbe aggiungere un eccessivo effetto mosso ad un campo di grano o alle piante in generale. Cerca di evitare il sole nella composizione, molto probabilmente otterrai una zona bruciata non recuperabile; se non puoi evitarlo aspetta che sia basso e nascosto da una nuvola, oppure che scenda sotto l’orizzonte.

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3. Usa un treppiedi

Ovviamente il cavalletto è fondamentale per la lunga esposizione, ma anche la qualità conta: meglio puntare su uno solido e di qualità. Si tratta di un acquisto duraturo nel tempo oltre che fondamentale, quindi conviene investirci il giusto. Una volta messa la fotocamera su cavalletto potrai facilmente comporre e mantenere la posizione, nonché installare gli eventuali accessori, come filtri e telecomando.

4. Componi l’immagine e imposta la messa a fuoco

Sistema la composizione, metti a fuoco e bloccala. Se stai usando la messa a fuoco manuale basta evitare di spostarla, se invece usi l’autofocus ricordati di disattivarlo subito dopo. Può essere utile comprendere ed utilizzare l’iperfocale, come abbiamo già spiegato qui.

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5. Esponi

Ora devi impostare la fotocamera per l’esposizione, sia manuale (M) che priorità diaframmi (A/Av) vanno bene. Poi imposta l’apertura appropriata per la scena (presupponendo che nel paesaggio vogliamo la massima qualità e profondità di campo ampia consiglio tra f/8 e f/11) e scatta. Questo è uno “scatto di prova”, con cui potrai osservare l’istogramma (approfondimento). Non esiste un istogramma “perfetto”, ma puoi avere un’idea dello scatto che hai realizzato anche in base alle tue aspettative e intenzioni iniziali. Se l’obiettivo era creare una foto scura, magari per enfatizzare dettagli luminosi o altro, anche un istogramma spostato a sinistra è buono. A questo punto è importante segnarsi (o ricordarsi) il tempo di scatto che ha permesso di realizzare il risultato voluto.

6. Aggiungi i filtri

Ora è il momento di aggiungere i filtri ND. Se stai usando filtri molto scuri, non riuscirai a vedere nulla dal mirino e pochissimo o nulla dal Live View. Nessun problema, per questo motivo la composizione, la messa a fuoco e lo scatto di prova vengono cronologicamente prima dell’aggiunta dei filtri. In questa fase puoi aggiungere solo il filtro ND, con il tempo imparerai ad aggiungere anche il polarizzatore e i filtri GND per bilanciare e ottenere il massimo.

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7. Imposta la modalità Bulb

Impostare la modalità Bulb serve per superare il tradizionale limite di 30″ che si può solitamente impostare in macchina. Componendo senza sole, durante alba o tramonto, con nuvole, utilizzando filtri, ecc.. è molto probabile che 30″ non siano abbastanza. Oltretutto, il risultato che vogliamo ottenere è una lunga esposizione spinta: non un semplice “mosso”, ma uno scatto che crei un’atmosfera enfatizzata rispetto quello che stiamo osservando ad occhio nudo.

8. Calcola il tempo giusto e scatta

Ora è il momento di scattare e scegliere il tempo giusto è fondamentale. Partendo dal tempo “giusto” dello scatto di prova è necessario aumentarlo per compensare gli stop “persi” per via dell’assorbimento di luce del/dei filtro/i. Per esempio, se avete scattato a 1/15 di secondo, aggiungendo un filtro da 10 stop dovrete usare un tempo di 60″. Se volete fare il conto a mente, il segreto è moltiplicare il tempo di esposizione dello scatto di prova per il numero NDxxxx che identifica il filtro (nel caso del 10 stop, ND1000). Se esponiamo per 1″, moltiplicando per 1000 otterremo 1000″ esposizione. Potete fare questo conto con la calcolatrice del cellulare, oppure utilizzare applicazioni come PhotoPills (recensione) o ancora una tabella di conversione che si trova anche con una semplice ricerca su Google Immagini.

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9. Ricontrolla l’istogramma

Una volta scattata la foto, bisogna ricontrollate l’istogramma. Se avete ottenuto un risultato simile a quello dello scatto di prova tutto è andato bene, se è troppo a sinistra o a destra bisogna rispettivamente aumentare o diminuire il tempo di scatto. Da questo momento in poi potete adattare i tempi al cambiare della luce, oppure togliere il filtro, fare un altro scatto di prova e ricominciare (molto più pratico con filtri a lastra).

Vi invito a visitare il mio videocorso, dove mostro la post produzione di una mia foto dall’inizio alla fine. Nel corso mostro il mio workflow completo: dall’importazione fino all’esportazione del file, utilizzando Lightroom, Photoshop e Plug-in esterni.

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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