Intel e Micron annunciano le memorie 3D XPoint: 1000 volte più veloci

Negli ultimi anni abbiamo toccato con mano i vantaggi derivanti da memorie più veloci. È grazie agli SSD e non ai GHz delle CPU che l’esperienza utente è cambiata drasticamente, con tempi di attesa ridotti al minimo per le operazioni del quotidiano come l’avvio del computer, delle app o l’apertura dei file. Allo stato attuale possiamo dire di aver finalmente dimenticato quel collo di bottiglia che erano gli HDD meccanici, ottenendo sistemi maggiormente bilanciati tra capacità di calcolo e velocità di lettura e scrittura dei dati. Ma il prossimo traguardo è già dietro l’angolo e potrebbe essere ancor più rivoluzionario. Intel e Micron (via 9to5Mac) hanno infatti presentato la tecnologia 3D XPoint (che sta per Crosspoint), la quale consente di creare memorie 1000 volte più veloci delle attuali. E non si tratta di un esperimento futuristico, bensì di prodotti che entreranno in produzione entro il 2016.

3d_xpoint

Ovviamente i costi iniziali saranno elevati e limiteranno l’adozione di queste memorie ad alcuni campi specifici, come quello della ricerca, ma la stessa cosa è già avvenuta anche per gli SSD. Attualmente sono riusciti a creare singoli chip da 128GB, ma la capacità è destinata ad aumentare rapidamente. Stupisce anche che questa incredibile velocità non comporti un degrado maggiore delle memorie, le quali saranno 1000 volte più durature e longeve delle attuali NAND secondo i dati di Intel. Questo perché le 3D XPoint non sono semplicemente NAND più veloci, ma un tipo di memoria completamente nuovo, il primo da 25 anni a questa parte. Seguendo la curva di prezzo e diffusione degli SSD potremmo ipotizzare l’arrivo nel mercato mainstream intorno al 2022, ma le cose potrebbero andare diversamente questa volta. Infatti con gli HDD meccanici era palese la penalizzazione che questi apportavano a tutto il sistema, mentre gli attuali dischi flash, pur essendo 1000 volte più lenti dei prossimi con 3D XPoint, non rappresentano più un collo di bottiglia. Basti pensare alle unità PCIe dei Mac, che ormai hanno abbondantemente superato la soglia di 1GB/s di velocità. In sostanza si tratta di velocità così elevate che non rappresenteranno un update “urgente” per l’utente medio, almeno non come dischi di storage. Tuttavia Intel prevede diverse applicazioni possibili, potenzialmente anche come memorie di supporto per le GPU, in grado di garantire attività in tempo reale con risoluzioni elevate (ad es. 8K).

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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