Nuova Apple TV 4: l’evoluzione della specie

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Assieme ad iPad Pro, alle nuove colorazioni per Apple Watch e ad iPhone 6S e 6S Plus, Apple ha presentato la nuova Apple TV di quarta generazione. Profondamente rinnovata nell’hardware e nel software, è finalmente il set top box che avrebbe sempre dovuto essere. Infatti, il processore A8 a 64 bit (lo stesso di iPhone 6 e 6 Plus) permette l’esecuzione di app e giochi allo stesso livello delle console old gen (Xbox 360 e PlayStation 3). In quel di Cupertino puntano proprio sul nuovo App Store per promuovere la Apple TV, dichiarando che le app in salotto sono il futuro della televisione sia per poter ottenere contenuti sempre nuovi ed aggiornati dai principali broadcaster (e da iTunes Store, ovviamente), sia perché sarà possibile effettuare le più comuni operazioni direttamente dal grande schermo: ad esempio, si potrà prenotare un appartamento su Airbnb, fare dello shopping online o ascoltare della musica in streaming.

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Il tutto con un telecomando totalmente riprogettato, grazie anche all’acquisizione di PrimeSense: la sua superficie, infatti, integra nella parte superiore un pannello touch in vetro, molto più comodo da utilizzare rispetto ad un controller tradizione per la navigazione nella rinnovata UI, basata sullo stile di iOS 9 ed ottimizzata per le nuove funzionalità. Inoltre, durante la visione di un contenuto video, è possibile avanzare o indietreggiare nella riproduzione con il semplice sfioramento a destra o a sinistra sulla superficie touch (oppure chiedendolo a Siri).

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Anche i pulsanti sono totalmente rinnovati: due servono per controllare il volume di Apple TV (e, grazie al protocollo HDMI CEC anche del televisore, per non avere due tonalità differenti), Play/Pausa per per avviare la riproduzione di un contenuto, uno con una icona a forma di televisore ci aiuta a tornare alla home screen ed, inoltre, troviamo il classico pulsante menu presente già sul vecchio Remote in alluminio. L’accelerometro e il giroscopio integrati nel nuovo Remote servono anche a controllare alcuni videogiochi, sulla scorta di quanto accade già da anni su Nintendo Wii e Wii U (da cui mutua il laccetto per non perdere il telecomando nelle sessioni di gioco più concitate). Per chi invece volesse un controller più simile ai joypad, potrà acquistarlo direttamente da terzi produttori, purché abbiano la certificazione MFi.

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In più, abbiamo il tasto Siri, che permette di evocare l’assistente virtuale di Cupertino in qualsiasi schermata ci si trova. Siri può rispondere alle solite domande sulle previsioni meteo o sui risultati delle partite, ma è anche in grado di aiutarci nella scelta di un film piuttosto che di una serie tv: basterà chiederle, ad esempio, di riprodurre “l’ultimo film con Michael Fassbender” per avviarlo, oppure di farci vedere “la puntata di The Big Bang Theory con Steve Wozniak” per fargliela ripescare dal nostro archivio personale, qualora gli sviluppatori di terze parti offrano il supporto per la ricerca all’interno delle proprie app. Tutte le nuove funzionalità sono state integrate nel nuovo sistema operativo derivato da iOS, tvOS, il quale ha, però, alcune limitazioni: le app non potranno pesare più di 200 MB e non potranno salvare contenuti sulla memoria interna del set top box. I dati eccedenti potranno essere scaricati in un secondo momento, ma solo per un periodo di tempo limitato: all’uscita dall’app, tvOS si preoccuperà di cancellarli. Il limite, inserito senza alcun dubbio per prevenire casi di pirateria, è di fondamentale rilevanza per gli sviluppatori di videogiochi che, non solo dovranno sfruttare iCloud per l’archiviazione dei file di salvataggio, ma, per di più, dovranno o concentrarsi sul rilascio di casual game dal poco peso o spezzettare quanto più possibile i contenuti extra, per poterne permettere un veloce download. iOS 9 già integra alcune funzionalità simili, ma, mentre iPhone e iPad possono memorizzare i contenuti aggiuntivi in locale fino al loro utilizzo, Apple TV li perderà all’uscita dall’app.

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Il design di questa nuova Apple TV, però, non convince del tutto: pur mantenendo la base quadrata, l’altezza aumenta sino a 33 mm, quasi il doppio del modello attuale. Sul retro del case sono collocate l’uscita HDMI, l’entrata per l’alimentazione, la porta Ethernet Gigabit e una porta USB-C per la diagnostica o la manutenzione. Dunque, a differenza della Apple TV 2 e Apple TV 3, non c’è l’uscita audio ottica. Il nuovo set top box di Cupertino sarà commercializzato a partire da ottobre nelle versioni da 32 GB e 64 GB, rispettivamente a $149,00 e $199,00, ma sono ancora sconosciuti i prezzi italiani.

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Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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