Recensione: Apple Watch Stand di Spigen, compagno perfetto per watchOS 2

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Prima ancora che uscisse watchOS 2 con la sua Modalità Notte, ho testato il dock di Orzly predisposto per tale funzionalità. Rispetto a quelli progettati precedentemente e ancora in vendita, questo supporto nasce per tenere l’Apple Watch in orizzontale durante la ricarica, così da sfruttare in modo adeguato la visione notturna dell’orologio. Una sua caratteristica che ho apprezzato è la disposizione centrale del cavo di ricarica, che mi ha consentito di mimetizzarlo sul retro del comodino. Tuttavia in questo modo l’Apple Watch “guarda in avanti” e non è inclinato verso il nostro posto nel letto, per cui non si ottiene una vista ottimale dell’ora girando la testa. Io non l’avevo considerato un aspetto importante, perché al tempo non avevo ancora watchOS 2 e, pur piacendomi l’idea e l’estetica della Modalità Notte, non credevo l’avrei usata più di tanto. In realtà ho poi notato che risulta particolarmente utile per controllare l’ora, sia di notte che di giorno, anche se c’è il limite di dover tappare sul display per attivarlo (non ho trovato un’opzione per lasciarlo sempre acceso e verificare se la luce possa dar fastidio quando si dorme). Pochi giorni dopo aver acquistato quello stand, ne ho preordinato uno similissimo realizzato dalla nota Spigen. Mi è arrivato qualche giorno fa e l’ho messo subito all’opera.

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A livello di struttura e materiali è praticamente identico allo stand di Orzly, ma ci sono comunque delle differenze importanti. La prima è che risulta essere un po’ più “snello”, cosa che lo rende decisamente più aggraziato. La seconda è che alla base non ha un’adesivo ma un più pratico materiale antiscivolo, elemento che consente di avere una buona stabilità ma anche di spostarlo facilmente senza lasciare residui. La terza è che la zona circolare in cui incastrare la placca ad induzione del cavo di ricarica, presenta una serie di sporgenze a raggiera che lo tengono più stabile. Gli ultimi due punti li avevo segnalati come negatività dell’altro supporto, per cui quello di Spigen parte già da una posizione di vantaggio. L’ultimo aspetto da considerare è che il cavo non è incanalato centralmente, ma si può scegliere se farlo uscire da sinistra o da destra (così da adattarlo in base alla posizione da cui lo guardiamo). Il risultato è che possiamo avere il filo dritto sul comodino (o la scrivania) mentre l’Apple Watch è orientato verso di noi.

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Dal punto di vista estetico nudo e crudo preferisco la soluzione di Orzly, però questa è decisamente più funzionale. Certo, per avere l’orologio alla distanza giusta per attivare lo schermo è facile che il filo si vedrà, ma almeno potremo sfruttare pienamente la Modalità Notte come prevista da Apple.

Conclusione

Il prodotto in sé è molto semplice, ma è ben realizzato, gradevole ed efficace. Aspetti negativi, in realtà, proprio non ce ne sono, se non magari quello del colore, che, volendo essere pignoli, non è il massimo. Non è fastidioso o brutto, ma avrebbero potuto proporre anche delle varianti in alluminio, di legno o magari anche semplicemente in bianco: forse si sarebbe sporcato di più ma l’avrei visto più in stile Apple e meglio abbinato al cavo. In tutti i casi il Watch Stand di Spigen è più che promosso con 4,5 stelle di SaggiaValutazione. Anche perché il costo, di 18,99€ inclusa spedizione, è sicuramente accettabile.

PRO
+ Compatto e leggero
+ Compatibile con la modalità notturna di watchOS 2
+ Il filo può essere indirizzato facilmente a sinistra o a destra
+ Supporto semplice ma efficace nel trattenere la placca di ricarica e l’orologio
+ Prezzo adeguato
+ Utile base in silicone gel per massima aderenze e facile spostamento

CONTRO
Nulla di rilevante

DA CONSIDERARE
| Io avrei previsto delle varianti di colore e/o materiale

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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