Quest’anno Sony ha aggiornato la sua lineup di mirrorless full frame, presentando, in ordine, A7 II, A7R II e A7S II. Le fotocamere sono migliorate nell’ergonomia, ma hanno soprattutto guadagnato un nuovo sistema di stabilizzazione a 5 assi sul sensore (il primo in ambito full frame ma già visto sulle Olympus). Sony non ci ha ancora mandato un esemplare per la nostra classica recensione, ma sono riuscito ad avere per alcuni giorni una A7 II in prestito da un collega, così ho realizzato una breve video recensione.
Conclusione
Rispetto al modello precedente ci sono sicuramente dei miglioramenti, ma non un vero cambio di passo. L’impugnatura è effettivamente più comoda, ma i menu e l’impostazione generale continuano ad essere un po’ troppo confusi. A livello di sensore, raffica, ISO, schermo e mirino non ci sono cambiamenti, ma l’uso di lega di magnesio anche nel pannello frontale e la migliore ergonomia hanno portato un considerevole aumento di volume e di peso (quest’ultimo è di 600gr per il solo corpo, 130 in più della precedente). Non è ormai molto dissimile dalle tradizionali reflex, specie se consideriamo che gli obiettivi hanno praticamente la stessa dimensione. Proprio gli obiettivi, però, sono un aspetto negativo. Il parco di ottiche FE è molto ristretto e mancano sia gli zoom più gettonati (24-70mm f/2,8 e 70-200mm f/2,8) che dei fissi relativamente economici. Si possono usare quasi tutte le lenti con adattatori, ma alla fine si perde il vantaggio di un corpo senza specchio e si spendono ancora più soldi. Perché non produrre altre ottiche invece di fare 3 corpi full frame ogni anno? La A7 II è quella “intermedia”, la più equilibrata del trio, mentre per massima risoluzione e gamma dinamica abbiamo la A7R II e per le sensibilità estreme la A7S II. Equilibrata può anche voler dire né carne, né pesce, in quanto il sensore è sempre buono (non migliorato), ma le due sorelle sono più indicate per usi specialistici. In tutti i casi l’AF continua ad essere un aspetto negativo, perché non ha una velocità sufficiente per lavorarci, specie con luce non ottimale. Lo scatto, poi, è un po’ troppo rumoroso e manca l’otturatore elettronico. Tra gli aspetti negativi ci sono ancora la batteria, che dura troppo poco e non ha un caricatore dedicato, e l’implementazione del Wi-Fi, che non offre possibilità di modificare le impostazioni di scatto. Molto buono il reparto video, sia per il codec XAVC S da 50Mbps che per le opzioni, compresi il profilo S-Log2 e l’uscita video non compressa. Complessivamente merita ancora le 4 stelle, anche se aggiungerei un doppio meno per batteria e parco obiettivi. La stabilizzazione poi, è inutile se usate obiettivi originali già stabilizzati otticamente, mentre è interessante per alcuni fissi e per quelli di terze parti. Continuo però a nutrire dubbi rispetto l’uso esclusivo con adattatori, eccezion fatta per alcuni ambiti specialistici come il video. Tutto sommato è una buona fotocamera, ma va anche ad invecchiare precocemente la precedente. La A7 II con il 28-70 f/3,5-5,6 OSS si acquista infatti per 1869€, mentre la A7 con lo stesso obiettivo costa oggi 1300€. Quasi quasi riconsidererei la vecchia…
PRO
Corpo compatto, robusto e tropicalizzato
Buona qualità d’immagine, ma ad alti ISO è superata
Stabilizzazione a 5 assi sul sensore
Buono il mirino elettronico, largo e di qualità
Alta possibilità di personalizzazione
Buone funzionalità video, uscita non compressa e audio in/out
Wi-Fi integrato (vedi contro)
Usabile con molti adattatori per via del ridotto tiraggio
CONTRO
Sviluppo JPG on-camera scadente
Sensore di prossimità non disattivabile e troppo “sensibile” all’attivazione del mirino
Autofocus da migliorare (prendete esempio dalla A6000!)
AF Tracking quasi inutile
Pulsante di registrazione video troppo defilato
Autonomia particolarmente ridotta e con ricarica direttamente dalla fotocamera
Parco obiettivi limitato
Menu complesso e spesso poco intuitivo
Schermo poco articolato e non touchscreen