Si aggiungono piccoli ma importanti tasselli al mosaico dei rumor pubblicati da Mark Gurman sui più prossimi innesti nelle famiglie iPhone e iPad. Dei nuovi dispositivi potremmo saper già molte cose: il 5se, dove la “e” risulta significare enhanced, sarà una versione da 4″ dell’iPhone 6s fatta eccezione per l’assenza del 3D Touch; l’iPad Air 3 invece riprenderà in un formato ridotto le principali caratteristiche del fratellone Pro, incluso lo Smart Connector, e includerà per la prima volta nei tablet Apple il flash per la fotocamera posteriore. Anche la data di presentazione non sembra essere un mistero, ovvero il 15 marzo. Due le domande rimanenti, quindi. Quali saranno i prezzi? Quanto tempo dopo gli annunci entreranno in vendita? Alla prima l’articolista di 9to5Mac prosegue a non sbilanciarsi, mentre alla seconda fornisce una potenziale risposta molto sorprendente.
Se le sue fonti si riveleranno ancora una volta sul pezzo, i potenziali acquirenti dovranno attendere solo i tre giorni successivi al keynote. Venerdì 18 marzo sarebbe infatti la data di commercializzazione scelta per entrambi i dispositivi. La conseguenza più prevedibile di un periodo così ridotto si vedrà nell’assenza dei preordini. Una scelta curiosa, ma non priva di precedenti: basti pensare all’iPad mini di quarta generazione che è stato messo in vendita subito dopo l’evento del 9 settembre 2015 in cui ha visto l’ufficialità nel minuto scarso di palcoscenico concessogli. Questa rappresenta perlopiù una novità lato iPhone, dove almeno più di una settimana trascorreva tra presentazione e disponibilità effettiva. Per quanto Apple naturalmente negherebbe con forza una tale ipotesi, diventerebbe plausibile pensare a una voluta carenza di hype, per un prodotto complementare a quelli già presenti senza avere proprie peculiarità uniche. Ulteriore attesa non occorrerebbe né tantomeno la meriterebbe chi lo ha aspettato a lungo con pazienza, nella speranza che il formato piccolo non vedesse la fine col 5s. A questo punto mancherebbero davvero i soli prezzi, e non è detto che Gurman si giochi tale carta tra alcune settimane, con l’approssimarsi del keynote. Chissà, infine, se con l’occasione Tim Cook terrà fede alla sua promessa fatta durante la mattinata in Bocconi dello scorso novembre, ossia di portare l’Italia tra i paesi di prima fascia per i rilasci. Forse questa è l’unica incognita che ci rimarrà fino alla fatidica data.