Tra le novità del futuribile iPhone 7, quella che ha destato maggior clamore – nonché generato più panico e flame nelle discussioni online – è sicuramente quella relativa all’ingresso per le cuffie. Lo standard che usiamo attualmente risale nientedimeno che al 1964, anno in cui in USA si manifestava contro la guerra in Vietnam, le torri gemelle non erano ancora state costruite e il computer più all’avanguardia era il System/360 di IBM. Mezzo secolo fa, giusto per darvi un’idea. Ci voleva Apple per porre fine alla cinquantennale egemonia del connettore jack da 3,5mm?
Quali sarebbero le ragioni per abbandonare uno standard così longevo? Diminuire lo spessore, aumentare l’impermeabilità, e sfruttare le potenzialità della porta Lightning per fornire nella scatola un paio di cuffie con un sistema avanzato di cancellazione dei rumori esterni. Ecco, proprio su quest’ultimo punto c’è la cattiva notizia: secondo le fonti riportate da MacRumors, l’iPhone 7 verrà distribuito con delle cuffie Lightning che avranno soltanto il “potenziale” per una tecnologia del genere che però sarà introdotta l’anno successivo con il 7s. Ci troviamo chiaramente all’incrocio tra Via della Speculazione e Piazza dei Rumor Prematuri, arrivando anche soltanto a nominare un device che sarà in vendita tra quasi due anni. Parlando di rumor, sembra che Apple stia preparando una soluzione Bluetooth completamente wireless, con due auricolari separati.
Apple è sempre stata un’azienda all’avanguardia, si è raramente fatta scrupoli nell’abbandonare standard storici come il floppy, il lettore ottico, il supporto a Flash, e forse ora il connettore jack su smartphone. All’appello manca soltanto il disco rigido magnetico, che invece continua imperterrito a presentarsi come configurazione base nei nuovi Mac.