Il “Tick-Tock” di Intel sta per diventare storia passata

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Tutto può cambiare al mondo, anche cose che si danno ormai per consuete, immutabili. Nell’informatica, una costante era sinora stata il ciclo “Tick-Tock” di Intel. Dietro a questo nickname commerciale vi è una strategia tecnica precisa: la fase “Tick” si basa su un’architettura di CPU già a disposizione e concentra perlopiù le sue attenzioni sul perfezionamento del processo produttivo. Ad essa segue poi la fase “Tock”, dove invece vengono introdotti cambiamenti più profondi grazie a un’architettura di nuova generazione. Si passa ancora a “Tick” e così via; sino ad oggi questo metodo ha retto perfettamente, dando così maggiori certezze sia a Intel sia agli stessi utenti (quantomeno quelli più smaliziati), che possono orientarsi meglio in fase d’acquisto. Adesso tutto sta cambiando, il ciclo non è più sostenibile, richiedendo una programmazione a maggiore termine. Come riporta AnandTech, l’evoluzione del “Tick-Tock” sembra essere già pronta.

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Nell’ultimo report annuale destinato agli investitori, si evince come l’azienda di Santa Clara intenda aggiungere una terza fase, prolungando a tutti gli effetti il ciclo vitale delle architetture. “Process-Architecture-Optimization”, questo è il nome del nuovo ciclo: i primi due riprendono il vecchio modello come l’avevamo conosciuto, ovvero nuovo processo produttivo prima e nuova architettura a seguire, mentre il terzo step è la vera novità, perfezionando quanto introdotto sul mercato nell’anno precedente. In questo senso, va a togliere tali responsabilità alla fase “Process”, che può concentrarsi in maniera quasi esclusiva sulle migliorie in fabbrica avendo già CPU tecnicamente mature sotto ogni aspetto.

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Ciò avrà secondo Intel ripercussioni positive pure sul mercato, con un mantenimento più prolungato nel tempo delle prestazioni dei dispositivi, fattore apprezzato soprattutto in ambito aziendale dove non c’è la corsa all’ultimo grido. L’arrivo annuale di nuovi prodotti lato consumer non dovrebbe subire particolari ripercussioni, anche se indubbiamente nei periodi intermedi come “Process” e “Optimization” i produttori dovranno spingere su altri fattori rispetto ai processori per dare adeguate differenze generazionali che spronino le vendite. Il primo esempio della nuova strategia è già in arrivo: i piani di successione per Skylake sono infatti cambiati, con l’architettura del 2015 che quest’anno verrà seguita dalla fase di ottimizzazione denominata Kaby Lake e nel 2017 da Cannonlake che ridurrà il processo produttivo da 14 a 10 nm. Solo fra due anni si potrà dunque rivedere un’evoluzione di rilievo. Vedremo se il ciclo a tre fasi darà effettivamente i suoi frutti oppure, vuoi per la concorrenza su ARM vuoi perché lo richiede proprio il contesto, occorrerà in futuro rispolverare il buon vecchio “Tick-Tock”.

Prima di concludere, anche se in forte ritardo ci sembra doveroso dare un ultimo saluto a una grande figura come Andrew Grove, ex-CEO nonché uno dei primissimi impiegati di Intel, scomparso due giorni fa all’età di 79 anni. Una persona a pieno titolo nella storia dell’informatica, tra coloro che hanno avuto un ruolo fondamentale per farci arrivare ai dispositivi che utilizziamo quotidianamente. Fu inoltre un idolo per Steve Jobs, al punto che chiese consiglio proprio a Grove prima di decidere di ritornare in Apple. Grazie di tutto e riposa in pace, Andy.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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