Recensione: Dell UP3216Q, un gigante in 4K per la fotografia

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Alcune settimane fa mi sono deciso a separarmi dal mio amato LED Cinema Display 27″. Lo usavo ormai da diversi anni, dai tempi del mio primo Mac Pro passando per diversi portatili e poi, infine, al Mac Pro 2013. Non aveva le USB 3.0, come non le ha nemmeno l’ultimo Thunderbolt Display, ma il pannello era di buona qualità e la risoluzione (2560 x 1440) più che sufficiente. Un problema di questi schermi è la superficie frontale lucida, ma con un’attento posizionamento delle sorgenti di luce l’avevo completamente scongiurato. Tra i vantaggi, invece, webcam e casse integrate. Non di qualità eccelsa, va detto, ma sicuramente sufficienti per un uso da ufficio e molto comodi per l’assenza di fili e la spesa risparmiata per accessori esterni. Inoltre che qualità costruttiva e che design! Veramente eccellenti e perfettamente in grado di resistere alla prova del tempo. Se vi state chiedendo perché l’ho cambiato, sappiate che non ha nulla a che vedere con le USB 3.0, la Thunderbolt o il vetro frontale, è stata solo una questione di risoluzione. È ormai da tempo che possiedo solo dispositivi con display Retina e iniziavo a vedere le immagini su questo display quasi sgranate. Inoltre la fame di 4K si faceva sentire, anche perché per i TV di casa sono fermo (volutamente) al FullHD e non potevo provare alcune novità tecnologiche (nonché anche le GPU dei portatili). Dopo diverse analisi ho escluso quasi tutti gli schermi Samsung, poco adatti all’uso professionale in ambito grafico, e quelli di LG, che puntano alle alte risoluzioni wide ma senza possibilità di impiego con HiDPI. Sono infine approdato su una vecchia conoscenza: Dell. I suoi monitor da ufficio sono molto apprezzati, con dei top di gamma che si avvicinano (ma senza arrivarci) alla qualità di brand come Eizo e LaCie, con meno funzionalità specifiche per l’imaging e la prestampa ma un prezzo nettamente inferiore. Visto che ormai mi sono allontanato dal mondo tipografico non mi sono posto il problema e sono andato su un 27″ 4K di Dell dal prezzo abbordabile, il P2715Q.

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Dopo averlo ricevuto ho effettuato una calibrazione con il mio Spyder 4, ottenendo un risultato piuttosto soddisfacente. Gli ho associato la webcam Logitech HD Pro C920 ed ho voluto provare anche la SoundBar Dell AC-511, fatta apposta per agganciarsi alla sua base. La prima mi ha convinto abbastanza, credo sia una delle migliori in commercio tra le compatibili con Mac, la seconda l’ho restituita la settimana scorso (santo Amazon). Oltre ad emettere un suono piatto e poco convincente, si scollegava spesso senza motivo e mi costringeva a riavviare il computer per farla funzionare nuovamente.

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Anche il monitor presentava un piccolo difetto d’uso: quando il computer lo disattivava, in base alle impostazioni nelle Preferenze di Sistema, questo si spegneva e non si riaccendeva più fino al successivo riavvio. Questo problema, però, pare sia riconducibile alla gestione del Mac, ma l’ho evitato semplicemente non usando più quella funzione e spegnendo manualmente lo schermo quando necessario (ora che mi ci sono abituato è forse anche più comodo). Il display è stato riconosciuto immediatamente per l’uso nelle modalità HiDPI, per cui potevo avere il FullHD in modalità Retina, oppure le altre risoluzioni simulate superiori, fino ad arrivare al 4K nativo. Io l’ho adoperato principalmente con l’equivalente dell’originale 2560 x 1440 che avevo già sul Cinema Display e, pur non avendo un rapporto esatto di 2x, la resa era nettamente superiore a quella dello schermo Apple. Ne parlo al passato perché anche questo schermo è stato poi oggetto di un reso, in quanto ho realizzato che sulla scrivania non potevo usare due display per il montaggio video (mi serve uno spazio sempre libero per lavorare sull’hardware e per le foto) e i 27″ iniziavano a starmi stretti. Ho quindi tirato la cinghia e sono passato al modello da 32″, ovvero il Dell UP3216Q (sempre 4K).

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Le differenza in termini di superficie si è rivelata davvero notevole, perché si tratta di quasi 5″ in più (in realtà è un 31,5), che si traducono in una diagonale più lunga di 12cm. L’upgrade ha portato anche alcuni vantaggi secondari, come la base in metallo invece che in plastica. Esteticamente non si direbbe, ma la maggiore qualità è nettamente percepibile. C’è solo una cosa che manca, ovvero la possibilità di usarlo in verticale, ma onestamente non mi è utile in nessuna occasione (anche perché con la mole di cavi e connessioni non riuscivo a ruotarlo comodamente).

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Sul retro del piedistallo si trova una apertura in cui far passare i cavi – tutti in dotazione – mentre le connessioni comprendono alimentazione, ingresso HDMI (MHL), ingresso DisplayPort, ingresso mini DiplayPort, connessione USB al computer e 4 USB 3.0. Una di queste è separata dal gruppo, in quanto l’area scavata si chiude con coperchio e non si ha più un accesso comodo, per cui è utile che almeno una USB 3.0 sia facilmente raggiungibile. A livello estetico si notano diversi particolari meglio rifiniti nella variante da 32″, compresi i tasti che sono a sfioramento e non fisici. Questi sono molto reattivi e il menu, anche qui più completo, presenta la possibilità di personalizzare 3 accessi rapidi. Io li ho usati per cambiare il profilo cromatico, selezionare una diversa sorgente ed attivare le funzioni PIP e PBP (non presenti nel 27″).

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Il Dell UP3216Q arriva calibrato con una serie di preset (Standard, Multimedia, Movie, Game, Paper), la possibilità di selezionare manualmente una temperatura in gradi Kelvin, uno slot libero personalizzabile dall’utente e vari spazi colore: Adobe RGB, sRGB, DCI-P3, REC709, CAL 1 e CAL 2. Out of the box è già usabile, ma per ottenere il massimo è opportuna una calibrazione con strumenti dedicati. Quello proposto in accoppiata è il colorimetro X-Rite i1Display Pro, con il quale si può usare anche il software in dotazione, ma inizialmente non l’ho comprato avendo già uno Spyder 4 Elite.

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Essendoci diverse possibilità di calibrazione ho eseguito decine di test, ma il risultato migliore l’ho ottenuto effettuando una calibrazione partendo dallo spazio colore Adobe RGB. Con questa combinazione la copertura massima dell’sRGB è stata del 95% (era il 100% con il LED Cinema Display), 85% di NTSC (contro il 74% dello schermo Apple) e 91% di Adobe RGB (solo 79% con il precedente).

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Partendo da uno spazio standard, da una temperatura specifica o da sRGB le cose non sono migliorate, ma ritengo che il problema sia della non perfetta operatività del mio Spyder 4 Elite. Ho infatti maturato la convinzione che quest’ultimo non dia risultati ottimali ed ho deciso proprio oggi di provare quello di X-Rite (vi farò sapere più avanti). I dati dichiarati da Dell rimangono superiori (99.5% di Adobe RGB e 100% sRGB) ma queste variazioni potrebbero anche essere fisiologiche.

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Ormai sto utilizzando questo schermo da diverse settimane e per un po’ l’ho affiancato anche al precedente. All’inizio i 32″ mi sembrano tantissimi, bisogna girare la testa per andare da un angolo all’altro, tuttavia il vantaggio che ho trovato nell’uso quotidiano è stato immenso. Certo con Final Cut Pro X o Premiere Pro sono più comodi due schermi, anche se più piccoli, ma non ho lo spazio sufficiente a disposizione. Con questo schermo riesco a lavorare alla risoluzione equivalente a 3008 x 1692 pixel con una qualità percepita elevatissima, oppure passare al 4K se ho bisogno del maggiore spazio o al FullHD per la resa ottimale nella lettura o nella navigazione. Difficilmente riuscirei a tornare indietro, anche se la voglia di un secondo schermo per l’anteprima video ritorna prepotente durante i montaggi.

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Le funzioni accessorie le ho usate pochissimo, giusto per testarle nei primi giorni. Con la PBP, ovvero due schermi affiancati, ho avuto la difficoltà di non riuscire ad impostare una risoluzione “stretta” dal Mac, quindi l’immagine risulta schiacciata, mentre il PIP si può usare facilmente, avendo un secondo input in una finestrella con dimensione e posizione personalizzabile.

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Il pannello possiede una uniformità sufficiente ed un’ottima visibilità laterale fino a circa 35°. Oltre questi scende la luminosità, ma i colori rimangono coerenti anche a 170°. Una cosa un po’ fastidiosa da gestire con uno schermo con un gamut così elevato, è la resa delle immagini su browser. Mentre Safari valuta ottimamente il profilo colore, questo non succede con Chrome. In questo periodo, infatti, ho sempre difficoltà quando pubblico le foto per le recensioni, in quanto sul browser di Google si vedono più sature e contrastate rispetto a come io le lavoro in Photoshop. E questo a prescindere dal fatto che io integri o meno il profilo colore nel JPG. Il browser di Apple è evidentemente progettato con maggior cura in tal senso, ma il punto è che avere uno schermo con cui si visualizzano i colori meglio rispetto a quanto possano fare la maggior parte degli utenti, può essere un’arma a doppio taglio quando si lavora per il web. In tutti i casi i vantaggi che ho nella lavorazione fotografica sono notevoli, arrivando ad una copertura Adobe RGB molto elevata (impostando allo stesso modo la fotocamera si ottiene la massima profondità colore).

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Conclusione

Il Dell UP3216Q è un monitor di ottima qualità. Offre una visione ampia ed uno spazio di lavoro incredibile, supportando pienamente anche le modalità HiDPI del Mac. Ha una struttura ben realizzata, connessioni complete ed un controllo semplice con i pulsanti frontali. Diverse opzioni di configurazione, una pre-calibratura tutto sommato decente ed un pannello LCD IPS dalla buona resa. Personalmente ipotizzo che con il colorimetro di X-Rite possa dare il meglio, ma questo ve lo saprò dire solo la prossima settimana. Per il momento non ho raggiunto il 100% di sRGB (anche se 95% è un parente prossimo) e il 91% di Adobe RGB è un valore considerevole. Il prezzo di circa 1000€ su Amazon non è economico, ma la qualità c’è tutta, anche quella costruttiva grazie all’uso di metallo.

PRO
+ Buona qualità costruttiva
+ Schermo enorme (31,5″) e 4K
+ Pre-calibrato con diversi spazi colore
+ Tasti soft touch retroilluminati e menu chiaro (in inglese)
+ Illuminazione abbastanza uniforme
+ HDMI con MHL
+ Funzionalità PIP e PBP
+ Tutti i cavi di connessione sono in dotazione

CONTRO
- Con colorimetri non X-Rite non sembra raggiungere il 100% delle sue possibilità

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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