Era giugno dello scorso anno quando Sony presentava la RX10 Mark II. La rinnovata bridge a largo sensore manteneva lo stesso obiettivo Zeiss equivalente 24-200mm f/2,8 della precedente, ma acquisiva tutte le ultime tecnologie, come il sensore Exmor RS da 1″ e 20MP con DRAM dedicata, il video 4K, l’otturatore da 1/32000 e la raffica da 14fps viste anche nella RX100 Mark IV (recensione).
Neanche un anno dopo ecco arrivare la RX10 III che, questa volta, concentra il cambiamento quasi esclusivamente nell’obiettivo. Non più 24-200mm ma addirittura 24-600mm, con un’apertura piuttosto incredibile di f/2,4-4. È normale un certo disappunto da parte degli acquirenti dell’ancora fresca Mark II, ma Sony non si preoccupa troppo di queste cose anche nel mercato full frame, figurarsi per le bridge (seppure presumer come questa). Piuttosto bisogna entrare nell’ottica di idee che la lineup del colosso giapponese è come un flusso, in cui ogni miglioramento che riescono a raggiungere viene buttato prima possibile sul mercato sfruttando gli chassis preesistenti. La Mark III, in effetti, non va intesa come sostituta della II (che rimarrà sul mercato) ma come un modello nuovo della stessa “famiglia”. Allo stesso modo di come oggi si può comprare una Sony Rx100 prima edizione (peraltro tuttora valida), quando da quasi un anno è stata presentata la quarta.
Quanto alla Rx10 III, il nuovo obiettivo sporge già a 24mm e si estende moltissimo per raggiungere i 600. Pensate che l’operazione con la levetta dello zoom motorizzato impiega ben 5 secondi per andare dal minimo al massimo. Per via dell’eccessiva sporgenza, Sony ha cercato di migliorare ulteriormente la forma e l’ergonomia del grip, ma il layout dei controlli è sostanzialmente immutato.
Una differenza è sul barilotto, che ora possiede due ghiere oltre a quella dell’apertura, una per il fuoco e l’altra per lo zoom. Da sottolineare l’introduzione della funzionalità Zoom Assist, che consente di fare un rapido salto su focali meno estreme al fine di identificare il soggetto che si intendo fotografare (a 600mm non è sempre facile).
Per il resto è la stessa RX10 del 2015, con display inclinabile da 3″ e 1,2 milioni di punti, mirino elettronico con ingrandimento dello 0,7x e 2,4 milioni di punti, medesimi controlli e funzionalità video in 4K e HFR, anche se Sony ha posto l’accento sulla cattura di tipo full pixel readout su 17MP del sensore e senza pixel binning, cosa che dovrebbe garantire un filmato di qualità impressionante dopo il downsampling in 4K. La disponibilità è prevista per aprile ad un prezzo consigliato di 1600€. Come si può notare siamo saliti ancora più in alto rispetto la precedente Mark II, a conferma del fatto che questa in realtà non la sostituisce. Sony intende questa numerazione in modo diverso rispetto quanto non faccia Canon, ad esempio, per cui è sbagliato considerare “vecchia” la precedente, anche se l’istinto sarà chiaramente quello. Inoltre mi rimane il dubbio che il nuovo modello a 200mm non riesca ad offrire gli f/2,8, per cui potrebbe anche avere un piccolo svantaggio in questo senso.