Ha davvero senso associare il nome “Leica” ad uno smartphone?

Nel campo fotografico da qualche anno si insegue la tradizione. Mentre la tecnologia galoppa, lo stile richiama sempre di più il passato, con fotocamere che potrebbero essere facilmente confuse con analogiche. Alcuni brand, però, non hanno mai rinnegato le proprie radici e si sono ritagliati una nicchia grazie ad una produzione rigorosa e classica. Tra questi c’è certamente Leica, un nome che è noto anche a chi di fotografia ci capisce poco o niente. L’azienda tedesca non è certo rimasta immobile di fronte all’avanzare del digitale, ma ha abbracciato la transizione in modo coerente con i propri valori. Non si è tirata indietro di fronte a collaborazioni esterne, come quella con Panasonic che ha contribuito a portare maggiore qualità negli obiettivi per il Micro Quattro Terzi, ma di certo non mi aspettavo di vedere questo marchio su uno smartphone. Eppure Huawei e Leica hanno firmato un accordo lo scorso febbraio, definito come una partnership con finalità a lungo termine. Il primo frutto di questo abbinamento dovrebbe vedere la luce in questi giorni, più precisamente il 6 aprile, data in cui è previsto l’annuncio del nuovo top di gamma P9. Non è la prima volta che un nome prestigioso appare su uno smartphone, infatti è stata Zeiss a firmare per prima gli obiettivi di alcuni Nokia e poi dei Sony, azienda con la quale collabora anche nel settore fotocamere. Leica, però, ha un’immagine ancora più austera e non avrei mai immaginato di vedere il suo nome spiattellato sulla scocca di uno smartphone cinese. Ma anche il nome Huawei ha un certo peso, sicuramente non storico come quello Leica, ma conosciuto globalmente e con una buona fama totalmente meritata.

Huawei-P9-rear

Pocketnow ha pubblicato oggi quella che dovrebbe essere la prima immagine ufficiale del nuovo Huawei P9, dove notiamo due moduli fotografici e la scritta: Leica Summarit H 1:2.2/27. In pratica uno dei due obiettivi – o forse entrambi – sarà un 27mm equivalente f/2,2 con lenti asferiche e, a quanto pare, dotato anche di stabilizzazione ottica. Rimane il dubbio sulla funzione e le specifiche del secondo modulo, che alcuni ipotizzano essere basato su un sensore monocromatico. L’istinto mi porterebbe a bocciare immediatamente l’idea, soprattutto se i risultati dovessero essere identici a quelli a colori ma senza colori. Tuttavia l’assenza del pattern bayer potrebbe essere una mossa azzardata ma vincente in termini di qualità, dato che è potenzialmente in grado di regalarci immagini più pulite con poca luce. Nella Leica M-Monochrom il vantaggio diventa meno evidente avendo a che fare con un sensore full frame, ma con uno smartphone anche uno stop in più nel rapporto segnale/rumore potrebbe fare la differenza. D’altro canto mi risulta difficile immaginare come un prodotto di largo consumo come uno smartphone, la cui fotocamera viene usata in media con superficialità e nessuna competenza di base, possa sposarsi con un punto di vista così squisitamente tecnico. Ciò non significa che l’idea sia da bocciare, anche perché avendo sempre la possibilità della foto a colori la scelta del bianco e nero diventerebbe semplice come l’applicazione di un filtro, con maggiori potenzialità (almeno sulla carta) in termini di resa. Ovviamente sono solo speculazioni al momento e prima di due giorni non avremo risposte certe, ma la curiosità è tanta. Abbiamo visto di recente LG usare due moduli nel suo G5, ma in quel caso si è optato per due focali diverse, così da offrirne una da usare allday e un’altra ultra-grandangolare per alcune specifiche occasioni. Non sembra però questo il caso del P9, in quanto la sigla sul dorso fa riferimento ad un singolo obiettivo. Questo importante dettaglio potrebbe portare a due conclusioni: la prima confermerebbe la possibilità del b/n (per cui stessa foto ma senza colori con il secondo modulo), la seconda sarebbe invece quella del 3D. Tuttavia questa tecnologia non sta certamente vivendo un periodo roseo ultimamente, con i produttori di TV che tendono ad eliminarla anche dalla loro fascia media, e l’ultimo esperimento che ricordo nel mondo degli smartphone (HTC EVO 3D) fu poco apprezzato dal mercato. Avendo apprezzato molto il P8 e conoscendo la qualità di Leica, sono comunque molto ansioso di saperne di più.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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