Recensione: Think Tank Retrospective 30 Leather, una borsa senza tempo

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Ho provato diverse borse fotografiche nel corso del tempo, ma c’è un marchio che è indubbiamente tra i miei preferiti. Lo dimostra il fatto che di Think Tank io abbia al momento ben 6 prodotti, ognuno con specifiche caratteristiche, capienza e dimensioni. L’ultimo che ho voluto testare è la Retrospective 30 Leather, che fa parte di una linea che adoro e che posseggo già nelle versioni 5 e 7 Pinestone.

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La 30 è chiaramente la più grande, ma questo modello è caratterizzato anche dalla presenza di vera pelle, quella profumata per intenderci. Tale caratteristica non fa altro che accentuare la stile vintage del prodotto ed impreziosirlo ulteriormente. Dal punto di vista strutturale, però, non è dissimile dalle più piccole ed è il motivo che mi ha portato a sceglierla. Mi sono infatti trovato molto bene con le altre due, ma non sono adatte nel momento in cui devo portare con me molta attrezzatura.

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La pelle è di colore marrone, così come alcuni altri elementi, tra cui il passamano, la spalliera e la chiusura. Il resto della struttura è più chiara, ma sempre in tinta, con un materiale davvero molto spesso e robusto. È una delle cose che preferisco di più delle Retrospective, perché si ha la certezza che i prodotti all’interno siano assolutamente ben protetti. La pelle, invece, non è spessa come mi aspettavo, ma ha un bel trattamento invecchiato che quasi migliora con il tempo. Ormai la uso da 6 mesi e posso garantire che resiste davvero a tutto e i piccoli segni di usura sulla pelle le hanno dato un tocco ancora più genuino.

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L’apertura con doppio velcro è robustissima, ma vi è anche un gancio per maggiore sicurezza. Le due ampie strisce a strappo possono essere ripiegate su stesse per isolarle, nel caso in cui si debba aprire e chiudere continuamente la borsa e non si possa fare rumore (molto utile in chiesa, ad esempio). Sul fronte si trova un ampio vano a soffietto, utile per trasportare elementi di diversa forma e dimensione. All’interno di questo è situata una copertura impermeabile, ripiegata in una pochette e sempre pronta all’uso qualora le condizioni meteo fossero avverse. Se non se ne sentisse il bisogno, si può anche rimuovere e mettere da parte, così da avere tutto lo spazio disponibile.

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L’alloggiamento principale è molto ampio e misura circa 38 x 14 x 21 cm in condizioni “normali”. Tuttavia la struttura non è rigida, quindi si può caricare anche oltre. Tutto lo spazio è sostanzialmente aperto, con un’ottima imbottitura alla base, ma vi sono 4 separatori amovibili a tutt’altezza e 3 più corti aggiuntivi. Inoltre quelli più grandi si possono ripiegare nella parte alta, così da offrire miglior riparo a ciò che sta in basso e supporto a quel che si posiziona al di sopra. Le combinazioni possibili sono praticamente infinite e i separatori sono abbastanza rigidi e coperti da uno strato imbottito.

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Ai due lati, sempre internamente, si trovano due piccole sacche, in cui si possono riporre oggetti di piccole dimensioni che devono rimanere ben protetti. Non si vedono in foto e sono anche difficili da localizzare sotto le due alette che le coprono, infatti le uso per gli oggetti piccoli ma importanti, come le chiavi della macchina. In questa zona vi sono anche una zip sottile sullo schienale ed una seconda tasca frontale, elementi comuni a tutte le Retrospective. A quest’ultima si accede tramite un’area in velcro sotto il logo Think Tank ed ha la caratteristica di essere disseminata da scomparti utili a contenere diversa minuteria. Filtri, penne, pendrive, memorie, io ci tengo anche un Lastolite Ezybalance 30.

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Sul retro della borsa, impreziosito da un inserto in pelle su cui è inciso il logo Think Tank, vi è un vano ampio per un computer portatile. Parliamo di circa 37 x 21,5 cm, in cui entra tranquillamente il MacBook Pro 13″. Personalmente l’ho usato con l’iPad Pro 12,9″, che è il dispositivo portatile più grande attualmente in mio possesso, e con la custodia + tastiera Logitech CREATE calza un po’ stretto. La cerniera si chiude, ma con un po’ di fatica.

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Sui due lati esterni, si trovano anche due tasche aggiuntive, in cui riporre oggetti da raggiungere rapidamente o che si deve appoggiare per qualche istante. Non sono molto grandi, ma vi entrano accessori come un flash o un piccolo treppiedi. In alcuni casi vi ho riposto anche i tappi copriobiettivi, che non so mai dove mettere per essere sicuro di ritrovarli.

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Il passante che si trova sopra la borsa va da un estremo all’altro e funge da maniglia. La soluzione è insolita ma è resa necessaria, perché se fosse attaccata alla copertura in pelle rischieremmo l’apertura durante il trasporto. In realtà non ci sono particolari svantaggi, se non che bisogna mantenerla un po’ larga e non è comoda come una maniglia corta.

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La tracolla è uno degli elementi di forza di questa borsa nonché una delle migliori che io abbia mai provato. Non solo è larga, spessa e robusta, ma l’elemento che si appoggia alla spalla è ampio, rigido e al tempo stesso morbido addosso. Nella parta interno si trovano inserti anti scivolo, mentre all’esterno vi è l’elegante pelle. Insomma, è bello e comodo, di meglio non si potrebbe chiedere.

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La quantità di attrezzatura alloggiabile in questa borsa lascia allibiti. Ci si può mettere l’essenziale e rimanere leggeri, oppure arrivare a caricarla tantissimo come fatto qui sopra, rimanendo comunque agevole da trasportare (anche se ovviamente il peso si farà sentire). Tutto sta nel trovare la giusta disposizione, cosa resa piuttosto semplice dalla grande quantità di separatori. Io sono riuscito a mettere una 5D Mark III con Z-Finder Pro e 24-105L, 70-200L, 16-36L, 35 f/2 IS, Sigma 24 Art. Nella tasca frontale, oltre alla copertura antipioggia, il caricatore con 2 batterie aggiuntive e il faretto LED Yongnuo YN-300 con i suoi accessori. Sparsi nelle tasche piccole anche delle penne, biglietti da visita, pendrive, adattatori Lightning e l’Ezybalance di cui ho già parlato, mentre sul retro l’iPad Pro 12,9″.

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Conclusione

La Retrospective 30 Leather di Think Tank è una borsa senza tempo, una di quelle che si può considerare tranquillamente un investimento. In effetti costa, circa 250€, ma fin da principio si ha l’impressione di vedere quel che si è pagato. Di certo il prestigio del marchio incide anche sul prezzo, ma la sostanza c’è tutta e non è solo bella da vedere. La sua essenza è tutta nella qualità dei materiali e della struttura, tralasciando elementi hi-tech in favore di soluzioni semplici ma efficaci. È grande ma non troppo ingombrante, capiente e sostenibile anche a pieno carico per via di una tracolla ottima. La classica borsa che compri oggi e che ti accompagna per tutta la vita, riportando qualche segno di invecchiamento pur mantenendo il suo fascino. Bella.

PRO
+ Struttura davvero molto robusta
+ Imbottiture ottime
+ Molto capiente
+ Spazio riconfigurabile a piacimento
+ Vano per portatile fino a 13″
+ Tracolla davvero ottima
+ Dotata di copertura impermeabile
+ Design ricercato e senza tempo
+ Impreziosita da diversi elementi in morbida pelle
+ Tanti scompartimenti per ogni esigenza

CONTRO
- Avrei gradito uno spessore maggiore della pelle
- La maniglia non è comodissima

DA CONSIDERARE
| Il prezzo è elevato, ma la qualità c’è tutta

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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