E se i prossimi Thunderbolt Display avessero un loro chip grafico?

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Ieri sera parlavamo delle scorte sempre più assottigliate dei Thunderbolt Display, importanti indizi su un potenziale rinnovamento, che non avviene addirittura dal 2011. Non è accaduto come per i MacBook lo scorso aprile, quando nel giro di poche ore si passò dai rumor alla realtà, tuttavia le voci iniziano a farsi più insistenti. Benché la partenza di Mark Gurman verso altri lidi abbia certamente rappresentato un duro colpo per 9to5Mac, la vita va avanti e rimangono loro altre fonti disponibili a dare preziosi dettagli. Ed è qui che entra in gioco la domanda del titolo.

thunderbolt

Stando agli spifferi raccolti proprio da 9to5Mac, emergono due eventualità molto interessanti. La prima si potrebbe dire sia quasi ovvia: sarebbe previsto un pannello con risoluzione 5K e gamma di colori P3, in linea con gli iMac Retina. È la seconda che invece invita a maggiori approfondimenti: la nuova generazione di display includerebbe anche un chip grafico dedicato. L’idea di base non è male, se consideriamo che esistono già prodotti di simile concezione e soprattutto da anni lato software si sa come gestire il passaggio tra chip integrato e discreto. Chi spesso collega i MacBook a schermi secondari potrebbe beneficiare da tale scelta progettuale, vuoi per specifiche esigenze lavorative, vuoi, più semplicemente, per giocare a titoli esigenti dal punto di vista dell’hardware. Inoltre, permetterebbe una via di aggiornamento per i Mac più attempati e impossibilitati alla sostituzione della GPU al loro interno nonché a chi divide il tetto di spesa tra computer e display, potendo prediligere per il primo anche un modello meno carrozzato di base sul piano grafico.

Ci sarebbero comunque aspetti da considerare in entrambi i casi. Iniziamo dal più evidente, ossia i ricambi generazionali. Se davvero disporrà di una propria scheda grafica, lasciare in futuro per tanti anni il Thunderbolt Display senza periodici interventi non sarà solo impensabile, ma proprio inaccettabile. AMD e nVidia rinnovano le loro proposte di anno in anno, rendendo obsoleto ciò che il giorno prima era il top. Se poi si considera che pure molti degli stessi Mac sono sottoposti a refresh annuali, l’inclusione degli schermi in questo ciclo è necessaria. Occorrerà poi trovare un equilibrio tecnico/commerciale tra le GPU nei Mac e quelle nei display. Se Apple punterà a rendere ultrasottili anche i MacBook Pro, bisognerà prepararsi a sacrificare la configurazione top con Radeon/GeForce? Non nascondiamoci su vane ipotesi di riduzione dei prezzi: sarebbe a tutti gli effetti un aumento per l’utente, che al portatile dovrebbe aggiungerci pure il Thunderbolt Display. La speranza più benevola è che rimanga l’opzione con GPU discreta e lo schermo esterno disponga di un modello superiore, che sostituisce o si abbina all’altro nell’elaborazione.

Varrebbe la pena una presentazione alla WWDC 2016? Benché sia prettamente dedicata al software, gli annunci di novità per i prodotti fisici non sono rari. Inoltre, come osserva 9to5Mac, un tale gingillo potrebbe essere molto gradito alla platea tecnica di questi eventi, creando nel caso la giusta attesa per un debutto sugli scaffali qualche mese dopo; se la storia è di buon insegnamento, abbiamo già visto lo stesso copione nel 2013 col Mac Pro nero. Sperando che, appunto, poi non segua lo stesso totale disinteresse post-rilascio da parte dell’azienda.

AGGIORNAMENTO 02/06/2016 21.00: Niente GPU per i prossimi Thunderbolt Display, anzi, nessun nuovo schermo è previsto per la WWDC 2016. 9to5Mac ha pubblicato da poco un articolo integrativo per correggere il precedente tiro, affermando inoltre che secondo altre fonti consultate sull’argomento il keynote inaugurale della conferenza per sviluppatori non vedrà hardware in generale.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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