Svelato APFS, il File System per tutti i prodotti Apple dal 2017

Sono ormai diversi anni che si sottolinea l’anzianità di HFS+, il file system utilizzato da Apple per i suoi Mac. L’attesa per un degno erede sembra essere prossima al termine dal momento che uno degli appuntamenti della WWDC 2016 è dedicato ad introdurre il nuovo APFS.

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Ne dà notizia 9to5mac, perché Tim Cook e soci lo hanno stranamente ignorato nel keynote inaugurale dell’evento. Probabilmente il motivo è che l’Apple File System è ancora acerbo e il suo arrivo è previsto nel 2017, anno in cui ci sarà un nuovo macOS ed il palco della prossima WWDC per parlarne. APFS non sarà solo alla base dei computer Apple ma è progettato per essere completamente scalabile ed equipaggerà tutti i dispositivi, dall’Apple Watch al Mac Pro. Inoltre nasce già ottimizzato per le memorie flash/SSD e con un forte accento sulla sicurezza e la crittografia dei dati. Le premesse sono ottime, ma lo stato attuale dei lavori è ancora piuttosto arretrato, in quanto un disco APFS ha i seguenti limiti:

  • Non si può usare come unità di avvio
  • I volumi sono necessariamente case-sensitive
  • Non supporta Time Machine
  • Non può essere criptato con FileVault
  • Non supporta Fusione Drive

Tra le varie caratteristiche che contraddistinguono il nuovo Apple File System troviamo il supporto ai 64-bit, protezione dai crash, TRIM asincrono, attributi estesi, crittografia nativa con AES-XTS o AES-CBC. I dettagli sono ancora un po’ vaghi, ma dopo gli incontri della WWDC dovremmo avere informazioni molto più specifiche. Per il momento ricordiamo che HFS ha ben 30 anni di vita ed è nato nell’era in cui il sistema operativo girava su un Floppy Disk. Si può dunque facilmente capire l’importanza di un nuovo File System adeguato alle tecnologie odierne e che possa reggere anche quelle del prossimo futuro.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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