Nel rapido passaggio dal desktop al mobile, molti assetti sono cambiati e diverse aziende hanno dovuto riformulare i propri piani. Tra quelle che ci hanno rimesso di più ci sono certamente Intel e Microsoft, entrambe leader di un mondo in costante declino. Il chipmaker di Santa Clara ha provato a resistere alla cavalcata degli ARM con gli Atom, ma solo pochi produttori li hanno adottati e il rapporto prezzo/prestazioni non è stato affatto convincente. L’azienda ha così deciso di puntare alla IoT e di abbandonare i processori x86 destinati al mobile. Ma questo non vuol dire che starà in disparte a guardare.
È stato oggi reso noto da Bloomberg un accordo con ARM, che consentirà ad Intel di usare la loro tecnologia nelle proprie fabbriche. L’obiettivo è quello di sfruttare il processo produttivo a 10 nm per creare i migliori processori destinati a dispositivi mobili, che siano smartphone, tablet o altro. Intel non è dunque intenzionata a realizzarli a proprio marchio, almeno non nel breve periodo, ma di produrre per terzi. L’azienda ha già reso nota una partnership con LG (ma il comunicato ora risulta irraggiungibile), tuttavia Apple potrebbe essere la candidata ideale per i suoi chip Ax. I rumor suggeriscono che a Cupertino si siano già presi accordi con TSMC per gli A11 che saranno prodotti a 10 nm nel 2017, ma è ancora troppo presto per gettare la spugna. Intel potrebbe infatti offrire un accordo migliore e garantire maggiore scalabilità, se non per il 2017 magari per i successivi A12 dell’anno successivo.