Craig Federighi spiega una delle principali differenze tra Night Shift e il software f.lux

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Una delle poche feature che ho a lungo invidiato agli utenti Android, sebbene non sia presente su tutti i dispositivi dotati di tale sistema operativo, è la possibilità di regolare la temperatura colore del display, facendola virare verso toni più caldi dopo il calar del sole. Per fortuna, Apple ha introdotto questa caratteristica in via nativa su iOS, con la versione 9.3, chiamandola Night Shift. Tuttavia, sul mio Mac, utilizzo questa funzione già da diversi anni, attraverso il comodissimo e gratuito software f.lux, che vi consiglio vivamente di provare. L’applicazione in questione permette di regolare la temperatura colore del display, in base ad un orario stabilito, o in automatico, una volta ottenute le nostre coordinate e quindi le effemeridi di alba e tramonto del sole. Ma una delle sue caratteristiche più interessanti, è quella di disattivarsi in automatico per le applicazioni indicate da noi. Per esempio, io ho scelto che non venisse variata la temperatura colore quando software quali Photoshop o Anteprima fossero in primo piano sullo schermo. Ma f.lux è una validissima app anche per il mondo Android, ed è per questo che ci sono rimasto piuttosto male, quando scoprii la mancanza di una controparte per iOS. Ovviamente, per gli sviluppatori dell’app è stata una scelta obbligata, infatti Apple non ha mai fornito accesso alle API per la regolazione della temperatura colore del display. Ed è così che f.lux è sempre stato utilizzabile solamente su dispositivi jailbroken.

nightshift

Ma qual è la situazione attuale? Sappiamo bene che Apple offre una funzionalità analoga a partire da iOS 9.3. Perché allora non consentire a f.lux di approdare sull’App Store, come valida alternativa alla funzionalità di sistema? È quello che deve essersi chiesto un cliente Apple tedesco che, come riporta 9To5Mac, ha inviato una email direttamente a Craig Federighi, Senior Vice President per il software. In questa, l’utente tedesco, indica che nella funzionalità integrata di Apple, Night Shift, è presente una quantità maggiore di luce blu, rispetto a quanto si può ottenere con f.lux. Pur non aprendo in alcun modo all’arrivo dell’app alternativa sullo Store, Craig Federighi ha risposto fornendo una semplice ma buona ragione, per questa limitazione. Secondo Federighi, i fosfori di colore rosso dell’attuale generazione di display LCD mantengono il loro colore a schermo per un tempo piuttosto lungo e quindi, virando ulteriormente il colore verso toni più caldi, si sarebbe incorso in artefatti di ghosting durante lo scrolling o momenti di concitazione su schermo. C’è da dire poi che un ulteriore viraggio verso i toni caldi sarebbe del tutto eccessivo, anzi, sono solito ad usare Night Shift con la barra spostata a un quarto verso sinistra, ovvero applicando solo circa il 25–30% dello shift consentito. Personalmente, lo trovo un bilanciamento perfetto tra una visualizzazione riposante e una mistificazione dei colori non troppo accentuata da risultare fastidiosa.

Simone Sala

Junior Editor - Appassionato di tecnologia, mi piace analizzarne sia gli aspetti tecnici che i risvolti sociali. Sono curioso per natura e cerco sempre di sperimentare le ultime novità in qualsiasi ambito. Collaboro con SaggiaMente dal 2016.

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