Recensione: Sennheiser HD 630VB, l’audiofilo diventa nomade

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Le Sennheiser HD 630VB sono delle cuffie particolari, originali nel design e nelle caratteristiche, ma con alcune contraddizioni. Non è necessariamente un aspetto negativo, ma è un prodotto difficile da catalogare e che si riferisce ad un target fin troppo specifico. La cosa è evidente già dalla scheda tecnica sul sito del produttore, dove si associa alla parola “audiofilo” una predisposizione all’uso con smartphone e funzioni come i bassi variabili.

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Che siano pensate per l’uso in mobilità è evidente da diverse cose, ad esempio perché si ripiegano ed hanno una custodia da trasporto, oppure per la presenza dei controlli volume e play/pausa all’esterno del padiglione destro e di un microfono sul cavo, destinato alle conversazioni telefoniche. Tutti questi elementi sembrano funzionare indistintamente su iOS ed Android, cosa positiva e piuttosto insolita ad essere sinceri.

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L’estetica è completamente diversa rispetto alla tradizionale serie HD di Sennheiser ed è un po’ strano che non sia stato inserito un disco di gomma blu anche sul padiglione sinistro per ottenere un design simmetrico. Tuttavia si ha il vantaggio di riuscire ad identificare rapidamente il giusto orientamento quando si indossano, cosa che risulta sempre gradita. Dal punto di vista costruttivo sono davvero impressionanti, senza dubbio le cuffie più robuste che io abbia mai visto.

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Sia i padiglioni che l’archetto sono in metallo, con delle giunture fluide che terminano in blocchi pieni che sembrano praticamente indistruttibili. Ovviamente non sono leggere, parliamo di 400 grammi, ma si indossano con comodità grazie ad un archetto ben rivestito e dei padiglioni ampi e morbidi. La pelle è di un blu scuro delicato e non è “vera”, ma lo si capisce solo dalla scheda tecnica perché è gradevolissima al tatto e nell’aspetto.

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Essendo delle cuffie circumaurali chiuse offrono un buon isolamento dall’esterno e si possono usare in ambienti affollati senza che la musica fuoriesca più di tanto. Anche questa è una caratteristica che sembra pensata per la mobilità, tuttavia risultano troppo ingombranti per essere portate in giro. In una borsa ci stanno, a patto di lasciare a casa l’enorme custodia semi-rigida, ma il padiglione è spesso quasi 6cm, per cui risultano troppo vistose e poco aggraziate sul capo.

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Se siamo al chiuso non è affatto un problema, ma ha davvero senso una cuffia per smartphone se poi la usiamo dentro casa? Mentre analizzavo struttura ed ergonomia non potevo fare a meno di pormi domande di questo tipo, ma dal punto di vista della comodità non ho molto da ridire, perché si riescono ad indossare anche per un paio d’ore senza avvertire particolare fastidio, ad eccezione della pesantezza. Una cosa che non mi è affatto piaciuta è il cavo non sostituibile. Questo è un problema bello grosso, sia perché la lunghezza di 1,2m può non essere sufficiente in alcuni ambiti, sia perché si tratta di cuffie molto costose che finiranno inevitabilmente in riparazione non appena il cavo si usurerà.

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Il controllo dei bassi avviene grazie ad una ghiera, disposta sempre sul padiglione destro, la quale va dal minimo al massimo con 7 step. Questi sono serigrafati all’esterno, ma il movimento è fluido, non a scatti. Se impostati al minimo sono fin troppo delicati, ma salendo verso la metà si ottengono dei bassi potenti senza intaccare la qualità di riproduzione. La posizione massima l’ho trovata un po’ eccessiva, ma sicuramente dipende dai gusti e dai brani. In tutti i casi la modulazione è davvero buona, perché si sente un effettivo cambiamento senza che la precisione dell’audio ne risenta.

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Il volume di riproduzione è molto forte con lo smartphone grazie ad una impedenza di 23 Ohm. C’è anche un adattatore 3,5/6,3mm in dotazione, utile per un eventuale uso con un mixer o con un tradizionale Hi-Fi. Si possono collegare ovunque e suonano bene, ma non sono la soluzione ottimale per gli impianti da audiofili per via della ridotta impedenza, confermando una vocazione prettamente nomade.

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La qualità audio è certamente di alto profilo, come ci si aspetta da un prodotto del genere, ma non è facile apprezzarla appieno con lo smartphone se non selezionando una buona sorgente. Ciò non toglie che anche con dei classici MP3/AAC da 256kbps si avverte una notevole differenza rispetto ad una cuffia di categoria inferiore. Oltre a dei buoni bassi, la cui potenza è controllabile dall’utente, ritroviamo un sound neutro e lineare, che fa avvertire chiaramente l’intento originale di una registrazione. Le frequenze alte sono molto dettagliate e precise, pur mantenendo un ottimo controllo a volumi sostenuti ed una timbrica che non risulta mai troppo fredda. Sui medi ho qualche riserva, perché su alcuni brani ho avuto la sensazione che fossero leggermente arretrati, pur senza perdere una risoluzione molto buona. Utilizzandole con un buon DAC, come il Dragonfly RED (recensione), si apprezzano meglio le qualità dinamiche di questo modello e il suono diventa meno piatto, più ricco e coinvolgente.

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Conclusione

Durante tutta il periodo di prova, che in vero è durato oltre un mese, ho sempre avuto pensieri contrastanti sulle HD 630VB, perché mi è risultato piuttosto difficile inquadrarle. Se le si considera come cuffie per audiofili si notano alcuni limiti, ma ne possiedono anche in ottica di mobilità. La sensazione è che Sennheiser abbia creato un ibrido con l’obiettivo di offrire la massima qualità audio possibile con lo smartphone. Può sembrare un po’ una contraddizione vista la sorgente, ma bisogna ammettere che la resa è effettivamente buona. Considerando la fascia di prezzo si potrebbe chiedere qualcosa di più in termini di ampiezza di gamma, ma con un DAC dietro le cose migliorano e il suono diventa anche più coinvolgente. Tra gli innegabili aspetti positivi va considerata l’eccellente costruzione, che però ha anche lo svantaggio di incrementare il peso. Il controllo dei bassi è la caratteristica più intrigante e, onestamente, funziona davvero bene, ma è tutto il progetto a lasciarmi qualche dubbio. In ottica di mobilità sarebbero dovute essere più compatte e leggere, mentre per impianti hi-end sarebbe opportuna un’impedenza maggiore (e un cavo sostituibile). In tutto questo il prezzo di 479€ su Amazon non aiuta, perché sia ha la netta impressione che la spesa non sia bilanciata per la destinazione d’uso. Cosa ben diversa è spendere cifre analoghe, magari anche superiori, per un prodotto puro per audiofili o per uno destinato alla vera mobilità, essendo più leggero e magari anche senza fili. Da una parte c’è la qualità assoluta, dall’altra la comodità, le HD 630VB stanno nel mezzo. Onestamente preferirei perdere i bassi regolabili e scegliere le B&W P7, che ritengo essere più belle, con una qualità audio leggermente migliore ed un prezzo inferiore.

PRO
+ Costruzione eccellente, sembrano indistruttibili
+ Padiglioni ampi, comodi e ben isolanti
+ Microfono e controlli funzionanti sia su iOS che Android
+ Ottimo ed efficiente controllo dei bassi
+ Buon livello di dettaglio su alti e medi

CONTRO
- Cavo non sostituibile
- Ingombranti e antiestetiche per l’uso in mobilità
- Dopo un po’ di tempo si avverte il peso elevato

DA CONSIDERARE
| Non sono per veri audifili e neanche perfetto per la mobilità, ma offrono una delle migliori qualità audio ascoltate con uno smartphone

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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