Apple presenta iPhone 7 e 7 Plus, con SoC A10 Fusion e nuovo comparto fotografico

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L’iPhone 7, finalmente, non è più un mistero. Ammesso che lo fosse prima dell’evento, visti i tanti leak. Non è comunque mancata qualche gradita sorpresa. Come preannunciavano le indiscrezioni, non ci troviamo di fronte a un radicale cambiamento del dispositivo rispetto al passato in cui le generazioni contraddistinte dal solo numero simboleggiavano anche un design del tutto nuovo e dimensioni dello schermo variate. Gli interventi maggiori sono avvenuti all’interno, sia completando aree lasciate scoperte dal 6s sia stravolgendo specifici componenti.

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Il maggior dettaglio estetico è costituito dall’inclusione di due nuove tonalità. La prima la si può vedere sopra ed è denominata Jet Black, con un aspetto lucido per la scocca posteriore. Un colpo d’occhio notevole, per quanto il dubbio sulla resistenza ai graffi senza cover è più che legittimo: si è già vista in passato la particolare sensibilità dei dispositivi Apple con un effetto lucido e la stessa azienda, nelle note a fondo pagina di presentazione, suggerisce precauzioni contro “microscopiche abrasioni” durante l’uso. Il Nero Opaco va invece sostanzialmente a fare le veci del Grigio Siderale caduto in disuso. Confermate tutte le altre tonalità già note, ossia Argento, Oro e Oro Rosa. La scocca ora ha ottenuto la certificazione IP67 contro l’ingresso di polvere e acqua, allineandosi alla tendenza di altri top di gamma che già prevedono un simile trattamento.

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Il tasto Home è stato ripensato, passando da una tradizionale struttura meccanica alla medesima adottata nei più recenti trackpad dei Mac. È infatti presente il Taptic Engine per restituire un feedback al tocco che simuli un vero tasto fisico. Viene inoltre rilevata la pressione esercitata, il che potrà aprire ad ulteriori azioni software da associare al pulsante oltre alle solite già note (schermata Home, task switcher, Siri) anche grazie alle API per le app di terze parti.

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Guardando all’interno, il nuovo SoC è denominato A10 Fusion. Si tratta di un quad-core, ma di natura particolare già chiarita dal suffisso stesso “Fusion”: ricalcando la configurazione big.LITTLE già vista in altri processori del mondo ARM, Snapdragon in primis, sono presenti due nuclei ad alte prestazioni e altri due pensati invece per il risparmio energetico. La coppia principale interviene quando la situazione lo rende necessario (videogiochi, grafica e qualsiasi altra elaborazione molto pesante), lasciando ai due core secondari il resto delle operazioni più ordinarie (navigazione, musica, email). Sarà interessante nei prossimi giorni, quando testate specializzate come AnandTech metteranno mano all’iPhone 7, capire se proprio come la big.LITTLE è prevista anche la possibilità che tutti i 4 core siano attivi in contemporanea per raggiungere le massime performance. Rimanendo in tema, Apple parla di un miglioramento del 40% rispetto al SoC A9 contenuto nella gamma 6s; il dato arriva al doppio (addirittura triplo se si parla della GPU) comparandolo all’A8. Ignoto il quantitativo di RAM, pure qui da scoprirsi fra qualche giorno.

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La fotocamera è la parte dove possiamo dire che Apple si è davvero sbizzarrita nelle migliorie. Mantenendo alcune delle caratteristiche già note come il sensore da 12 Megapixel, praticamente tutto il resto è cambiato. Lente a 6 elementi, apertura f/1.8 e soprattutto stabilizzazione ottica su tutta la gamma, al contrario della serie 6/6s che la prevedeva solo sul modello Plus. Il flash True Tone è stato aggiornato prevedendo un’ulteriore coppia di LED per migliorare illuminazione ambientale e resa in fase di scatto. Per dare ancor più manforte a un sistema già piuttosto completo, Apple ha incluso nell’A10 Fusion un nuovo processore d’immagine sviluppato in proprio. Durante la sessione fotografica mantiene sempre sotto controllo valori come tonalità dell’ambiente e bilanciamento del bianco, apportando interventi correttivi durante e dopo la cattura se necessario. Inoltre è in grado di adattare il suo operato durante l’uso, garantendo dunque altri margini di miglioramento. Degno di nota è il supporto al formato RAW, di cui già si erano trovate tracce in iOS 10.

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Se già quanto offerto dall’iPhone 7 è accattivante, il 7 Plus ha ancora di più. Presenta infatti un sistema a doppio sensore, con la seconda fotocamera che agisce da teleobiettivo 56 mm e permette di applicare uno zoom ottico 2X. Abbinato a quello digitale già incluso, l’ingrandimento arriva fino a 10 volte. Con un futuro aggiornamento di iOS previsto entro l’anno, la coppia di sensori potrà inoltre essere sfruttata per rilevare la profondità di campo e ottenere effetti di sfocatura come il Bokeh. Le applicazioni di terze parti saranno in grado di catturare Live Photos senza dover passare dall’app Fotocamera di sistema. Attenzioni anche per la fotocamera anteriore, ora a 7 Megapixel e dotata di stabilizzazione digitale, mentre la parte video rimane pressoché invariata rispetto a quanto già possibile sul 6s.

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Ben poca sorpresa ha destato l’addio al jack cuffie da 3,5 mm, in favore del connettore Lightning e di soluzioni wireless. Nella confezione di vendita troveranno posto la nuova versione Lightning degli EarPods e un adattatore che permetterà di utilizzare ancora auricolari e cuffie 3,5 mm già in proprio possesso. Opzionali le AirPods senza fili, che saranno oggetto di un articolo separato. Anche per gli altoparlanti principali ci sono miglioramenti, dato che Apple ha previsto la configurazione stereo. Si apprezzerà col dispositivo in orizzontale, dal momento che i diffusori sono stati collocati rispettivamente alle estremità superiore e inferiore. Il range di frequenze riprodotte, inoltre, è stato ampliato.

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Per quel che riguarda le altre novità, troviamo schermi di dimensioni invariate ma col 25% di luminosità in più e una maggiore gamma cromatica. La connettività prevede ora il supporto LTE fino a 450 Mbps, nonché l’aggiunta del protocollo di transazioni monetarie FeLiCa destinata all’uso di Apple Pay in Giappone. La batteria ha avuto lievi ma comunque apprezzabili miglioramenti nell’autonomia raggiunta, arrivando fino a 13 ore di navigazione ininterrotta su 4G (nel Plus; l’iPhone 7 normale si ferma a 12). Il sistema operativo al lancio, quasi inutile dirlo, sarà iOS 10, che vedrà l’approdo sugli altri dispositivi supportati a partire dal 13 settembre prossimo.

Veniamo alla parte prezzi, iniziando dalla notizia migliore: l’Italia è stata confermata tra i paesi di prima fascia, all’interno di una lista che ad onor del vero si è proprio allargata di suo (nazioni come Paesi Bassi, Norvegia e Spagna dovevano attendere quanto noi, in precedenza). I preordini partiranno dal 9 settembre mentre le vendite vere e proprie si avvieranno il 16. Tre i tagli di archiviazione disponibili, ossia 32, 128 e 256 GB; eliminato finalmente l’ormai troppo striminzito taglio da soli 16 GB. Si parte da 799 € per iPhone 7 e da 939 € per 7 Plus, con scalini di 120 € per gli step successivi di capacità. Da menzionare è la curiosa preclusione della tonalità Jet Black alla variante da 32 GB, che dovrà “accontentarsi” delle altre 4 a disposizione.

 

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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