Generalmente le donne hanno molto interesse nei confronti delle borse, nello stesso modo, se non in misura maggiore, ci sono io con la mia “malattia” per gli zaini. Sono costantemente alla ricerca di una soluzione per il trasporto che soddisfi le mie richieste di studente geek appassionato di fotografia. Recentemente sono riuscito a diminuire il mio arsenale di nylon e altri tessuti rimanendo con uno zaino capiente, molte volte anche fin troppo, e la tracolla Retrospective 5 (recensione). Nella mia mente avevo immaginato uno zaino che potessi usare tutti i giorni, che fosse abbastanza grande da contenere la fotocamera, un secondo obiettivo, qualche accessorio e altri oggetti che cambierebbero a seconda delle necessità. All’inizio utilizzavo un normalissimo zaino The North Face, grande abbastanza per contenere tutto quello che desideravo, ma fin troppo scomodo per l’attrezzatura fotografica. Sentivo la mancanza di divisori e di un accesso rapido alla fotocamera, nonché di imbottiture per proteggere ciò a cui tengo tanto. Molte persone mi hanno suggerito il Lowepro Fastpack BP 250 AW II (recensione prima versione) ma, oltre a non convincermi esteticamente, ha fin troppo spazio dedicato all’attrezzatura. Dopo settimane di ricerca sono andato a dare un occhiata al sito di Manfrotto e finalmente ho trovato una soluzione che sembrava perfetta: l’Active Backpack I.
Lo zaino è abbastanza piccolo: è simile per dimensioni, forma e aspetto a una qualsiasi variante non fotografica. Questo per me è sicuramente un pregio, in quanto riesce a passare più inosservato davanti agli occhi di possibili mal intenzionati. L’Active I è composto in nylon ed è idrorepellente, all’esterno si notano i particolari che richiamano la casa madre ,come il logo tondo nella parte frontale e la cucitura sul retro. Qui è presente un nastro che permette di inserire lo zaino nel manico di un trolley (particolare ben visibile nel video).
All’esterno ci sono due tasche aperte, entrambe poste a lato, molto profonde e abbastanza elastiche per non permettere agli oggetti di uscire involontariamente. Per lo meno a me non è mai accaduto. Per ognuna è presente un piccolo foro di scolo, una piccola aggiunta comoda durante la pioggia. Sul lato destro c’è un occhiello di nylon appositamente posizionato per assicurare, tramite un laccio incluso, un piccolo treppiede. In questo caso ho montato un Sirui T-005X. Per ottenere maggiore stabilità durante il trasporto consiglio di inserire una gamba all’interno della tasca.
Frontalmente si notano le due trame del tessuto separate da un nastro che richiama la fibra di carbonio: in alto è lucida mentre è più spessa e ruvida in basso. Tutti gli scompartimenti sono chiusi da una zip: quello esterno è più piccolo ed è ottimo per oggetti di prima necessità, come documenti o smartphone, nella parte superiore ve ne sono altri due, mentre in quella inferiore troviamo lo spazio per l’attrezzatura fotografica.
La prima cerniera in alto apre una zona non molto profonda. All’interno c’è anche una retina che lo percorre in tutta la sua larghezza. A seconda delle occasioni qui inserisco quadretti, penne, panni per la pulizia degli obiettivi o comunque qualcosa di abbastanza sottile. Durante i viaggi era il mio posto preferito per un libro.
Nella seconda vi è uno scompartimento decisamente più grande. Questo occupa tutta la parte superiore dello zaino. La base è il divisorio tra la zona superiore e quella inferiore e, volendo, può essere aperto tramite una zip, in questo modo le due aree si uniranno formando un unico volume. Nascosto dietro un’imbottitura si trova l’alloggiamento per un computer (massimo 15″) protetto da materiali molto morbidi. Sulla stessa imbottitura ci sono due tasche elastiche dove ho trovato comodo riporre batterie, memorie e cavi. Per motivi fotografici ho inserito soltanto due accessori per GoPro ma è possibile riempirlo decisamente di più.
La zona inferiore è forse quella più importante dello zaino, questa si apre a mo’ di sportello: dall’alto verso il basso. Questo movimento rende molto comodo riporre o prendere gli oggetti al suo interno. Manfrotto annuncia che si tratta più che altro di un accessorio per le Compact System Camera come micro quattro terzi o altre mirrorless, ma volendo si può utilizzare anche per reflex medio/piccole. Il divisorio è un vero e proprio inserto che è fissato allo zaino tramite il velcro. Per questo motivo può essere rimosso e quindi utilizzato in altre borse o per altri scopi. Si contano cinque alloggiamenti: uno centrale più grande e quattro più piccoli ai lati. Io ho lasciato la configurazione originale ma può essere modificato a proprio piacimento. Le dimensioni non sono esagerate, una reflex con un 70-200 non riuscirebbe a stare comoda, ma per i miei utilizzi l’ho trovato perfetto. Solamente in questa zona sono riuscito a inserire: Sony a7S II con un 35mm montato, un adattatore per lenti canon, l’85mm Samyang, un microfono, GoPro con accessori e rimaneva ancora uno slot per un ipotetico terzo obiettivo.
Conclusioni
Il Manfrotto Active Backpack 1 ha risposto davvero alle mie esigenze. È proprio lo zaino “every day” che cercavo, perché mi consente di avere sempre con me tutto l’occorrente per nutrire la passione fotografica ed offre tanto altro spazio extra per gli effetti personali. L’ho utilizzato per tutte le gite ma anche durante gli spostamenti in città. Se anche voi siete alla ricerca di un prodotto lontano dai classici zaini tecnici ma comunque pensato per chi fa fotografia, prendente senza dubbio in considerazione l’Active 1. Attualmente è venduto su Amazon all’ottimo prezzo di 57,99€, cosa che lo rende ancora più appetibile e potenzialmente utile anche come secondo zaino più piccolo e pratico.
PRO
Resistente
Ottima distribuzione dei pesi
Prezzo contenuto
Dimensioni ridotte
Può essere usato tutti i giorni
Forma e dimensioni di uno zaino classico
Vano fotografico adeguato a piccole/medie fotocamere
Ampia tasca superiore
Porta PC
Gancio per treppiede
CONTRO
Nulla di rilevante
DA CONSIDERARE
Non sostituisce zaini più volutosi