Tim Cook è tornato a parlare del parere della Commissione Europea che intima all’Irlanda di riscuotere 13 miliardi di euro di tasse mai corrisposte in virtù degli accordi fiscali con Apple. Se nella lettera di qualche giorno fa i toni erano molto più rilassati, il CEO di Cupertino si è rivelato molto più duro sul punto, definendo tutta la vicenda come “crap”, cioè “schifezza” (per usare un eufemismo).
Sia dalle colonne dell’Indipendente che in una intervista alla radio irlandese RTE, Cook ha sottolineato che Apple non ha mai ricevuto alcun aiuto di stato dall’Irlanda e che, peraltro, il sostenere l’applicazione dell’aliquota fiscale dello 0,005% non corrisponde al vero, visto che le tasse sono state pagate in base alla aliquota standard del 12.5%. Cook ritiene che Apple sia il più grande contribuente dello stato nord europeo, visto che versa più di 400 milioni di dollari di tasse nelle casse dell’erario.
Ad ogni modo, qualsiasi sia l’esito della vicenda, Cook ha assicurato che Apple continuerà ad investire in Irlanda, anche con l’apertura di un nuovo data center. Nel frattempo, nello stato comunitario si è acceso un fervente dibattito politico, fra chi sostiene che il governo debba richiedere i 13 miliardi ad Apple per godere di una forte iniezione di liquidità e chi, invece, sostiene che bisogna proporre immediatamente ricorso alla Corte Europea di Giustizia.