Google previene le bufale con il fact checking

Sul web viaggia quotidianamente una moltitudine di informazioni: se, da un lato, questo è un bene per ognuno di noi, dall’altro, purtroppo, si assiste sempre di più alla proliferazione di “siti bufala” che pubblicano notizie false, reinterpretate e sempre insensate facendo leva sui sentimenti dei lettori e sulla loro scarsa conoscenza di una determinata materia, sia essa scienza, politica, attualità o altro, in cambio di qualche click in più sui banner pubblicitari.

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Proprio per prevenire questo malcostume (per una volta non solo italiano), Google ha iniziato ad inserire nei risultati di ricerca link ai siti di fact checking, ossia siti che offrono la verifica di quel determinato argomento, come FactCheck.org e FullFact.org. Al momento, la novità è attiva solo per gli utenti di Google US, ma dovrebbe essere estesa presto anche al resto del mondo, linkando ai siti locali di controllo. Ad esempio, in Italia, ci sono gli ottimi Bufale.net e Bufale un tanto al chilo che controllano al veridicità delle notizie diffuse sui social e ne confermano o contestano il contenuto, motivando le osservazioni. Insomma, un web in cui nessuno si indegna perché Jessica Jones (al secolo l’attrice Kristin Ritter) è la sorella della Boldrini e gestisce diverse cooperative di immigrati sarà presto possibile. Forse.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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